Il buio é bianco 2.2

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«Vedi, Sarah... mio marito, il mio unico grande amore, è morto a causa di una malattia simile a quella di Harry e io ho provato un dolore senza fine. Non credevo neppure si potesse soffrire così...», trattenne il respiro, poi, ne fece uno lungo e profondo, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime e sulle sue labbra nasceva una smorfia di dolore. La vidi portarsi una mano alla bocca, come meccanismo di difesa.

«Mi dispiace», abbassai lo sguardo e provai una grande tristezza per lei.

«Abbiamo passato gli ultimi anni della nostra vita in ospedale. È stato un dolore disumano... mi vengono i brividi al solo ricordo. Per questo motivo... io non riuscirei a sopravvivere se... se dovessi rivivere quell'orrore, ma... questo non è l'unico motivo per cui non posso adottare Harry... vedi, lui è un bambino molto difficile. Ho saputo che ha dei seri problemi psicologici e comportamentali».

«No... non è così, lei non conosce a fondo... lui non ha tutti questi problemi... ha solo sofferto tanto, ma non è malato psicologicamente».

«Ma non puoi chiedermi un sacrificio così grande, Sarah, spero che tu te ne renda conto. Non posso adottare anche lui e mettere a repentaglio le nostre vite. So che ha appiccato il fuoco nella casa famiglia Smiler... e tanti bambini hanno rischiato di morire, a causa sua... non te l'ha mai detto? Come potrei mettere a rischio la nostra sicurezza?», lo sguardo della signora Mary era diventato severo.

«Non è vero, non è stato lui. E' stato incastrato. Sono stati tre ragazzi più grandi», gridai, stringendo i pugni con rabbia.

«È questo quello che ti ha raccontato, non è vero? E tu... da bambina ingenua, gli hai creduto...», disse, secca.

«E' la verità e io gli credo. Non mi mentirebbe mai... io lo conosco. È il mio angelo», sbottai.

«Comunque, pensaci, Sarah... forse non ti rendi conto di cosa io ti stia offrendo. Quali altre speranze potresti avere? Hai già dodici anni... chi potrebbe mai adottare una bambina di questa età? Se rifiuterai la mia proposta, sicuramente rimarrai in casa famiglia fino ai diciotto anni... ci pensi? Altri sei lunghi anni nella povertà, nel dolore, nel duro lavoro e con un ragazzino malato da accudire, che ti tratta malissimo, nonostante tu faccia tanti sacrifici per lui», disse, con un tono di voce più marcato.

«Non mi sto sacrificando. Io lo amo... e l'amore non è mai un sacrificio. È gioia. Solo gioia...».

«Ma per te è anche sacrificio».

«Non lo è... e la gioia che si prova è così grande, che ricompensa tutte le piccole cose che faccio. Solo stare al suo fianco, sentirlo respirare, guardarlo negli occhi e ascoltare la sua voce, mi dà una felicità incommensurabile... e lei, visto che ha avuto un grande amore, dovrebbe saperlo meglio di me».

«Sarah, ascoltami... ancora un minuto».

«Adesso devo andare», aggiunsi con un tono di voce alterato.

«D'accordo, ma ti prego, Sarah, pensaci. Facciamo così, se verrai a Londra con me, io manderò una somma di denaro mensile a Harry... ci prenderemo cura di lui, anche da lontano. Potremmo trovargli una sistemazione in un istituto privato per ragazzi, dove potrà studiare e crearsi un futuro. Potrei pagare un'infermiera che si prenda cura di lui quando avrà bisogno e... quando avrai molta nostalgia, prenderemo l'aereo e verremo a trovarlo, anche due volte all'anno. Che ne dici? Non ti sembra una buona soluzione? Io voglio renderti felice, bambina, devi solo dire di sì. Non ti chiedo nulla in cambio. Ti chiedo solo un po' d'amore, un bacio la mattina prima che tu vada a scuola, un abbraccio ogni tanto, qualche passeggiata insieme, cioè... le cose normali che fanno le mamme con le loro bambine. Ho un'azienda di cosmetici e molti beni. Se diventerai mia figlia, diventerai la padrona di tutto. Ti insegnerò e ti occuperai della sua direzione. Io... ho bisogno di una ragazza come te, dotata di onestà e spirito di sacrificio che mandi avanti la sua gestione...».

L'amore è come la polvere da sparo (#Wattys2020) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora