Chapter 05

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0 5

L'incontro

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I M P E R I U M
La Capitale


IL PALAZZO DE LA CAPITALE aveva un gran trambusto al suo interno quel giorno. 

C'era la servitù che correva avanti e indietro per i corridoi, soddisfando ogni richiesta della regina Penelope: "voglio quei fiori lì", "dovete mettere posate d'argento e non di ferro", "sbarazzatevi di quell'arazzo" e così via. 

Tutto doveva essere perfetto per la Cerimonia di Benvenuto di quel pomeriggio. 

La Sala del Trono era stata pulita da cima a fondo, così come le stanze che i principi avrebbero dovuto occupare quella sera. 

Anche Clarissa si era data da fare. Aveva ordinato di ripulire ogni arma che le guardie possedevano.

Tutti dovevano vedere la fortezza e la grandezza di Imperium.

Loro erano i migliori e, dopo quella sera, nessuno più avrebbe avuto i suoi dubbi. 

Il re Caesar si era occupato della sicurezza del castello.

Mentre dentro sarebbe avvenuta la Cerimonia, fuori ci sarebbero state, oltre le guardie del palazzo, le schiere delle Stelle della Corona che avrebbero vigilato ogni ingresso, anche quello più nascosto. 

Data l'importanza dell'evento, era probabile che qualcuno avrebbe potuto infiltrarsi e organizzare un attacco a sorpresa.

Ma ciò non sarebbe accaduto, non quando era lui a capo di tutto.

Liam se n'era stato tutto il giorno nelle sue stanze a meditare su quanto stesse per accadere. 

Dire che era nervoso era un eufemismo. Gli sudavano le mani e si era lavato già cinque volte con il timore di emanare odori sgradevoli. 

Diana, la dama di compagnia di sua sorella, aveva cercato di rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene, ma in qualche modo non riusciva a crederle.

Sapeva che il compito che gli stavano per affidare era più grande di lui. 

Aveva solo diciassette anni, non sapeva se fosse riuscito a governare bene il suo regno come suo padre aveva fatto. 

La sua mente fu popolata da questi pensieri fino a quando non giunse il momento di prepararsi ed entrare in scena. 

Due guardie lo scortarono fino all'ingresso della Sala del Trono, le cui porte erano chiuse.

Fuori vi trovò già sua sorella Clarissa con al fianco Diana.  

Sua sorella si voltò quando sentì i passi echeggiare sul pavimento e i suoi occhi vagarono su di lui, osservando cosa gli avessero ordinato di indossare. 

"A quanto pare mamma e papà volevano che avessimo i vestiti abbinati", ed era vero. 

Entrambi avevano degli abiti dorati. Liam indossava un pantalone a vita alta e una camicia bianca infilata all'interno, mentre sopra portava un soprabito dorato con i bottoni fatti di pietruzze dorate. 

Clarissa invece aveva un abito che le scendeva morbido lungo i piedi, con un cinturino che le circondava la vita e che faceva aderire il vestito al suo corpo alla perfezione. 

La scollatura non era molto vertiginosa, ma elegante ed era degno di lei.

Anche il suo vestito era dorato, così come lo erano i disegni che ricamavano il tessuto. Sulle spalle le era stato cucito un velo leggero che finiva sul pavimento e alle cui estremità iniziali portava dei pennacchi dorati che servivano da fissaggio.

The Heirs of ArcadiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora