capitolo 16

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CAPITOLO 16

Cercando di rompere l'imbarazzo che l'improvvisa comparsa di Abbey aveva causato a Niels (o forse sarebbe meglio dire ''il terrore'') Phil gettò sul bancone una catena luccicante, dicendo -ecco qui, sei metri e mezzo: questa dovrebbe andare che dici?-

Niels, dall'alto del suo precario riparo, senza sapere che i serpenti sono anche esperti arrampicatori e, in virtù di questa sua ignoranza, ritenendosi più tranquillo lì dove si trovava, al fianco della sua pianta di peonie, annuì appena.

-Questo è lo stesso modello che usa il caro Romero- annunciò il negoziante, sorridendo -e comunque quello più resistente che torverai in tutta Londra, posso garantirtelo- e la catena seguì la corda nel sacchetto, sferragliando lievemente al contatto con il fondo.

-Se non sbaglio c'era anche dell'altro, vero?-

-Niels srotolò la lista con fare solenne, quasi che non fosse lui l'idiota seduto su un tavolo, e lesse -un coltello con lama lunga almeno dieci centimetri... e il suo fodero-

Phil s'impettì, esibendo un sorriso sornione, lo stesso che avrebbe sfoggiato un cuoco a cui si fosse chiesto qual'era il piatto migliore, o un macellaio che avesse udito la domanda ''Quale filetto è più tenero?''.

-Ci sono vari tipi di coltelli- cominciò a spiegare, assumendo lo stesso tono risaputo del professor Percyvald, anche se meno altezzoso -che si adattano ai vari tipi di persone.

Per esempio, ci sono coltelli che sarebbero più convenienti per uomini forti e particolarmente abili, come questo- ed estraendo il suo coltello dal fodero lo porse a Niels che, prendendolo fra le mani, si rese conto solo allora di quanto fosse pesante e fu ancora più stupito della capacità di Phil di maneggiarlo -e che quindi consiglierei a degli esperti. Tu hai mai maneggiato uno di questi?-

Niels scosse la testa -Il massimo che so usare sono i coltelli da cucina- ammise vergognoso.

-Bene, allora ti farei partire con qualcosa di più semplice... ah! Questo dovrebbe andare!- e, frugando nel cassetto di un mobile vicino, ne estrasse un piccolo fodero rosso, da cui spuntava un manico nero e sottile.

Niels resituì il primo coltello e prese il secondo, passandolo da una mano all'altra e constatando che questo era molto più leggero, anche se aveva un'aria più fragile.

Lo estrasse dalla custodia e passò un dito sulla lama a doppio taglio, di un ferro opaco come il fumo delle fabbriche di periferia. Essendo questa molto affilata, si ferì lasciando scivolare una goccia del suo sangue sul filo della sua nuova arma.

-Credo ti troverai bene con quello- affermò Phil, sicuro -ovviamente questo non toglie che, quando ti sarai fatto i muscoli e avrai sviluppato anche una certa manualità potrai tornare e comprarne uno migliore-

Niels annuì, ficcando anche quello nel sacchetto di carta coi suoi acquisti che il negoziante gli porse ad un suo gesto.

-A questo punto- disse Niels che, accortosi che il suo piede si era fatto troppo vicino al pavimento, lo tirò nuovamente in su -mi servirebbe una pistola... o anche due, non saprei-

Phil annuì, poi scosse la testa, quindi si grattò il mento.

Nel silenzio che seguì, Niels poté udire il lieve frigolio che faceva la sua barba, mentre lui vi passava sopra le dita.

-Hai il porto d'armi?- chiese il negoziante, perplesso.

Niels scosse la testa rammaricato.

-Allora dovrai aspettare-

A.C.U.M.E. spa, la società dei Cacciatori di mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora