La percezione dell'assenza delle stelle

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Le stelle non possono brillare senza l'oscurità

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Flashback

Sarei davvero riuscita a trovare una stella? Se solo l'avessi cercata? E a ritrovare il mio cuore perduto e i tramonti che non ero riuscita a vedere? A volte, pensavo che i tramonti venissero al mondo solo per noi esseri umani, proprio come fanno i fiori, per farci sentire meno soli. Anche se sentivo che non mi appartenessero davvero.

Passai l'intera notte rigirandomi nel letto a castello in cerca di una risposta che il mio cuore non era pronto a darmi o che io non ero pronta ad ascoltare. Forse, i fiori non erano ancora pronti per fiorire.

Quando fui più grande e studiai astronomia, scoprii una verità antica: la vita di una stella è dolorosa e senza pace, caratterizzata da una serie di esplosioni e trasformazioni chimiche e fisiche molto violente, alle quali non si può sottrarre.

Sono l'unico modo per continuare a brillare e a far brillare le altre stelle sue sorelle. Ho pensato che fosse così anche l'esistenza umana: spesso si passa attraverso la sofferenza, senza speranza e senza luce e, a volte, c'è bisogno di numerose esplosioni per iniziare davvero a brillare o c'è bisogno dell'aiuto di altre stelle, del loro amore e della loro esplosione, affinchè un'altra stella sorella trovi il suo equilibrio e possa compiere il suo percorso di stella nel suo cielo buio.

Sono molto coraggiose perchè non hanno paura della notte.
Nascono e vivono tutta la vita abbracciate dall'oscurità, tuttavia, non si arrendono: sono generose perchè consapevoli che gli esseri umani hanno bisogno della loro luce, di una luce che faccia ancora battere i loro cuori, della speranza che, come loro un giorno, potranno brillare anche nell'oscurità. Questa stessa oscurità, senza la quale, non potrebbero esistere.

La mattina seguente, ero determinata a trovare una stella per lui, una speranza o un miracolo per fargli capire che dobbiamo fidarci della vita e del fatto che siamo protetti in ogni istante. Questo, forse, avrebbe potuto dargli fiducia in quell'amore che lui non aveva ancora conosciuto.

All'epoca dividevo la camera con altre quattro ragazze: Judit, Paoline, Tanya e Hannah. Facevamo del nostro meglio per non litigare e cercare di convivere in pace, anche se lo spazio a nostra disposizione era scarso e ancora non sapevamo che in ogni cuore umano si cela un giardino segreto, la cui chiave nascosta, è impossibile da trovare da estranei.

Può essere nascosta solo nel cuore stesso. Questo giardino è fatto d'amore e ombre, pace e oscurità, miseria e bellezza, grazia e superbia, ma anche di desideri proibiti e rubati, sogni senza speranza e luci già spente, cieli grigi e arcobaleni pallidi che tentano di fuggire dal nemico più tiranno: il tempo.

Ma ogni giardino è diverso.
Ogni cuore umano è diverso, per questo, spesso, gli esseri umani non riescono mai a scoprire dove si celano le chiavi dei giardini altrui e, non riuscendo a scoprirlo, non possono accedere ai loro luoghi segreti, né a conoscere i loro amori o le loro ombre. Il mio giardino segreto io non lo conoscevo ancora, crescendo avrei scoperto che era il suo.

Non conoscevo i segreti del mio cuore. Forse, non avevo ricevuto ancora le armi adatte per lottare o forse sarei morta in una battaglia che non avrei mai potuto davvero combattere.
Tuttavia, anche i fiori più belli hanno le spine e le stelle senza esplosioni non potrebbero esistere.

Cercai per molto tempo. Cercai un evento d'amore, che potesse salvare lui e anche me, un fatto carico di speranza. Non trovai nulla. Non c'era posto per le stelle nel mondo di noi esseri umani e, più tardi, lo avrei capito con maggiore forza.
Stavo quasi per rassegnarmi, poi, aprii la cassettiera che dividevo con le altre ragazze e vi trovai una lettera: la mia lettera e anche il fiore più bello del mondo.

Era un giacinto viola, il cui significato sul dizionario dei fiori è: richiesta di perdono.

Quando mi hanno trovata, nella mia copertina c'era una lettera, in cui c'era scritto:

«Non odiarmi. Ti ho amata più della mia stessa vita e ti amerò sempre. Sono costretta ad abbandonarti qui, perchè non ho altra scelta. Quando sarai grande, vieni a cercarmi. Ti spiegherò ogni cosa, Camille Clocard. Questo nome è il lasciapassare che mi confermerà che sei tu. Solo tu conosci questo nome e solo tu avrai questo biglietto e il giacinto viola.
Però voglio farti qualche raccomandazione: gioca, ridi, ama, sii felice, sbaglia tanto, commetti errori che ti rendano felice quando puoi, non correre, goditi al massimo ogni raggio di sole. Non avere fretta di crescere. La tua mamma del cuore».

Le lacrime arrivarono senza preavviso, cadendo ineluttabilmente nella cassettiera, sulle mie mani e sulla lettera. Avrei dato qualunque cosa pur di conoscerla, pur di sentire il suo profumo, di toccare i suoi capelli, di guardarla negli occhi, anche per un solo breve istante. Avevo a lungo desiderato questo amore.

Era una delle mie cicatrici più grandi, perchè l'amore perduto non può essere doloroso come quello che non si è mai conosciuto. Ma sapevo anche che, se fossi stata adottata, sarebbe stato più semplice per me andare a cercare la mia vera mamma.

Un ricordo lontano si fece spazio, prepotente, portando tristezza e buio al mio cuore: un carillon lontano che suona una nenia malinconica, che tenta di farmi arrancare sui gradini della vita e mi sussurra silenziosamente di cieli tersi che avevo visto e che ora non rammento più, di risate e scherzi in lontananza, troppo distanti dal momento presente. Da dove provenivano questi frammenti di ricordi lontani?

Quando si fece sera, mi avviai sul terrazzo. Ero sicura di trovarlo lì. Questa volta era seduto per terra col viso basso, mentre stringeva tra le mani una corda grigia.

«Ho cercato a lungo... ma... non ho trovato la certezza che i miracoli o le stelle esistano davvero... posso solo parlarti di me o di te».

«Sei una scema. Lasciami in pace. Cosa vuoi ancora da me?» disse e nei suoi occhi colorati d'autunno, nacque un'ombra di disgusto oltre a quella di fastidio.

«Vorrei parlarti di stelle... di speranze, di sogni realizzati... di noi».

Ciao a tutti... :) sono nuova e vi ringrazio di cuore se avete avuto l'infinita pazienza di arrivare a leggere fino a qui! Grazie, a presto😘💖

L'amore è come la polvere da sparo (#Wattys2020) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora