Capitolo 10

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Cosa succede al principe Zayn?


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I M P E R I U M
La Capitale



Si sapeva, a nessuno piaceva svegliarsi presto la mattina per vestirsi ed andare a scuola. E con nessuno, s'intendeva nessuno. 

Harry e Niall credevano che, una volta trasferiti al palazzo de La Capitale, avrebbero smesso di seguire le lezioni e di conseguenza avrebbero potuto dormire più a lungo. Ma in realtà si sbagliavano di grosso. 

Da quando avevano messo piede in quel posto, erano stati sommersi di compiti: dovevano seguire le lezioni di mattina, fare praticantato di pomeriggio e seguire un rituale serale prima di andare a dormire. 

Non c'era più tempo per divertirsi o giocare. Niall, che doveva esercitarsi nella Meditazione su obbligo della sua famiglia, tornava così stremato nelle sue stanze che si gettava sul letto e crollava. Il giorno dopo gli aspettava una lunga giornata. 

Quella mattina però tutti erano abbastanza curiosi di sapere cosa fosse Arte del Combattimento.

Il nome della lezione si era materializzato sulla lavagnetta segna appunti che era presente in ogni stanza e tutti avevano corrucciato le sopracciglia dopo averlo letto.

In cosa consisteva? E come mai diceva che dovevano presentarsi nel cortile del palazzo?

Dopo aver fatto colazione e dopo aver impiegato circa mezz'ora nel trovare l'ingresso del cortile, la lezione poteva cominciare. 

I ragazzi si trovavano in un cortile molto ampio e da quella posizione riuscivano a vedere le mura del palazzo in lontananza. 

Oltre a loro, c'era anche la principessa Clarissa e le due dame, Diana e Georgia Rose, che al momento erano sedute su una panchina con un libro poggiato in grembo.

Liam, Louis, Harry, Niall e Zayn si trovarono faccia a faccia con un altro ragazzo. Poteva essere di qualche anno più grande di loro.

Nonostante fosse molto giovane, aveva un corpo muscoloso e ogni lineamento del suo viso erano così definiti da sembrare scolpiti nella pietra. 

Il ragazzo li stava aspettando con un sorriso radioso sulle labbra. Aveva una specie di armatura addosso che gli lasciava scoperte le braccia forzute e, al posto di un paio di scarpe normali, aveva dei sandali i cui lacci erano intrecciati intorno le caviglie. 

"Benvenuti, ragazzi", disse con entusiasmo, aprendo le braccia verso di loro. 

"Per chi non mi conoscesse, io sono Makhai e sono l'insegnante di questo corso", continuò qualche momento dopo, passando in rassegna i volti sconosciuti di Louis, Harry, Niall e Zayn. 

"In questo corso non esistono gerarchie." Strinse le mani di nuovo tra loro, provocando un rumore netto. 

"Quello che io vi insegnerò sarà l'Arte del Combattimento, ossia tutte le tecniche e le mosse che vi saranno utili in guerra o in un semplice duello", disse con tono determinato, guardando i ragazzi dritto negli occhi. 

Qualcosa in Harry si raggelò alla sola menzione della guerra. Perché dovevano imparare a combattere? Significava forse che presto sarebbero andati in guerra?

"E, come io dico sempre, sul campo di battaglia tutti siamo uguali perché la morte non ha preferenze e non tiene neanche conto delle gerarchie: tutti siamo sullo stesso livello."

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