16. Novelli sposi

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Levi's pov

La camera di Eren era totalmente sotto sopra. Non concepiva come quel moccioso, non appena muovesse un dito, riuscisse ad incasinare anche la stanza più pulita al mondo. Era un vero disastro e Levi, massaggiandosi con il pollice e l'indice le palpebre con fare irritato, non poté fare altro che guardare il casino regnante attorno a loro.

''Oi, Eren''. Lo richiamò per la millesima volta, osservandolo mentre cercava la cravatta all'interno della valigia. 

''Ci sono, un attimo''. Sbuffò il moccioso. Si stava letteralmente tuffando dentro essa per trovare quel pezzo di stoffa. ''Trovata!''. Urlò esaltato, saltando e sparpagliando maggiormente i vestiti che si trovavano sul pavimento. 

''Avvicinati''. 

Levi lo fissò con i suoi bellissimi occhi, ipnotizzando il ragazzo che obbedì al suo ordine. Gli prese la cravatta dalle mani, portandola poi attorno al suo collo dopo aver alzato il colletto della camicia. La annodò perfettamente, ormai conscio di come doveva essere indossata per poi sistemargli la giacca sulle spalle. Notò Eren arrossire a quel gesto. Nonostante facessero cose più audaci, come ad esempio condividere il letto, le guance del moccioso si tingevano sempre non appena si sfioravano. Lo rendeva felice, consapevole che gli facesse ancora lo stesso effetto.

''Facciamoci una foto''. Eren lo colse alla sprovvista con la sua voce gioiosa mentre dalla tasca dei pantaloni tirava fuori il suo cellulare. 

Il corvino non si tirò indietro, infondo quella sarebbe stata la loro prima fotografia. L'avrebbe sicuramente incorniciata, in seguito. Voleva imprimere nella mente più ricordi possibili con quel ragazzo, passare del tempo con lui...semplicemente al suo fianco. Si stupiva ancora nel considerare Eren in quel modo, ma ne era più che sicuro ormai. Lo amava. 

Si avvicinarono. Il castano gli cinse le spalle con un braccio e in contemporanea sollevava l'altro con cui teneva il cellulare per inquadrarli al meglio. Osservare i loro visi su uno schermo gli fece battere forte il cuore, così vicini parevano perfetti l'uno per l'altro. Rimase serio, quasi scocciato quando Eren premette il pulsante per scattare la foto, ma dentro di sé era tutt'altro che annoiato. 

''Sei bello''. Proferì, fissando l'immagine minuziosamente. 

''Mh, potrei dire la stessa cosa di te''. Rispose Eren, rubandogli poi un bacio. 

Pochi secondi dopo sentì il tintinnio del suo cellulare, segno che gli fosse arrivato un messaggio. Quando lo prese si rese conto che il moccioso gli aveva spedito la fotografia e, incurante di essere visto, la mise subito come sfondo del desktop. Indossava un semplice completo di un grigio chiaro, la camicia bianca metteva in risalto il suo busto tonico e la cravatta, del medesimo colore della giacca e dei pantaloni, era arricchita con dei pois neri. Eren, invece, pensò che fosse la creatura più bella dell'intera esistenza. Si riteneva fortunato nel vederlo vestito così elegantemente, con un coordinato azzurro quasi blu e la camicia anch'essa bianca. Quel colore risaltava i suoi occhi verdi, splendenti mentre sorrideva in quella foto. 

 

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Un coinquilino di troppo ||ERERI/RIREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora