capitolo 17

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CAPITOLO 17

Niels recuperò la pianta di peonie e il sacchetto con gli acquisti, pagò con un assegno e uscì dal negozio salutato dal vocione di Phil e dal sibilo di Abbey, nascosta chissà dove, che gli mise i brividi.

Nella sua mente imperversava ancora l'idea del Mercato Nero, che lo rendeva ansioso quanto mai era stato prima: un posto del genere, pensava, non dovrebbe neppure esistere. Se anche avesse scoperto dove si trovava, avrebbe davvero avuto il coraggio di mettervi piede? E se qualcuno l'avesse riconosciuto e magari denunciato? Sarebbe finito sotto processo, in prigione o chissà che altro, in qualche luogo dove avrebbe comunque avuto molto tempo per riflettere sulla stupidaggine che aveva fatto.

Se poi i suoi amici avessero saputo che frequentava posti del genere non l'avrebbero più neppure guardato in faccia, e anzi avrebbero anche fatto finta di non conoscerlo quando lo incontravano per la strada.

Senza contare che la signora Smith si sarebbe di sicuro licenziata, se non fosse morta prima di crepacuore, e al giorno d'oggi era così difficile trovare una brava domestica!

E se Pearl l'avesse saputo? Come avrebbe reagito la dolce, bellissima Pearl?

Avrebbe forse lodato il suo coraggio? Certo che no! L'avrebbe considerato un volgare delinquente, feccia tra la feccia, e lui l'avrebbe persa per sempre (infatti Niels pensava a Pearl come se già fosse sua).

Ma quei kit gli servivano.

Era proprio per fare colpo su Pearl che gli servivano: niente kit, niente A.C.U.M.E.

L'equazione era tanto semplice quanto tremenda.

Decise che ce l'avrebbe fatta ad ogni costo.

Inoltre, se i Cacciatori più anziani gli avessero dato una mano, forse sarebbe stato meno difficile del previsto.

Con questi ed altri pensieri a ronzargli nel cervello, Niels si incamminò verso una piccola strada chiamata ''Rue des paquerettes'', la residenza londinese della famiglia Hill da almeno quattro generazioni, nonché casa di uno dei più eccentrici personaggi che Niels avesse mai conosciuto, vale a dire il suo strano amico Herbert.

Herb, meglio conosciuto nel suo ambiente come ''Professor Hill'', era oltre che uno dei suoi migliori amici d'infanzia, anche uno dei più rinomati ed eminenti studiosi di biologia (ed in particolare di botanica) che l'Inghilterra potesse vantare.

Strano a dirsi, per chiunque gli avesse parlato per più di una decina di minuti.

Tendenzialmente infatti Niels aveva notato che le persone, quando conversavano con Herbert, all'inizio tutte quante indiscriminatamente lo prendevano per il burlone più simpatico che avessero mai incontrato, salvo poi ricredersi quando la conversazine finiva per protrarsi per oltre una mezz'ora senza che desse altro segno d'intelligenza che non fosse il baluginare del suo sguardo attento.

Herbert però non era stupido, quanto piuttosto disinteressato a qualsiasi cosa non svolgesse un processo di fotosintesi.

Non capiva le persone né si sforzava di capirle, perciò gli era quanto meno impossibile spiegare il perché un bambino, privato del suo giocattolo, piangeva, ma sapeva in compenso tenere lunghissime lezioni sulla composizione della linfa e sui vari strati che ricoprono un albero, ed era capace, passeggiando, di fermarsi ed osservare per ore un'erbaccia che spuntava fuori del marciapiede, senz aneppure accorgersi che accanto gli passava una bellissima donna.

A.C.U.M.E. spa, la società dei Cacciatori di mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora