11. Le due coinquiline curiose

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Eren's pov

Il rumore frastornante della risata di Hanji fece aprire di scatto gli occhi di Eren il quale, ancora assonnato, non capì bene cosa stesse accadendo. Pian piano si guardò attorno, realizzando solo in quel momento che si trovava proprio nella loro stanza e accanto a lui, con una mano appoggiata sul suo petto, c'era Levi. Vederlo dormire così beatamente, anche se la sua faccia risultava ugualmente impassibile, gli fece intuire quanto fosse fortunato ad averlo accanto. Non avrebbe mai pensato che l'amore, a volte, potesse essere un sentimento così rapido nel suo sviluppo. E, quello che provava per quel maniaco delle pulizie, era sincero al cento per cento.

In quel preciso momento lo strepitio squillante della sveglia suonò, risvegliandolo completamente e seguito da Levi il quale si stropicciò gli occhi, borbottando qualcosa di incomprensibile tra di sé.

''Buongiorno''. Disse il più piccolo, avvicinandosi di più a lui e stampandogli un bacio nell'angolo delle labbra. 

''Cos'è tutta questa confidenza?''. Domandò Levi con un ghigno, per poi sbadigliare nuovamente.

Eren mise un broncio, fingendosi dispiaciuto per quella constatazione. Lo intrappolò così sotto di sé, sdraiandosi sul suo corpo perfetto e appoggiando i gomiti sul cuscino, di fianco al suo viso per sostenersi. Il giovane prese a guardarlo con uno strano sorrisino, la consapevolezza di non essere ormai più dei semplici coinquilini, mentre Levi cinse la sua vita con le braccia, attirandolo maggiormente.

''Alzabandiera mattutino?''. Ammiccò Eren, leccandosi le labbra con fare malizioso. Mosse appena il suo bacino contro quello dell'uomo, sorridendo poi nel vedere Levi trattenere un lamento.

''Stai zitto, moccioso! Sono già in ritardo per colpa tua''. Borbottò il corvino, nascondendogli il piacere causato da quella situazione. Baciò poi dolcemente le labbra del più piccolo, facendogli un cenno secco di spostarsi e lasciarlo andare.

Eren, parecchio deluso, si alzò di controvoglia permettendo a Levi di raggiungere il bagno. Nel frattempo lui, avendo la mattina completamente libera, decise ugualmente di non tornare a letto ma, magari, utilizzare quelle ore per studiare. Le lezioni si erano fatte più impegnative, il carico di studio che si portava dietro da settimane lo avrebbe stremato, ma promise a sé stesso di impegnarsi per cercare di prendere una votazione decente nei primi esami. 

Quando scesero le scale, trovarono i loro tre coinquilini intenti a fare colazione. Mike stava leggendo il giornale come ogni mattina, le sue dita che sfioravano la carta ruvida con fare interessato. Petra gustava serenamente la sua tazza di cioccolata calda, qualche zucchero in più le sarebbe servito per stare sveglia a lavoro, mentre Hanji costruiva una strana torre con i suoi biscotti preferiti.

''Wow! Non sono mai arrivata così in alto''. Esultò, alzandosi gioiosa dalla sedia e allargando le braccia verso l'alto. Purtroppo, a causa del suo comportamento troppo euforico, la torre crollò. Petra e Mike soffocarono una risata notando il suo viso contorto da una smorfia bizzarra, decidendo di non intromettersi nei suoi seri problemi. 

''Idiota''.

La voce profonda di Levi fece scattare tutti nella loro direzione, accogliendoli con ampi sorrisi. Erano contenti di vedere Eren al suo fianco, a sua volta felice nel poter di nuovo osservare le strane scenate mattutine dell'occhialuta. 

''Dormito bene?''. Chiese la donna, muovendo le sopracciglia su e giù maliziosamente. 

Eren volse lo sguardo verso il pavimento, troppo imbarazzato per rivolgerlo ai suoi amici e, velocemente, raggiunse il cassetto dove si trovavano i suoi cereali. Fortunatamente la scatola, mezza piena, non era stata buttata via anzi, pareva che fosse rimasta in quella posizione da quando se n'era andato da quella casa come se tutti attendessero il suo ritorno da un momento all'altro. 

Un coinquilino di troppo ||ERERI/RIREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora