Esau'

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Il vecchio Stefano avanzo'a passo di marcia verso la piazza,indossava la camicia rossa dei

garibaldini,una vera giubba garibaldina mille volte rattoppata,marcio' sul selciato col vecchio tamburo a tracolla:ossuto e cisposo,avanzo' su sagrato ,come se fosse un suo diritto,senza badare a nessuno,batte' ritmicamente sulla membrana;

tum,tum,tum

E allora esplose la festa

Al tamburo principale,risposero mille tamburelli:le donne,bimbe,giovani,vecchie ed anziane

si precipitarono in strada agitando furiosamente i sonagli

Tlen ,tlen tlen

furono gruppo ,furono massa, furono moltitudine

tum tum tum le ammoniva il vecchio col tamburo

tlen tlen tlen

rispondevano discinte ,roteando su se stesse, con le camicie slacciate, i dorsi lucidi di sudore

Intanto gli uomini in piazza,  ballavano la tarantella:si erano schierati all ombra della chiesa,

superbi e inaccessibili :danzavano.

La taranta e' una danza per uomini

Lenti,silenziosi,barbuti,solenni,coppie d uomini sul sagrato,si affrontarono in un ballo

che era lotta antica,quella per la supremazia sulla terra,sulla donna.

Giravano su se stessi con circospezione,eseguivano i piccoli salti,con le braccia ieratiche che

mimavano altri assalti,altre minacce

Tum tum tum

il cuore del paese batteva solenne.

Da  cento pentoloni si alzo' il fetore delle frittole:pezzi di maiale e di cinghiale messi a bollire assieme alle salsicce

In un amen,le strade e le piazze furono piene di tavolate rustiche:assi di legno appena piallate montate sui cavalletti

Nei piatti di coccio sfrigolavano i pezzi di maiale, gocciolanti di strutto e il vino,rosso,traboccava dai bicchieri di vetro spesso

tum tum  tum il tamburo chiamava a raccolta 

Tlen tlen tlen risondevano le baccanti agitando i sonagli

Gli uomini dalle lente movenze ,aspettavano l esito della lotta,

Giacobbe Pontillo seduto su una panca fece onore al suo piatto e all otre di vino che traboccava  

sulle assi

tum tum tum

La festa chiamava ,ma Pontillo si scosse dal ferino incantamento si domandava dove fosse Esau'

e quanto ci avrebbe messo per liberare Atal

Giorgio Bocca spettatore d eccezione sentenzio':

"e cosi' e' arrivato il riscatto"!

tum tum tum

Mano nella mano ,braccia nelle braccia ,raccolti in solenni cerchi,tutti gli uomini ballavano al centro della piazza

tlen tlen tlen

Altre donne muovevano i fianchi al ritmo dei sonagli, erano spuntate comei funghi;donne alte e formose,con gli occhi chiari ,bistrati di nero,venivano da un paese sulla costa,donne sirena,avide di uomini,arrivavano con i loro scialli trasparenti e variopinti, ammaliavano ed adescavano ,conducendo via gli uomini migliori neanche fossero capi di bestiame

Una di loro procace,formosa,dai lunghi capelli  neri volle avvicinarsi a Giacobbe,lui cerco' di divincolarsi,ma investito dal profumo di gelsomino' esito' un attimo:la donna dagli occhi glauchi avvicino 'la bocca al suo orecchio sussurrando:

"Esau' non ha liberato Atal,vai salvalo"!

tum tum tum

tlen tlen tlen

Sinuosa ed ancheggiante la donna si allontano' unendosi alle altre baccanti

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