Sigarette e Storia della Magia

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PoV Rose

"MATTEW FINNIGAN SEI UN IDIOTA!"

Idiota. Idiota. Idiota. Idiota.

Quanto avrei voluto avere il mantello di zio Harry in quel momento.

Non avevo la forza neanche di ucciderlo. A parte il fatto che sarei finita ad Azkaban e sinceramente per quell'IDIOTA non ne sarebbe valsa la pena. Sarei diventata lo zimbello della scuola per almeno due settimane. Non ne stava filando una giusta ultimamente. Me ne andai così, senza aspettare una risposta e senza degnare il Tassorosso di uno sguardo.

Ero delusa con me stessa, arrabbiata, ed umiliata. Lui avrebbe dovuto sapere che questo genere di cose non le sopportavo, ma pensandoci bene, la colpa non era sua, ero io il problema. Non avrei dovuto provare tutto questo risentimento verso di lui, mi sentivo in colpa e lui non meritava di essere trattato così male. Dovevo porre fine a questa relazione, per il bene di entrambi. Sbuffai e sbraitai indispettita per tutto il tragitto senza meta.

Camminavo ormai da un po', quando mi imbattei in un piccolo parco recintato, sembrava il classico paesaggio autunnale da cartolina. Oltrepassai il cancello di ferro battuto, un viottolo di ghiaia irregolare divideva l'erba circostante in due metà perfette, gli alberi dalle varie sfumature di rosso e arancione erano sparsi qua e là, per terra c'era uno spesso tappeto di foglie secche che scricchiolavano al mio passaggio. In un angolo si allargava un piccolo laghetto, attorniato da alcune panchine di legno. Mi sedetti su una di quelle, osservando le increspature che si formavano sull'acqua scura.

La calma che trasmetteva quel posto era incredibile, niente urla, niente schiamazzi, solo il rumore del vento tra le foglie. Mi beai per un momento della pace nascente dentro di me.

"Io te l'avevo detto che assomigliava ad un Troll." Esclamò Malfoy, magicamente apparso da chissà dove.
Era troppo bello per essere vero.

"Vattene Scorpius." Dichiarai con aria afflitta.

"E' un po' che non mi chiami con il mio nome sai?" Replicò con aria divertita.
Non avrebbe ricevuto una risposta da me.

Senza aggiungere altro, come se fosse la cosa più naturale del mondo, si sedette al mio fianco.
Lo guardai di sottecchi, stava cacciando un pacchetto variopinto dalla tasca, prese una sigaretta e l'accese, inspirò del fumo nei polmoni e lo rilasciò con noncuranza, spargendo tutto intorno a noi volute dall'odore acre.

"Danne una anche a me." Sussurrai infastidita.

Il Serpeverde mi guardò allibito: "Rose Weasley, colei che fa sempre la morale a tutti, vuole una sigaretta? Pensavo ti desse fastidio a dire il vero."

Gli rubai il pacchetto dalle mani, prendendomi quello che avevo chiesto da sola.
"Ci sono molte cose che non sai di me Malfoy." Dissi con noncuranza, accendendo la sigaretta con la bacchetta.
"Ma comunque, tu non dovresti smetterla con questa roba? Sei un super atleta, vuoi che le tue prestazioni calino?" Non riuscii a trattenermi.

"Non m'importa, le mie prestazioni sono impeccabili come sempre, vorrei così tanto dartene una dimostrazione ma tu continui a rifiutarmi." Mi rimbeccò ammiccando.
Avvampai all'instante.

Oh dio quel sorriso fa davvero quasi venire un orgasmo.

Cosaaa?! Dov'era finita la vocina razionale? Quella contro il "Team Scorpius"?

Non aveva tutti i torti però, era così affascinante. Se ne stava rivolto verso di me. Il vento gli stava scompigliando i capelli, facendoli andare in tutte le direzioni e non faceva niente per aggiustarli, sapeva bene di avere un'aria più desiderabile così.
I suoi occhi, del colore del cielo in tempesta, mi fissavano le labbra con desiderio ed avidità.

Ammettilo che sei attratta da me, Weasley (Scorose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora