capitolo 4

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-Hey, Vicky?- chiamò Herbert,incrociando le braccia.

Viktor affondò i denti nella grassa aragosta che teneva fra le mani, l'olio che gli colava lungo il mento, biascicando un ''cosa c'è?'' con voce gorgogliante.

A Niels parve l'immagine vivente di un uomo primitivo che, viaggiando attraverso le nebbie profonde della preistoria, era tornato in vita, si era vestito con un elegante abito di seta ed era entrato in quel ristorante con l'unico scopo di scroccargli una cena costosa.

Per un istante il ragazzo pensò seriamente di denunciarlo a qualche antropologo come l'anello di congiunzione perduto fra l'uomo e la scimmia.

Con la coda dell'occhio vide Finn tormentare la sua cena con la forchetta d'argento, fissando anche lui Viktor con un'espressione disgustata dipinta in volto.

Vederlo mangiare come se fosse a un passo dal morire di fame aveva causato una generale nonché improvvisa inappetenza a entrambi.

Herbert, assolutamente immune all'orrore che aveva davanti, fra un boccone e l'altro disse -poi mi sono ricordato di quella cosa che mi avevi chiesto-

-E cioè?- chiese Viktor, con le guance gonfie come quelle di un cricieto, appoggiando una chela vuota nel piatto ed arraffando rapidamente l'altra.

-Ma sì, quella cosa. Ho chiesto in giro sul signor De Beauvoire-

Viktor impallidì d'un tratto, e Niels per qualche secondo temette che gli fosse andato un boccone di traverso e lo stesse soffocando.

Stava per alzarsi e chiamare aiuto, quando Viktor tossicchiò -non so di che cosa tu stia parlando...-

-Ah!- esclamò Herbert sorridendo -hai la memoria corta? Ma come, me l'hai chiesto proprio tu prima che partissi per Parigi, non ti ricordi? ''Herbert'', mi hai detto ''già che sei di strada che ne diresti di informarti di un certo signor De Beauvoire? E' lo zio della signorina Winifred, presso la cui madre, signora Milligan, sono in affitto... dicono che stia molto male, e io sono preoccupato per lui''-

Viktor si schiarì la voce -Oh, giusto... mi era proprio passato di mente...-

-Può capitare- osservò Herbert -allora, vuoi sapere del signor De Beauvoire o no?-

-Magari più tardi...- rispose Viktor, nervoso.

Dal suo tono e dalla sua espressione a Niels fu sibito chiaro che Viktor cercava come suo solito di nascondere qualcosa.

Incorciò lo sguardo di Finn che gli ammiccò, complice, sorridendo beffardo quasi a volerlo incoraggiare.

-Suvvia, anche noi vorremmo sapere del povero zio della signorina Winifred- osservò Niels, trattenendo a stento le risate -racconta, Herb-

Viktor fulminò Herbert con lo sguardo ma, come al solito, questo non bastò a fermarlo.

Mano a mano che Herbert parlava, il viso di Viktor assumeva un'espressione sempre più supplichevole e disperata, per poi sfociare alla fine in una sonora sequenza di testate contro il bordo del tavolino.

-Ma certo!- cominciò Herbert allegramente -poveretto, fate bene ad essere preoccupati anche voi perché è davvero messo male: i medici non gli danno che pochi mesi di vita. La tubercolosi l'ha provato terribilmente.

Purtroppo le uniche persone che lo assistono sono l'infermiera e il suo dottore personale, perché il poveretto non ha né famiglia né parenti stretti, salvo Winifred e sua madre che però sono andate a trovarlo solamente una volta, poche settimane fa.

D'altronde che volete, è un uomo molto anziano (avrà sì e no settantacinque anni), non si può pretendere che campi per sempre, no?-

Viktor smise di battere la fronte sul tavolino -Va bene, grazie Herbert, può bastare-

A.C.U.M.E. spa, la società dei Cacciatori di mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora