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Londra, 13 settembre 2017
Sentii il mio respiro spezzarsi e mi portai una mano al collo. Tentai di respirare, ma non ci riuscii.
I miei occhi si posarono su Harry, che mi stava fissando con una sfida aperta nello sguardo.I suoi occhi erano come quelli di un guerriero, che colpisce e uccide l'avversario che ha di fronte: un soldato che aveva vinto la guerra e scherniva le cicatrici visibili del suo nemico.
Ma... mi avevano detto che il vero amore non può avere nemici.
Mi avevano insegnato che avere dei nemici implica di avere la capacità di odiare.
Mi avevano spiegato che... se un essere umano può odiare un altro essere umano, allora... non odia solo l'altro, ma anche se stesso.Il respiro mi uscì strozzato e sentii tutte le mie membra tremare.
«Che c'è, stracciona? Adesso non parli più? Sei diventata così pallida, tremi tutta...», ridacchiò Megan.
«Stai morendo di invidia, vero?», mi domandò Violet.
Non risposi. Strinsi gli occhi per non scoppiare a piangere.
«Sei solo invidiosa. Scommetto che tu non hai mai neppure baciato un ragazzo in vita tua», disse Megan.
Mi allontanai a passo veloce, sentendo i denti mordermi le labbra. Mi diressi in bagno.
Entrai e scoppiai in un pianto disperato.
L'aveva baciata... l'aveva baciata di fronte a me...
Rimasi a singhiozzare per un tempo indefinito, finchè non guardai l'orario sul cellulare: la lezione di Inglese doveva essere già iniziata da venti minuti. Sarei dovuta entrare in classe.
Mi asciugai le lacrime velocemente e mi diressi verso la mia aula.La porta era chiusa ed era già la seconda volta che mi capitava. Esitai un istante, prima di bussare, poi allungai il pugno vicino alla porta e diedi due colpi.
La professoressa Smale mi aprì.
«Signorina Phyllis, è in ritardo di venti minuti».
«Mi scusi...», balbettai, abbassando lo sguardo e stringendo forte le labbra.
«Ma... si sente bene? E' così pallida... e sembra che lei abbia pianto», la sua voce mostrava una nota di apprensione.
«Sì, tutto bene. Mi scusi ancora per il ritardo», dissi a bassa voce. Mi diressi verso il mio banco.
«Ehi, Sarah... ma sei sicura di stare bene?», mi bisbigliò Corinne.
«Dopo ti racconto», le sussurrai.
Sentivo una rabbia pungente ribollirmi nel sangue. Non mi voltai in direzione di Harry. Provavo tanta delusione, perchè aveva voluto ferirmi di proposito.
Era stata colpa mia? Aveva agito così, perchè avevo rivelato il suo segreto davanti alle ragazze?
Ma io lo avevo fatto solo perchè... la gelosia che avevo provato era stata simile a un milione di schegge conficcate nel cuore.
Quando suonò la campanella della ricreazione, vidi Megan alzarsi dal suo banco e avvicinarsi a quello di Harry. Distolsi subito lo sguardo e mi alzai di scatto.
«Corinne, vengo con te... andiamo in bagno».
Corinne annuì e sentii il suo braccio esile cingermi le spalle.
Raggiungemmo il bagno e chiudemmo la porta. Le mie parole uscirono frantumate dalla lacrime, mentre le raccontato quello che era accaduto quella mattina.
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L'amore è come la polvere da sparo (#Wattys2020) COMPLETA
Romance" Lui aveva riempito la mia vita di esplosioni e stelle non cadenti " 🥇 VINCITRICE DEL FLOWERS AWARDS CONTEST 2020 - PRIMA CLASSIFICATA - CATEGORIA AMARYLLIS 🥇 Copertina realizzata da @alicevicri Noi esseri umani siamo soldati inesperti. Catapul...