17 marzo
0 giorni alla luna piena.
Mi sveglio, non ho la forza di aprire gli occhi, provo comunque a muovermi, ma sento un peso sulla mia vita, un braccio credo. Qualcuno, il proprietario del braccio mi attira a sé. Improvvisamente le immagini di ieri sera mi tornano in mente e non posso non arrossire. Mi giro trovandomi facci a faccia con Isaac, ancora dorme. Un riccio gli cade sul viso e istintivamente glielo sposto, ma al mio tocco emette un mugolio.
«Buongiorno amore» dice baciandomi.
«Buongiorno, scusa se ti ho svegliato.»
«Tranquilla» nasconde la testa nell'incavo del mio collo e mi lascia qualche umido bacio. Ogni suo tocco mi crea un brivido.
«Sai che ore sono?»
«No» risponde dopo un lamento.
«Sai che abbiamo scuola.»
«E se oggi non andassimo?» chiese appoggiando la testa sul mio seno.
«Vorrei anch'io, ma abbiamo saltato fin troppi giorni, io ne ho saltati fin troppi.» lo sentii sbuffare e il suo soffio caldo contro la mia pelle mi fece rabbrividire. Rise per la mia reazione.
«Una delle cose che mi piace più di te è che fai la dura con tutti, ma con me più ci provi più ti è difficile.» non lo vedevo in viso, ma ero certa stesse sorridendo. Gli lasciai un bacio tra quei ricci che tanto amo.
«Vuoi una mano con le bende?» com'è premuroso.
«Sì, ma prima mi faccio una doccia.»
«Posso venire con te?» trattenni una risata, ma sapevo di essere diventata rossa come un pomodoro.
«Dobbiamo andare a scuola.»
«Lo so, così risparmiamo sui tempi.» scoppiai a ridere e lui mi seguì a ruota.Arrivati a scuola Lydia ci corse in contro preoccupata. Mi chiesi come diavolo facesse a correre con i tacchi, ma non era il momento adatto per chiederglielo perciò lascia stare.
«Dovete venire, subito, si tratta di Stiles, ora!» non l'avevo mai vista così agitata, non facemmo domande e la seguimmo. Ci portò nello spogliatoio maschile dove erano presenti anche Scott e Allison, ma Stiles... Stiles aveva due orecchie da gatto e una coda.
«Stiles... non dirmi che ti sei fatto graffiare dal gatto/ragazzo del prof Smith?» dopo che mio fratello ci aveva parlato di felini e canidi mannari avevo fatto un salto in biblioteca per cercare qualcosa sulla mitologia o sul sovrannaturale che ne parlasse e avevo scoperto qualcosa di utile.
«Non lo so...»
«Cosa significa che non lo sai?» intervenne Scott.
«Quando ci guardo non li vedo, ma li sento bruciare sulla pelle.» si tolse la maglia e si girò di schiena. «Non ci sono graffi.» a parlare era stata Allison, aveva ragione apparentemente non aveva niente.
«Aspetta, prova con gli occhi da lupo.»
«Vedete quello che vedo io?» chiese Isaac al mio fianco con ancora la sua mano intrecciata alla mia, strinse la presa. Scott ed io annuimmo soltanto: Stiles aveva dei graffi su tutta la schiena, non era stato graffiato una volta soltanto, ma tante volte, ripetutamente.
«Stanotte io non sarò l'unico problema.»POV ESTERNO
«Oggi la vedi a lezione?»
«Sì, alla terza ora.»
«Bene, ci sarò, inventati una scusa su di me. Devo vedere i progressi.»
«Sì capo» fece fatica a rispondere che già la chiamata era stata chiusa dall'altra parte.
«Lavoro stressante? So io come scioglierti i nervi.» Drea sorrise ammiccante verso Lucas seduto sul divano con una mano sulla fronte.
«Devo essere a scuola tra venti minuti.»
«Meglio sbrigarsi allora, una cosa veloce.» rispose Drea sedendosi a cavalcioni sul suo ragazzo.POV VICTORIA
Lydia era rimasta negli spogliatoi con Isaac mentre noi altri tornammo a lezione.
La prima ora l'avevamo persa tutti e dopo la seconda avevo bisogno di un'altra iniezione così chiamai Isaac.
«Sicura?»
«Ricordi cos'ha detto Deaton?» annuì.
«È l'ultima...» sospirai.
«Me la caverò.»
«Io sarò con te.» mi baciò nel momento stesso in cui infilò l'ago in vena e vuotò la siringa. Sistemai la benda sul braccio e andai in classe.«Buongiorno ragazzi, oggi abbiamo un'ospite, è un poeta italiano, un poeta moderno. La poesia di oggi sono le canzoni, ma qualche poeta "originale" esiste ancora.»
«Buongiorno, sono Brown, David Brown...» la mia linguaccia! Bisbiglia qualcosa, ma apparentemente il poeta l'aveva sentito. Vidi un sorriso divertito sul viso del prof, starà sicuramente pensando a quando lui si è presentato.
«Come scusa?» chiese il poeta col suo marcato accento italiano.
«Entrambi avete origini italiane e non ci sono dubbi, il vostro accento è terribilmente marcato, ma entrambi avete cognomi inglesi ed entrambi vivete in America, o almeno siete entrambi qui, ma la cosa che mi sciocca di più è che entrambi fate una pessima imitazione di James Bond. Se non vi potete pagare il corso di teatro, ma ci tenete tanto offro io.» il prof era sempre più divertito, ma ad un occhiata di questo "Brown" tornò serio.
«Tu sei?»
«Victoria Hale, non al vostro servizio.» sorrisi, o meglio ghignai. Quella di letteratura era l'unica classe in cui potevo dar sfogo ai miei... sfoghi e non avevo nemmeno una nota, né ero mai stata mandata fuori dalla porta o dal preside, nemmeno sospesa.
«Magari potresti recitare una poesia italiana, Pascoli lo conosci?» finsi una faccia terribilmente preoccupata e sotto ansia mentre il prof se la rideva.
«Che ne dici di recitare X agosto?» certo che tra tutti e due... io non posso crederci.
«Certo, mi dispiacerebbe farla attendere nella lunga mezz'ora in cui devo ricordarla, recitarla, correggermi perché ho sbagliato. Perché non si siede al mio posto?» mi alzai, lui strinse la mandibola () e si sedette.
Fisi di pensarci un po' su e poi la recitai. Ci rimase un po' secco, ma capita quando credi troppo in te. Lanciò uno sguardo al prof e tornai al mio posto.Alcuni mi considerano maleducata, ma non è proprio così. Sì, non sono la perfetta ragazza educata, ma io so qual è il mio posto e a volte non riesco proprio a trattenermi di fronte a persone che si credono più di quello che sono.
La lezione continuò senza intoppi dopo qualche altra parola del signor Brown, anche se mi fissò per tutta l'ora.
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Ritorno a Beacon Hills
FanfictionUna ragazza, diventata matura troppo presto, torna nella propria città dopo una importante notizia comunicata con una semplice lettera. Conoscerà la propria famiglia, ritroverà gli amici persi, se ne farà di nuovi e magari troverà l'amore. La vita c...