capitolo 20

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CAPITOLO 20

A nulla valsero tutte le scuse e le suppliche che Niels cercò di propinare a Coreli.

Che fosse nei progetti del suo tutore fin dall'inizio o che avesse deciso sul momento di rincarare la dose, spinto dalla rabbia, il gigante costrinse il ragazzo ad una serie di esercizi orribilmente faticosi.

Finalmente, dopo l'ultima serie di quaranta flessioni di Niels e al termine del suo secondo pacchetto di sigari, Coreli parve ritenersi soddisfatto della punizione inferta al suo allievo e smise di impartirgli ordini.

Si sedette su una panca sistemata nella palestra ed incrociò le braccia, spesse come tronchi d'albero.

-Hai comprato quello che c'era sulla lista?- domandò, accendendosi l'ennesimo sigaro.

Niels annuì timidamente.

-Va a prendere la roba- commentò Coreli, indifferente -diamo un'occhiata-

Il ragazzo, recandosi negli spogliatoi, combatté più volte l'impulso di fuggire via per non tornare mai più, da una parte perché non voleva fare la figura della femminuccia e dall'altra perché non gli rimanevano abbastanza forze per farlo.

Si rendeva conto di non avere proprio tutto ciò che gli serviva, d'altronde però non era neppure colpa sua: i kit sembravano impossibili da trovare.

Magari questo gli avrebbe fornito la scusa per chiedere a Coreli di accompagnarlo al mercato nero ad acquistarli: farsi vedere in un simile posto con un gigante del genere avrebbe sicuramente scoraggiato qualunque malintenzionato ad infierire su di lui.

Prese lo zaino ed il sacchetto di carta che aveva lasciato nell'armadietto e tornò indietro, riversando il contenuto sul pavimento.

-Ecco qui- disse, sforzandosi di sorridere. Perfino i muscoli del viso gli facevano male.

Coreli inarcò un sopracciglio -Mi pare che manchi qualcosa, Brad-

Niels divenne bianco come un cencio -Non ho trovato i kit da nessuna parte- si scusò.

Al contrario di quello che il ragazzo si aspettava, il gigante anziché gridargli contro qualcosa rimase quieto come un toro assonnato.

Si grattò il mento e disse -Vediamo il resto, allora-

Niels, riavutosi da un iniziale stupore, prese un oggetto a caso dal mucchio e glie lo porse: era il suo nuovo pugnale dal fodero rosso.

Coreli lo rigirò fra le mani, lo soppesò ed infine, estraendolo dalla custodia, finse un paio di rapidi affondi.

Nella sua mano enorme, il coltello di Niels sembrava uno stuzzicadenti insignificante.

Il giovane però non poté non notare l'abilità con cui il suo tutore lo maneggiava, forse perfino migliore di quella di Phil.

Gli venne istintivo domandarsi se non fosse stato l'unico in quella città a non saper usare un coltello.

Lo rimise a posto e ordinò -il prossimo-

In questa maniera trascorsero i seguenti quindici minuti, in cui Niels porse praticamente tutti gli oggetti possibili a Coreli e lui li testò in un modo del tutto particolare, senza però dire nulla eccetto ''Quello dopo''.

Al termine di quella noiosa procedura, Coreli sospirò e intimò a Niels di mettere via tutto.

-Da dove potrei cominciare?- chiese come se stesse parlando più a sé stesso che a Niels -strano a dirsi, ma sembra che tu abbia azzeccato tutto quanto, Fred-

A.C.U.M.E. spa, la società dei Cacciatori di mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora