Levi's pov
Non aveva potuto fare a meno di osservare, durante il viaggio di ritorno, la faccia imbambolata di Eren. Su di essa c'era dipinto uno strano sorrisino e lo sguardo guardava un punto indefinito, dritto davanti a lui. Ora che avevano chiarito, il corvino si sentiva decisamente meglio e riportare il moccioso nel luogo in cui apparteneva gli donava una strana sensazione di pace.
''Oi, stai sbavando''.
Eren sobbalzò sul sedile e Levi soffocò una risata. Mantenne comunque il suo sguardo impassibile che, molto raramente, ospitava espressioni diverse.
''Scusa, sono solo felice''. Il ragazzo si asciugò la bocca con la manica della sua maglietta. A quella vista, Levi storse il naso schioccando infastidito la lingua sul palato. Era davvero un moccioso, benché avesse ventun'anni e lui non poteva ancora credere di essere attratto da quel genere di persona.
Una volta giunti dinanzi alla Share House lo aiutò a trasportare la pesante valigia e gli scatoloni fino all'ingresso dell'abitazione. Fortunatamente era riuscito a farci stare il tutto nei recipienti che possedeva, in modo tale da evitare di fare ulteriori giri in macchina. Levi estrasse le chiavi, inserendole poi nella serratura e aprendo la porta.
''Quel nano schifoso, lo pesto appena torna!''.
Hanji si trovava accanto all'ingresso. Teneva in mano il manico dello scopa e, inutilmente, tentava di spezzarlo a metà con la sua forza quasi del tutto inesistente. Un'espressione contorta sul viso le apparve mentre litigava con l'oggetto ma, capendo che di certo non ci sarebbe riuscita, sospirò pesantemente.
''Tutto bene, Hanji?''. Chiese Eren preoccupato. Nel frattempo Levi stava portando all'interno gli scatoloni, lasciandoli in un angolo dell'ingresso.
''Certo, Eren''. La donna voltò il viso nella loro direzione e con un sorriso si sistemò gli occhiali sul naso. Poi, dopo essersene accorta, spalancò gli occhi notando chi avesse di fronte. ''E-Eren?!''.
''Sono tornato''. Ridacchiò il ragazzo, lasciandosi abbracciare dalla sua coinquilina che per poco non lo soffocò.
''Tsk''.
Levi sbuffò, guardando quella scena con nausea anche se, in fondo al suo cuore, era realmente contento che il suo moccioso fosse tornato. Da quel momento non lo avrebbe più lasciato scappare.
''Vedo che hai rispettato il limite dei tre giorni''. Hanji guardò il corvino con aria di sfida, incrociando le braccia al petto e avvicinandosi a lui.
''Solo perché non volevo vedere la casa sottosopra''.
''Di cosa state parlando?''. Eren intervenne in quella discussione, inclinando il capo da un lato con aria confusa.
''Vedi, caro Eren, Levi vol-''. La donna venne interrotta a causa di un colpo che le arrivò dritto sul capo. Il corvino strinse il colletto della sua maglia e minacciosamente le mimò con le labbra di fare silenzio. Certo, quei tre giorni gli avevano dato modo di pensare alla relazione con quel moccioso e, se era andato a riprenderselo, era solamente perché lo desiderava.
''Vai in camera''.
Il più giovane annuì solamente, prendendo uno scatolone e iniziando a dirigersi verso le scale per raggiungere la loro stanza. Levi, al suo seguito, rimaneva sempre più incantato nell'osservare il sedere del ragazzo. Sicuramente, la prossima volta, sarebbe stato lui davanti per non ritrovarsi con una mezza erezione dentro le mutande ogni volta.
Eren's pov
L'odore in quella stanza non era minimamente cambiato, tutto era rimasto identico a com'era prima di andarsene. Erano trascorsi solamente tre giorni, ma lui aveva sentito la mancanza di quel posto terribilmente. Dopo aver sistemato i suoi oggetti personali, avrebbe di sicuro chiamato Erwin per avvisarlo del cambiamento improvviso e per farsi ridare una copia delle chiavi di casa.
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Un coinquilino di troppo ||ERERI/RIREN||
Fanfiction||ATTENZIONE R-18: questa storia parla di una relazione tra ragazzi. Può contenere un linguaggio esplicito e scene di sesso. Se non vi piace il genere, non leggete.|| 📌SOSPESA! Eren Yeager è un semplice ragazzo di ventun'anni che, per problemi lega...