8. Torna a casa con me

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Eren's pov

Ormai era il terzo giorno che Eren trascorreva in quella casa, anche se non riusciva ancora a ritenerla tale. Gli mancavano troppo i suoi coinquilini, la Share House e Levi...lui più di tutto il resto. Non sentire più il suo respiro appena sveglio, vedere i suoi occhi sempre stanchi e udire la sua voce bassa lo deprimevano in un modo che nemmeno il ragazzo conosceva di sé stesso.

Quella mattina si sarebbe dovuto recare in università e nel pomeriggio Christa lo attendeva per svolgere il suo turno al bar. Dopo essersi stropicciato gli occhi e aver sollevato la tapparella per far entrare luce nella stanza, decise di prepararsi una colazione veloce per poi uscire dall'abitazione. Quest'ultima, sebbene fosse solo un appartamento per un massimo di due persone, era veramente spaziosa. L'ingresso era ambio e confortevole, ospitava una piccola scarpiera, che conduceva al salotto unito in contemporanea con la cucina. Questa sala era grande, le pareti bianche erano arricchite da bellissimi quadri prettamente raffiguranti paesaggi e la vetrata che conduceva ad un ampio terrazzo permetteva alla luce di illuminare tutto l'intero abitacolo. Grazie a della piccole scale, accanto al bagno, si raggiungeva la camera da letto. Non vi erano porte per accederci, solamente un piccolo muretto dal quale si poteva scorgere il piano sottostante. Inutile dire che Eren, una volta ispezionata la casa, era letteralmente rimasto a bocca aperta ed Erwin, contento della reazione del suo giovane amico, non gli aveva nemmeno aumentato il costo dell'affitto. 

Una volta giunto all'istituto, notò subito i suoi tre amici che lo attendevano all'ingresso. 

''Che noioso che sei. E' da due giorni che hai quell'espressione deprimente''. Connie lo rimproverò, effettivamente non aveva tutti i torti, ma Eren era davvero a pezzi. Il rifiuto da parte di quell'uomo lo aveva reso apatico. Forse era meglio così, conoscendo i suoi sentimenti opposti, stare vicino a lui gli avrebbe recato ancora più dolore. 

''Eddai Connie, non esagerare''.

Armin gli sorrise dolcemente, per poi prenderlo sottobraccio e condurlo all'interno dell'edificio. Sasha li seguì allegra con il pelato al seguito il quale, sbuffando, non riusciva a capire come la sua amica risultasse sempre così pimpante di gioia. 

''E' per Levi, giusto?''. Continuò il biondo, avvicinandosi a Eren e parlando sotto voce. Nel mentre, gli altri due, si erano fermati davanti alle macchinette per comprare qualche snacks.

''Non sono mai stato così male per una persona''.

''E' perché te ne sei innamorato''.

Eren annuì con il capo, era difficile crederci ma anche lui, colui che mai era andato oltre a del semplice contatto fisico, si era invaghito di una persona con dieci anni di differenza. Certo, da un punto di vista Levi pareva ancora un ragazzino, soprattutto per l'altezza, ma per il resto era un uomo molto maturo con numerose esperienze alle sue spalle. Cosa lo aveva attirato del suo ex coinquilino non lo capiva nemmeno, era accaduto e basta. Ora, doveva semplicemente toglierselo dalla testa e affrontare la vita con testa alta. 

Nonostante i mille conflitti che si agitavano rumorosamente dentro di essa, le lezioni trascorsero velocemente e, tra chiacchiere inutili e la pausa pranzo in mensa, finalmente poteva rilassarsi a casa qualche ora prima di recarsi a lavoro. 

''Oh, tieni Eren''. Sasha si avvicinò all'amico e gli porse un libro di cucina che il ragazzo le aveva prestato. 

''Hai trovato qualcosa di interessante?''.

Eren sorrise allegro, ormai sapeva benissimo che una delle più grandi passioni della ragazza, oltre a mangiare, era cucinare nuovi piatti. Così, dato che anche lui se la cavava abbastanza ai fornelli, aveva deciso di prestarle quel libro.

Un coinquilino di troppo ||ERERI/RIREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora