capitolo 9

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CAPITOLO 9

Il magazzino si rivelò ben più grande di quanto Niels avesse pensato, eppure nonostante lo spazio fosse ampio la moltitudine di bare e lapidi lo invadeva quasi per intero, lasciando liberi pochi e stretti passaggi fra i tavoli, le bacheche e gli scaffali.

Oltrepassando la porta, il ragazzo fu avvolto dal mesto profumo dei crisantemi che spuntavano qua e là intrecciati nei modi più svariati.

Una fanciulla giovane e dall'aria graziosa si aggirava per lo stanzone scivolando agilmente nel mezzo della confusione, quasi che si trovasse a casa sua, con un cestino di vimini in una mano e nell'altra una piccola cartellina di legno.

La ragazza fermò con un gesto un uomo che, voltandosi, rivelò un volto in tutto e per tutto simile a quello di Cornelius e che era vestito proprio come lui, tant'è che Niels sentì l'impulso di voltarsi per assicurarsi che l'ometto fosse ancora al suo fianco.

Notando l'espressione stupita sul suo viso, Cornelius ridacchiò -Oh, non si preoccupi, succede sempre che le persone abbiano certe reazioni. Vedete, quello è mio fratello gemello, Attilius: lui si occupa dell'imbalsamazione o della cremazione.

Il forno crematorio è proprio là dietro- disse poi, puntando il dito ossuto verso una porta chiusa in fondo al magazzino, da cui emanava un soffusa luce rossastra.

-Capisco...- mormorò Niels, che però si sentì solamente più inquieto, senza comprenderne il motivo.

-E chi è la signorina che parla con lui?- chiese il ragazzo quando la giovane donna, voltandosi verso di lui come se l'avesse scorto allora per la prima volta, sorrise amabilmente.

-Ah, avete buona vista!- si complimentò Cornelius, strizzandogli l'occhio -la signorina è miss Rose, la figlia della proprietaria del negozio ''Fiorista appassionato'', nostro affiliato, come già vi dissi. Bisogna dire che passa più tempo qui che a casa, povera figliola: ha così tanto lavoro da fare! Ma prego, venite, seguitemi!- lo invitò Cornelius allegramente.

Avvicinandosi ad Attilius, Niels poté mette i due gemelli a confronto constatando che distinguerli sarebbe stato impossibile, se non per il colore del nastro che portavano legato attorno alla tuba: verde per Cornelius e rosso per Attilius, anche se Niels sapeva che questo non l'avrebbe certo protetto dal fare presto o tardi qualche gaffe.

S'intimò dunque di prestare attenzione a quel particolare.

-Ebbene, non si può fare!- udì dire Niels, avvicinatosi a Rose ed Attilius, che stavano discutendo.

-Oibò miss Rose, ve l'ho già detto: i parenti hanno richiesto che il signor Furfkin sia vestito con quest'abito e questa cravatta, non posso certo oppomi!-

-Sì, ma a me hanno ordinato una corona di fiori composta da callistephus chinensis e cobee!- piagnucolò la giovane.

-E dunque il problema in che sussisterebbe? Voi fategliela!-

-Sì, ma non si possono accostare fiori viola a una cravatta gialla e ad un abito verde scuro. Poveri noi, dove andremo a finire? Tutti i presenti al funerale si sentiranno male vedendo un tale, tremendo accostamento!-

-Miss Rose, non stà a noi decidere gli abbinamenti-

-Ma è roba che non si può proprio fare!- insistette lei, arrossendo incollerita -il morto tornerà in vita da sé, solamente per dire ''Per dinci, ma come volete seppellirmi? Quando San Pietro vedrà un'oscenità simile mi butterà fuori del paradiso!''. Io non voglio avere un'anima perduta sulla coscienza!-

A.C.U.M.E. spa, la società dei Cacciatori di mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora