vivo ogni giorno senza darci importanza..ma forse sbaglio,
dovrei iniziare a pensare di vivere
i momenti.. gli attimi."sai la cosa più bella di guardare le stelle?" dice e distolgo lo sguardo dal cielo per guardare il ragazzo accanto a me
"il modo in cui brillano?" rispondo alla sua domanda e si volta anche lui verso di me
amo il suo sguardo.. la sua espressione, questa energia che mi trasmette solo standomi vicino
"non solo.. il modo in cui non ci si stanca di guardare qualcosa di così bello " dice lanciandomi un occhiata per poi ritornare a guardare quel cielo stellato
"già.. qualcosa di bellissimo" dico ancora con gli occhi puntati su di lui
"com'è che sei entrato nella mia vita..?"
"non me lo so spiegare"
"sei diventato così importante e ora.. non so che fare quando te ne andrai"
"cosa ti fa pensare che me ne andrò?"
"l'hanno fatto tutti.. perché non dovresti" dico tornando a guardare il cielo
"perché sono l'eccezione" dice obbligandomi a guardarlo dopo quelle parole
"hai questo sguardo così malinconico che ti è successo?"
"se iniziassi non finirei più." dico ripensando a tutto quello che mi è successo da quando sono tornata in questa città
Xavier..
le liti..
Lucy..
le risate..
ma sopratutto Jared..ha fatto un passo verso di me stravolgendo la mia vita.. facendomi accettare anche quello che mi sta accadendo adesso, ha dato un risvolto alla mia vita iniziando a farne parte. togliendomi Xavier dalla testa e prendendo il suo posto.. tormentandomi con questo modo di fare.. con questo modo di essere così diverso dai altri.
"sei stato tu Jared"
"io?.."
"si..io-io.. perché sei così gentile?"
"mi viene naturale" dice e ci guardiamo nei occhi, gli sfioro il viso per poi alzarmi in piedi
".. forse troppo..ce ne andiamo per favore?" dico non resistendo un minuto di più
saliamo in macchina e non dice una parola, questo silenzio è talmente fastidioso, ma non riesco di dirgli un altra parola.
La paura di rovinare tutto,pur di dirgli quello che provo è grande, stramaledettamente grande.
dopo una decina di minuti si ferma di fronte a casa mia e blocca gli sportelli impedendomi di andarmene.
"sei arrabbiata?" dice guardandomi
"no"
"non sai mentire" dice provando a toccarmi e mi irrigidisco
"..non con te almeno"
"perché mi sembra il contrario?"
"Sono solo stanca.."
"Elena" pronuncia il mio nome con una tale delicatezza
"ti prego.." dico e sento che sto per piangere
Perché?... Perché queste maledette emozioni sgorgano nei momenti sbagliati.
"che succede?" non rispondo subito, prendo coraggio cercando di dire la verità
"..mi piaci Jared Morgan, mi piaci maledettamente molto... non riesco a starti vicino evitando quello che sento. sperando che ogni nostro abbraccio duri di più.. volendo che mi baci anche solo una volta.. ho provato a non farci caso a non volerlo, ma è inutile" dico e non proferisce parola distoglie soltanto lo sguardo dal mio
sblocco la portiera e esco dal auto
resto a guardarlo e mette in moto l'auto
"visto che con poco ti ho allontanato.. con il tempo tutti se ne vanno" dico chiudendo la portiera ed entrando in casami sdraio sul letto non riuscendo a pensare ad altro
non ha detto una parola.. non mi ha guardato neanche si è limitato al silenzio..
passo il resto della serata seduta sul letto immersa nei pensieri e pronta per nuove delusioni.2 settimane dopo
"Mi dispiace" dice il dottor Andrix
"Cosa vuol dire con questo?" Dice mio padre
"Che l'intervento è stato inutile" intervengo, i due mi guardano dispiaciuti e mi da terribilmente fastidio..
"Possiamo intensificare la chemio"
"Perché? Era già molto aggressiva prima che arrivassi qui.. e ora si sta espandendo sempre di più"
"Elena.." dice mio padre cercando di calmarmi, ma non c'è la faccio più
Sono stanca di sentirmi perennemente male, di non poter fare mai nulla..
Quanto durerà tutta questa tortura, quando avrà fine?
Sono stanca di vivere così..
"Sinceramente.. ho qualche possibilità di farcela?"
"Ci sono tanti casi come il tuo che sopravvivono, e le statistiche contano molto"dice cercando di evitare di rispondermi
"Non mi importa dei altri io.. c'è la farò? Sinceramente"
"Hai poche possibilità..Ma se facessi la chemio staresti meglio poi"
"Ok" dico alzandosi e uscendo dal suo studio
Appena cerco di mettere piede fuori dal ospedale, non ricordo più nullaMi risveglio sul solito letto d'ospedale e con gli stessi fastidiosi rumori.
"Menomale..mi hai fatto venire un colpo" dice mio padre guardandomi con aria sofferente
Mi abbraccia e lo stringo a mia volta
Le lacrime iniziano ad usciremo senza controllo
"Sei caduta a terra e hai avuto le convulsioni.. Stai bene tesoro?"
"No.. Sono stanca di tutto.. è questo che provava mamma?" Dico tra i singhiozzi
Un fiume di lacrime mi travolge e non riesco a fermarmi ora che ho iniziato
"Si.."
"Mi sentirò peggio?"
"Non sai quanto" dice e resto fra le braccia di mio padre, mentre singhiozzo
Voglio farla finta.. Non c'è la faccio più.. non sopporto più di sentirmi così..
Sto perdendo tutto, i miei amici, mio fratello, il ragazzo che mi piace...e il mio aspetto è così... Cazzo, mi sono depressa di più quando ho iniziato a perdere la cosa che mi contraddistingue di più, quando anche l'unica parte di mia madre mi ha lasciato.
Mi calmo e i miei singhiozzi si placano
"Papà?" Dico e mi guarda
"Ti voglio bene"
"Anch'io tesoro" dice baciandomi la fronte si alza e va a prendermi un bicchiere d'acquaGuardo il soffitto bianco e senso di tristezza aumenta
"Hai pianto" dice e lo guardo
"Si vede dai occhi ancora lucidi e rossi"
Non dico nulla e si avvicina
"Come stai?" dico quelle parole con voce incrinata
"Bene sto migliorando" dice facendomi un sorriso forzato
Si siede sul letto e mi guarda, incerto se abbracciarmi o meno si decide e lo fermo
"Non farlo non lo sopporterei.."
"mi dispiace piccola ma non ti piaccio così tanto... potrà sembrare cattivo da dire ma è così.."dice un'altra lacrima solca il mio viso e l'asciuga
"ti adoro e non pensare che non abbia pensato a te in quel modo, che non abbia voluto baciarti certe volte, ma.. Non sopporterei se lo scoprissi dopo. per te ci sarò sempre, ma questo per quanto sia bello non sarà mai amore" dice alzandosi
"Jared.."
"Non ero venuto qui per spezzarmi il cuore, ma Elena pensaci, credi davvero sia quello giusto?" Dice e annuisco senza esitare
Il suo silenzio parla per sé, non vuole,questo sentimento che provo è unilaterale
"Mi dispiace" dice quand'è sulla soglia delle porta e quello che mi investe è un ondata di vergogna e lacrime.
Quanto fa male essere respinto due volte.
un altro fallimento.. mi sento migliaia di occhi addosso nonostante sia sola nella stanza
mi sento tremare e ricordare il suo sguardo alle parole dette il secondo prima
perché non riesco in qualcosa?..
appena mio padre entra in camera scendo dal letto e vado verso di lui
"andiamo a casa per favore" dico e dopo un paio di controlli siamo in macchina.
mi rannicchio e guardo a terra per poi chiudere gli occhi.com'è che sperare in qualcosa è diventato così pericoloso?
com'è che evitare di sperarci ancora fa male..
non c'è soluzione a ciò che mi capita.. solo camminare senza meta in questa vita sperando che la fine non arrivi prima.."Papà?"
"Dimmi tesoro"
"La mamma a lottato?"
"Si" dice e sorrido amaramente
"Vorrei essere forte come lo è stata lei" dico guardando verso il paesaggio
"Lo sei, stai combattendo molto tesoro e sono orgoglioso di come non ti faccia abbattere"
Si...non mi faccio abbattere.. vorrei fosse così.©©©©©
chapter 45
STAI LEGGENDO
innamorata del mio nemico
RomanceCONCLUSA ------ "Sei una stronza e ora mi ricordo solo ora perché ti odio tanto" "Perché?" dico curiosa "Perché sei maledettamente bella e non sei mia.. Ho visto Lucy e stasera l'ho guardata come non avevo mai fatto e quando la guardavo continuavo...