19.a volte il tempo gioca a tuo favore, altre ti grida contro di muoverti..

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"Ci sono corde nel cuore umano,
che è meglio non far vibrare"
Charles Dickens

Non tutto è quello che sembra..
Non tutto può essere quello che si vuole..

A volte il tempo gioca a tuo favore altre volte ti grida contro da muoverti.. che se ne frega se sei in ritardo
Che non gli importa se non hai ancora realizzato quello che ti circonda

"Non mi interessa vai in camera tua a sistemarti prima che arrivino" mi urla Julie contro
Ed eccoci a litigare io più che altro ad ignorarla
"Elena!.." dice cercando di trattenersi
"Mi stai ascoltando? Vai adesso" dice togliendomi il telefono dalle mani
"Hey.." dico alzando gli occhi verso di lei
"non ti hanno insegnato ad ascoltare le persone mentre parlano? Capisco anch'io Zoë in questo momento, meglio un incidente con un camion che una figlia del genere" dice e mi alzo di scatto
" Ti permetto di urlarmi contro, di fingere di volermi anche solo un briciolo di bene per fare colpo di più su mio padre.. non è soltanto perché vivi in casa con me e che ti scopi mio padre che ti permetti di parlare così di mia madre.. a tutto c'è un limite e tu l'hai oltrepassato più del dovuto" dico strappandola il mio telefono dalle mani
"Se non vuoi rendere la tua esistenza in questa casa più inutile di quanto già non sia tieniti al tuo posto e frena quella lingua altrimenti vivrai l'inferno" dico spaventandola e lasciandola lì a guardare il vuoto

Le lacrime gli si formano sul viso rovinando il suo trucco impeccabile

Il campanello suona segnando l'arrivo dei ospiti
Sì sistema il vestito e sale di fretta le scale chiudendosi in camera

Apro la porta trovandomi Chloë e David di fronte a me e Xavier dietro
"Elena.. cara come stai?" Dice appena mi vede
"Tutto a posto Chloë, entrate pure" dico spostandomi
"Julie dovrebbe essere di sopra vado a chiamarla, accomodatevi pure dove volete" dico sparendo dalle scale

Xavier

Non si preoccupa minimamente del suo aspetto

I capelli raccolti in un chignon fatto abbastanza male siccome alcune ciocche le cadono sul viso
Vestita con un una maglia nera e un paio pantaloni da casa

Ma nel tutto riesce a far vedere quella bellezza naturale, che non ha bisogno di bei vestiti o trucco per risaltare..

"Xavier tesoro, che continui a guardare" chiede mia madre
"Nulla, sono solo attratto da una cosa.."

O da una persona.. mi manca voglio sentirla mia come prima senza paura di nulla

Scende le scale con la sua solita eleganza per poi raggiungerci
"Tra 5 minuti arriva, se volete potete venire di là con me" dice sorridendoci
" Elena non esci con noi questa volta?"
"E no devo finire di studiare anatomia e non. Me la cavo bene" dice a mia madre
"Xavier anche se non vuole dirlo è molto bravo in questa materia, ti potrebbe dare una mano"
"Ehmm.. certo" dice realizzando poi quello che ho accettato

Il discorso si interrompe per vedere chi scende le scale
"Chloë, David scusate per l'attesa" dice Seth
"Non preoccuparti stavamo parlando con Elena"
"Non vi dispiace se ve la rubo per un momento"
"No ma certo"
"Elena vieni" dice serio per andare in cucina

Elena

"Mi spieghi cosa succede tra te e Julie, mi ha detto com'è l'hai trattata e non mi è piaciuto affatto.
Se non le vuoi bene non sei obbligata ma non voglio più sentire che la tratti male o che la minaccia perché non ti piace ok?" Dice serio
"Papà ha iniziato lei parlando male di-"dico ma non mi lascia finire
"Non voglio sentire le tue scuse"
"Ma.."
"Sei in punizione ti è vietato uscire se non con noi o per andare a scuola, non puoi vedere ne Lucy, ne Charlie o qualsiasi altro amico e se ti vedo anche solo in una foto dove stanno dando una festa sarai nei guai.
Questo diventa il tuo stato di vita finché non le chiedi scusa"
Dice e credo di non averlo mai visto così serio ed autoritario fino ad oggi
"Papà dici sul serio?" Dico ancora incredula
"Sì e pretendo anche del rispetto verso di lei, ti ha cresciuta ed è anche mia moglie quindi modera il tono quando parli con lei" dice e sgrano gli occhi
"Non so da dove le stai tirando fuori tutte queste stronzate, ma non puoi paragonarla sullo stesso piano della mamma
Julie non sarà mai la metà di quello che era mia madre.
Potete essere sposati da tre anni e scopare ancora come conigli, ma quella donna non la reputo come mia madre, ma soltanto come la donna che si fotte mi padre" dico arrabbiata
"Elena!" Mi sgrida e accetto il fatto che stiamo litigando per la prima volta dopo che la mamma è morta
"Stai oltrepassando il limite adatta il tuo linguaggio quando parli con me e non permetterti più di trattarla come poco di buono.
Ha più diritto lei di stare qui con me piuttosto che te nella mia vita" dice arrabbiato anche lui

Sento un macino cadermi sulle spalle, le gambe tremare per la sua affermazione, abbasso lo sguardo non riuscendo più a guardare quei capelli neri
Non riuscendo a leggere più amore nei suoi occhi dopo che mi hanno atterato peggio delle parole appena dette

Esco dalla cucina distrutta mi avvicino verso Julie che mi sorride
"Si vedrà chi vivrà l'inferno" sussurra
"Stronza" le dico senza paura di essere sentita
"Elena vai in camera tua" mi dice mi padre
"Volentieri" dico salendo le scale mentre una lacrima mi riga il viso

E lo sento scusarsi per il mio atteggiamento, senza dire quale sia il motivo

Gli sento uscire per poi sentire la macchina che parte

Mamma allora è questo che intendevi quando dicevi che mi sarebbe sempre stato vicino
Sono queste le parole che intendevi che mi avrebbe amata più di qualsiasi altra cosa?
È davvero questo il padre che mi hai lasciato..

Dico con la nostra fotografia in mano e le lacrime sul volto
Me le asciugo appena sento dei passi avvicinarsi per poi entrare in camera

"Lily.. tutto ok?" Dice mi volto verso di lui con le lacrime agli occhi
"Mi dispiace" dice avvicinandosi
"Che ci fai ancora qua"
"Volevo vedere come stavi"
"Ora che lo sarò ti senti meglio? Cosa della frase lasciami stare non capisci in questi giorni?" Dico aggredendo anche lui
"Non ho bisogno della tua compassione né pietà quindi puoi anche andartene"
"Sei proprio una stronza, non so neanche perché mi ostino ad appiattire il nostro rapporto, ma dopotutto vuoi stare sola come hai sempre fatto" dice e lo butto fuori dalla camera
"Esci da casa mia"
"È dura la realtà ma ti devi abituare principessa che sarai sempre sola nonostante tutti quelli che affermano di starti vicino" dice e gli chiudo la porta in faccia


Mi rimetto in piedi anche se un po' barcollante e mi dirigo in camera

Sei sola principessa

Le sue parole mi tormentano

Si vedrà chi vivrà l'inferno

Ha più diritto lei di stare qui con me piuttosto che tu nella mia vita

È questo che mi spiazza..
Abbatte tutte le mie barriere e mi fa crollare in ginocchio accanto al letto e di fronte alla sua foto
"

Mi merito tutto quello che sta accadendo?... Pure l'amore più sicuro mi è scivolato dalle mani" dico tra un singhiozzo
Appena posso lo sguardo sulla finestra, lo vedo che la sorregge i fianchi e le slaccia il reggiseno
Chiudo gli occhi e mi alzo da terra per poter socchiudere le tende

Mi sdraio sul letto e mi arrotolo su me stessa mentre le lacrime continuano a scendere a fiumi

Forse hanno ragione un po' tutti
Sono solo una perdita di tempo che non può essere amata da nessuno.

©©©©

innamorata del mio nemico  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora