Da piccola tutti mi dicevano sempre di non ascoltare o dare confidenza agli sconosciuti. Me lo diceva sempre Dave, il marito di Nancy.
Dave era probabilmente la persona che più mi apprezzava in casa. Non che mi volesse bene, ma che almeno non mi mandava a fanculo ogni parola che dicevo, cioè più o meno ogni momento. Tutti i giorni solo lui mi trattava in modo decente, sorrideva, mi portava a prendere il gelato in piazza e mi portava a scuola quando pioveva. Mi fidavo abbastanza di lui.
Un giorno mi portò a fare la spesa al centro commerciale: Nancy aveva bisogno di alcune cose per la festa del tredicesimo compleanno di Elizabeth.
Mi lasciò alla cassa perchè aveva sbagliato la marca delle uova. Tornò tra i corridoi a prenderle lasciandomi lì, in mezzo agli sconosciuti, avevo circa sette anni se non ricordo male. Ero terrorizzata.
Un uomo sui cinquant'anni mi picchiettò la spalla dicendo che aveva solo un paio di cose da passare sulla cassa self-service. Io, bimba di otto anni, incapace nemmeno di parlare con la 'erre' come la fanno i normali mortali, lo feci passare.
Mi aveva anche dimostrato di avere solo un pallone da calcio e un paio di pacchi di pasta in mano, e lo lasciai andare.
Appena lo feci, al suo seguito camminarono avanti a me anche altri tre componenti della sua famiglia con buste piene.
Ci misero quindici minuti per pagare tutto.
Dave Lukes mi sgridò per essermi fidata di uno sconosciuto.
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Room 666
Mystery / Thriller"Pensavo che le creature come te esistessero solo nei film."