6. Solo per questa notte

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||Attenzione! R-18 Questo capitolo contiene scene zozze 🌚||

Levi's pov

Ritrovarsi il sedere del moccioso a nemmeno mezzo metro di distanza, mentre saliva le scale, per Levi fu destabilizzante. Il movimento ondeggiante del bacino di Eren non smise, nemmeno quando fecero irruzione nella loro stanza. Loro, ancora per poco. Levi sospirò pesantemente, un calore improvviso si era diffuso lungo tutto il suo corpo, ma non voleva pensarci, desiderava solamente buttarsi a letto. Nonostante quello, mentre si cambiava d'abito per indossare la sua solita maglietta nera che utilizzava come pigiama, continuò a guardare di sottecchi il ragazzino. Eren si tolse la camicia bianca e i pantaloni neri che utilizzava a lavoro, lanciandoli in modo disordinato sulla sua sedia e rimanendo solamente in boxer. Assottigliò gli occhi infastidito vedendo quella scena, ma fu preso da ben altro. 

Il corpo snello ma tonico del moccioso non era niente male. Certo, non era la prima volta che lo vedeva semi nudo, ma quella sera il suo cuore batteva più del dovuto. La pelle, leggermente più scura della sua, pareva liscia senza un minimo di imperfezioni e il suo culo, avvolto da un sottile strato di stoffa nera, beh...non poteva avere commenti, tanto perfetto era. Quando Eren si voltò verso di lui, Levi deviò immediatamente lo sguardo.

''Tutto bene?''. Chiese il moccioso, notando le gote lievemente rosate dell'uomo. 

''Stai zitto, tsk''.

Forse era stato scoperto? Levi non si sarebbe lasciato sfuggire quell'errore, Eren era solo un ragazzino ma di certo non era stupido. Entrambi poi, dopo aver spento la luce, si misero sotto il leggero lenzuolo.

Gli sarebbe mancata quella routine. Non lo avrebbe mai ammesso ma per Levi, svegliarsi la mattina con accanto Eren, lo rendeva parecchio felice e rilassato. Amava odorare il suo profumo, sentirlo sul cuscino e nell'aria circostante, adorava la sua semplice cucina e il fatto che, anche nei momenti meno opportuni, lo assillasse con le sue stupide domande. 

''Levi?''.

''Mh''. Come non detto, iniziava la tortura.

''Se un giorno venissi a trovarti, saresti felice?''.

Ed ora, che significava quella domanda? L'uomo rimase in silenzio per alcuni attimi, dubbioso se dire la verità o meno. 

''Forse''. Mentii, era sicuramente un si quello che avrebbe voluto rispondere. 

''Sei sempre così vago''.

Un brontolio uscì dalla bocca del più piccolo. Levi trattenne un sorriso, lo trovava tenero. Poi, ripensandoci, scosse lievemente la testa per cancellare quelle strane idee che gli stavano balzando in mente. Da quando era diventato così sdolcinato?

''Non ti cambia nulla, da domani ci vedremo solo quando tu verrai a rompere in questa casa''. Per una volta avrebbe tanto desiderato mettere da parte il suo orgoglio, proferendo quello che in verità pensava su quel moccioso. 

''Mi mancherai''. Il cuore di Levi si fermò per un istante.

''Non penso, almeno potrai leggerti i tuoi fumetti in santa pace''.

A quelle parole, l'uomo percepì il corpo di Eren fare uno scatto. Pensava che non se ne fosse accorto? Levi era un ottimo osservatore, notava perfino le cose che agli altri potevano parere invisibili. 

''C-come lo s-sai?''. Balbettò Eren imbarazzato.

''L'altro giorno, ti stavi segando in camera con uno di quelli in mano. Fortunatamente non hai sporcato le lenzuola, tsk''. 

Levi schioccò la lingua scocciato. -Il ragazzino è anche ben dotato, che spreco- pensò subito dopo. Inutile dire che in seguito, dopo essere rimasto ad osservare quella scena, l'uomo si era chiuso in bagno per risolvere il problemino che, a causa di quel moccioso, si era risvegliato. 

Un coinquilino di troppo ||ERERI/RIREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora