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Ego
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E G O
Quinto regno
♕UNA NEBBIA NERA era discesa sul regno.
Cenere e fiamme avevano impregnato l'atmosfera, i campi bruciavano, così come la maggior parte delle abitazioni era stata rasa al suolo.
Il buio era penetrato nei cuori di ogni abitante, la paura e l'angoscia regnavano sovrane nei loro animi.
Di tanto in tanto tra l'oscurità si riuscivano a distinguere delle luci che si spostavano rapidamente da una parte all'altra nell'aria, facendo echeggiare quelli che sembravano fulmini tra le pareti di quello che restava della città.
Erano le Stelle della Corona che si stavano sbarazzando dei Contagiati.
Ce n'erano alcuni che si stavano aggirando fuori le mura del castello, facendo quello che gli riusciva meglio: incutere timore.
Queste piccole luci si avvicinavano ai Contagiati, toccavano la loro fronte e in un attimo non c'erano più, mandati via lungo il Confine.
E le grida strazianti si mischiavano a quello di lampi e tuoni, come se da un momento all'altro dovesse arrivare una tempesta.
Ma la tempesta non arrivava, perché era già lì dinanzi ai suoi occhi.
Aveva paura, lo ammetteva. Aveva paura che le Inibizioni potessero raggiungere anche lui.
Il punto era che non poteva permettersi di provare timore, altrimenti era la fine anche per se stesso.
Significava darla vinta a quelle arpie e non poteva farlo accadere, non in quel momento dato che mezzo regno era stato contagiato e non sapeva neanche come.
Nessuno sapeva darsi una spiegazione e questo non faceva altro che far aumentare la rabbia in lui, perché era per questa causa se suo fratello ci aveva rimesso la vita.
Il male stava prendendo il sopravvento della sua città e nessuno si degnava a muovere un dito.
Nessuno mandava un aiuto.
C'erano solo le Stelle della Corona che spedivano i Contagiati lungo il Confine, ma le celle stavano per terminare e dopo si sarebbero ritrovati con un intero regno pieno di pazzi che volevano ucciderli.
Era questo che vedeva dalla sua finestra in una delle torri più alte del castello.
I suoi genitori lo avevano rinchiuso là dentro perché gli avevano detto che ora era la loro unica speranza. E più se ne stava separato dal resto del mondo, più lui viveva, e tutti loro avevano una possibilità di sopravvivere.
Non capiva il loro ragionamento. D'altronde era anche giusto così perché non toccava a lui interessarsi di politica e strategie.
Era seduto sulla panca sotto la finestra, mentre guardava l'Inferno fuori.
Alcuni corpi erano senza vita nei campi, i corpi di coloro che le Stelle della Corona non erano riusciti a controllare.
Sentì gli occhi pizzicare, segno che probabilmente sarebbe scoppiato a piangere per la paura, la rabbia e la frustrazione.
Voleva fare qualcosa ma i suoi genitori lo escludevano.
Gli dicevano che era la loro unica speranza, eppure non gli dicevano che cosa stava succedendo, non lo informavano dei loro piani.
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The Heirs of Arcadia
FanfictionCinque regni. Cinque regni che corrispondono a cinque emozioni diverse, ognuna delle quali risiede nelle mani di cinque ragazzi: Harry, Niall, Liam, Louis e Zayn. I regni che costituiscono Arcadia sono sempre stati governati dai loro genitori, ma...