52. Brutta giornata

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-Com'è andata a scuola Pulce? - domandò curioso Niccolò dopo che la bambina varcò la porta di casa.

-non è andata male- rispose facendo spallucce

-ma non è andata poi neanche così tanto bene... - brobottò sottovoce per non farsi sentire dal fratello che nel frattempo sembrava stesse preparando la colazione.

-che hai mangiato ieri di buono a casa della signora Borghi? - domandò Noah sedendosi al tavolo e posando la tasta sul palmo della mano

-tante cose buone- rispose solamente

-ti sei divertita? - le chiese Niccolò servendo i piatti a tavola e riempiendo il bicchiere della sorella con del succo di frutta

-sì, abbiamo parlato, riso e scherzato; poi Alex è simpaticissimo - rispose sincera bevendo un sorso del succo

-avete dormito nella stessa camera? - domandò Niccolò con un espressione seria in volto, facendo ridere la ragazza che alzò gli occhi al cielo

-sì, abbiamo dormito tutti e tre nella stessa stanza..."dormito", io mi sono addormentata subito, Alan e Alex un po' più tardi perché li ho sentiti parlare- rispose gesticolando per poi mettere in bocca il primo boccone

-Ora che ho finito l'interrogatorio posso andare in camera? - chiese speranzosa

-Ma come? Devi tornare a scuola! -

-Ancora? - domandò confusa con un espressione desolata in volto, avrebbe dovuto subirsi altre ore di quello che, come aveva detto Alex, sarebbe duventato un inferno.

-tutti i giorni Esth - la voce del fratello attirò la sua attenzione

-tutti, tutti? -

-tutti, tutti. Eccetto il Sabato e la Domenica che stai a casa- gli spiegò cominciando a prepararle il cappotto

-uffi perdincibccolina- si lamentò a capo basso facendo sorridere i ragazzi

-dai vieni. Copriti che fa freddo- le disse Niccolò coprendola col cappotto e mettendole una grande sciarpa calda attorno al collo

-vieni tu a prendermi oggi? - gli chiese la bambina alzando lo sguardo, sperando fosse rivolto verso di lui

-no tesoro non posso, devo lavorare. Anch'io ho il dovere di andarci ogni giorno, proprio come te- gli spiegò rimanendo chino sulle ginocchia

-posso venire io se vuoi - si offrì la bionda, attirando la loro attenzione

-va bene- acconsentì la bimba ammiccando un sorriso, per poi sentire la presenza di suo fratello allontanarsi

-tieni, questo lo potrai aprire solo quando la maestra ti darà il permesso di fare merenda. Capito? - gli spiegò il ragazzo porgendole un fazzoletto con dentro del cibo

-cos'è? - domandò la bimba prendendolo delicatamente in mano

-due fette di pane con sopra della marmellata. Quella che ti piace tanto- disse per poi metteegliela con attenzione nello zainetto.

-grazie Nicco - sorrise contenta.

Spugna sentendo l'odore della marmellata avvicinò il muso al fazzoletto che Esther ritrasse col mano

-no, no Spugna! Tu hai già mangiato! Su, va' di là - provò ad allontanarlo Niccolò cercando di essere duro, ottienendo però solo una leccata in volto, sotto le risate delle ragazze.

-io porto fuori Spugna, almeno lui mi farà un po' di compagnia - scherzò Noah prendendo il guinzaglio del cane

-Daje amò! Me fai sentí 'n colpa così!- esclamò Niccolò cingendola dai fianchi

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