"Ciao, tu saresti?" Una ragazza con dei lunghi capelli biondi entra nella stanza.
"La tua nuova compagna di stanza, a quanto pare... Mi chiamo Phoebe Indiane Hills! Tu?" Rispondo alzandomi dall'armadio in cui sto sistemando le mie cose.
"Sono Violet, hai un bel nome, davvero. La mia sorellina si chiamava Phoebe..." Sembra rabbuiarsi.
"Bhè, mi puoi chiamare Pheebs, come fanno tutti!" Torno sul cassetto in cui sistemo i miei reggiseni colorati e poi mi stendo sul letto scomodo. "Allora, da quanto sei qui, Violet?"
"Chiamami Vet, è più comodo..." Sussurra.
Vet, mi ripeto nella mente.
"Sono al terzo anno, e tu invece?"
"Io sono qui per rifare l'ultimo anno, perchè dove stavo prima è successo un casino che non ho proprio voglia di raccontare, e il mio quinto anno è andato sonoramente a farsi fottere! Perciò eccomi qui, nuova città, nuovi amici, nuova compagna di stanza!"
"Oh, bhè, siamo in tre, in realtà... Vedi quella porta?" Indica una porta biacna accanto al suo letto che non avevo notato. "Lì c'è un'altra stanza che comunica solo con questa, e ci sta Dessie. E non dire parolacce in sua presenza, ti tirerebbe in confessionale a forza!" Scherza, finalmente aprendosi dal suo guscio buio.
"E' molto pia?" Ridacchio.
"Molto? Di più tesoro, di più! Lei crede a tutte le sante parole della bibbia, tutto ciò che dice!"
"E disprezza i gay magari?"
"Ovvio! E' scritto nella bibbia!" Scoppia a ridere, poi si tira su e si tormenta il labbro.
"Sì, sta scritto tra il serpente parlante e la vergine incinta, credo." Aggiungo io.
"Non credi nella bibbia?" Chiede. "Io sono cresciuta in chiesa, ma poi non mi interessa più di tanto, non so cosa ne penso di questo..."
"No, sono atea, non c'è nessun dannato dio in questo universo. E chi ci crede è solo un idiota... L'unica cosa in cui credo è la reincarnazione. Insomma, se rompi la tazza, questa non c'è più, ma il thè è sul tavolo, sul pavimento e sullo straccio. Anche in più corpi. E' questo ciò in cui credo, nessun dio che ti perdona. Nulla sopra di noi."
"Wow, forte. Sei davvero forte Pheebs. Solo, non ti conviene dirlo a Des..."
"Ok, lo terrò a mente. Che facciamo ora?"
"Bhè, te le hanno dette le regole quando sei entrata?" Scuoto la testa: non c'era nessuno all'entrata del dormitorio. "Allora, regola numero uno: non giocare a obbligo e verità con Nathalie Messender. Regola numero due: non lasciare le bottiglie di vodka aperte in corridoio. Regola numero tre: non litigare mai con i vicini. Regola numero quattro: non andare alle feste al terzo piano. Regola numero cinque, e ultima: non entrare nella camera 666. Tutto chiaro?"
"Sì, chiaro. Ma ora mi devi spiegazioni per tutto!"
"Allora, la regola numero uno, ossia non giocare a obbligo e verità con Nat è nel regolamento perchè lei ti farà sempre buttare dalla finestra o dire come è stata la prima volta che hai fatto sesso nei minimi dettagli." Ridacchio e cerco di immaginarmi Nathalie Messender, ma l'unica immagine che posso darle è quella di una vecchia pazza. "Non lasciare bottiglie aperte è perchè un giorno un ragazzo di sotto l'ha fatto e un suo amico ha acceso un fuoco, e capisci com'è andata. Tre, non farlo perchè questa è una comunità unita, quindi se succede qualcosa ti buttano fuori. Non è un comune dormitorio, questo, è il numero 6, quello delle persone unite, ok? Periò non arrabbiarti mai con uno di noi, e se becchi una rissa e sta di mezzo un tuo coinquilino, difendilo sempre. E' regola. Quarta: Non farlo perchè qui sono tutti pazzi. Cinque, bhè, noi ce l'abbiamo dura, dato che la 666 è qui di fronte, ma non entrarci perchè... Lo scoprirai, te ne parleremo a pranzo se vieni con me... Hai detto di essere del quinto anno?" Annuisco, sapendo che ho un anno in più del normale ultimo anno di college. "Bene, nel mio gruppo c'è qualcuno della tua età." Mi prende per il braccio e mi trascina fuori.
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Room 666
Misterio / Suspenso"Pensavo che le creature come te esistessero solo nei film."