40. Le luci di Roma

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Il sole era ormai tramontato, Esther fu portata a letto nella sua camera, mentre Noah e Niccolò non facevano altro che pensare allo strano invito del re e sul da farsi.

-Quindi? - domandò Noah rompendo il silenzio che aveva predominato in quelle poche ore di tensione

-Quindi cosa? È logico che non ci andiamo! - rispose deciso Niccolò posando il foglio sul comò che aveva di fianco

-"leggiamola, se è di tuo padre vorrà pur dire qualcosa"! - ribatté Noah ripetendo le parole dette poco prima dal ragazzo

-infatti l'abbiamo letta- fece spallucce lui

-però è strano.. - esortí pensierosa la bionda

-cosa è strano? -

-Questo! Come fa a sapere che sei vivo? Insomma, lui era convinto di averti gettato nel fiume! - spiegò la ragazza

-evidentemente qualcuno glielo avrà detto, oppure ha mandato l'invito solo per vedere se riceveva risposta e quindi per capire se sono vivo o no- provò a ragionare Niccolò

-Può darsi -

-Bisogna saperne di più, se io non accetto l'invito, anzi se noi non accettiamo l'invito, può mandare qualcuno a spiarci o a prenderci direttamente! -

-Niccolò forse stai esagerando.. -

-No che non sto esagerando! - esclamò il moro alzando la voce

-Sai benissimo che potrebbe succedere, Noah! E poi eri tu quella che nemmeno voleva aprire la lettera perché aveva paura che mi mandassero via! -

La ragazza ammutolí, non sapeva nemmeno lei cosa pensare.

-forse..forse dovremmo andarci per vedere cosa vuole.. - propose poi a bassa voce

-Noah sei seria? E se il suo unico scopo è quello di capire se sono ancora vivo? Pensaci, mi ucciderebbe lui stesso! - provò sta volta a farla ragionare

-Ma pensaci tu invece! Magari vuole davvero fare pace.. - provò a convincerlo, ma sembrava stesse provando a convincere più lei stessa che lui

-non ne sei sicura nemmeno tu Noah..- disse infatti il ragazzo

-oggi che giorno è? -

-che centra? - domandò confuso inarcando un sopracciglio

-che giorno è? - ripeté guardandolo negli occhi; questa sua testardaggine e la voglia di sapere qualcosa a qualunque costo, come i bambini, non sfuggiva mai a Niccolò

-28 ottobre -

-Quindi mancano due giorni... - pensò ad alta voce lei

-ci pensiamo domani, ok? Ora è tardi, sarà meglio andare a dormire. Dai vieni - la invitò battendo la mano sulla superficie del letto al suo fianco

La ragazza si sdraiò sulla morbida superficie e si strinse il più possibile a lui.

2 giorni.
2 giorni alla fine della settimana;
2 giorni alla fine di Ottobre;
2 giorni alla possibile fine della loro relazione;
2 giorni alla possibile fine della vita di uno di loro due;
2 giorni pieni di ansie e domande;
2 giorni di puro pessimismo.

Noah non aveva smesso di pensarci un solo secondo, questi due giorni sarebbero stati un vero inferno, non per questo ha denominato la lettera del padre "la lettera del diavolo".

Sentí un peso sfiorarle il viso e una mano accarezzarle i capelli.
Alzò lo sguardo e vide Niccolò con gli occhi socchiusi che con una mano le accarezzava delicatamente la testa.

Una vita ad aspettarti || UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora