Tre Anni Dopo (Speciale 60k)

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*Chiarimenti*
Questo è a tutti gli effetti un capitolo della storia, per ringraziarvi delle 60.000 letture. La faccio breve e ci risentiamo a fine capitolo nell'angolo autrice. Buona lettura. 🥰

Pov Rose

"ROOOOSE, È ARRIVATO IL TUO FIDANZATO!" Sentii urlare mio fratello Hugo dal piano di sotto.

"SONO PRONTA, ARRIVO!" Strillai di rimando, dando un'occhiata veloce alla sveglia poggiata sul mio comodino.

"È tardissimo!" Sibiliai tra i denti, aprendo le ante dell'armadio con veemenza.

In realtà non ero minimamente pronta, stavo correndo a destra e a manca come una matta perché ero crollata addormentata, stanca morta dopo il turno al Ministero, e mi ero completamente dimenticata della cena a casa di Alice e Albus.

Afferrai una maglietta a casaccio ed un paio di jeans e me li infilai alla velocità della luce. Cercai poi con una mano di mettermi ai piedi le mie solite sneakers nere, mentre con l'altra tentavo di spazzolarmi i capelli come meglio potevo.
Ovviamente senza successo, nel tentativo quasi finii faccia a terra sul pavimento.

Sbuffai sonoramente, mi sedetti sul letto con la grazia di un ippopotamo e finalmente riuscii nell'intento di mettermi quelle dannate scarpe.
Dopodiché mi posizionai davanti allo specchio e quasi mi venne da piangere alla vista dei miei capelli orribilmente arruffati.

Il lavoro come tirocinante Auror mi stava letteralmente uccidendo, altro che: "tuo padre e tuo zio sono Auror, sarà una passeggiata per te." Oppure "ce l'hai nel sangue, sicuramente sbatterai ad Azkaban un sacco di cattivi."

Col cazzo, erano ormai tre anni che sgobbavo come un mulo dietro la gonnella di mio padre, mettevo a posto scartoffie, stavo in ufficio fino a tardi, organizzavo i suoi impegni e lo accompagnavo nelle ronde notturne. La maggior parte del tempo non succedeva proprio un bel niente, ma quelle poche volte che la situazione si faceva un tantino pericolosa, lui mi ordinava di andare a chiamare rinforzi ed io mi ero sempre persa tutto il divertimento. Sapevo che per lui non doveva esser facile, ero sua figlia, aveva il terrore che potesse succedermi qualcosa, ma ormai avevo ventun'anni e tra poco avrei finalmente preso la licenza da Auror.

Continuai a rimirarmi con aria afflitta, sbuffai un paio di volte, fino a quando non decisi di optare per una semplice coda alta.

Senza perdere altro tempo, presi il cappotto e scesi come una furia le scale.

"Eccomi." Dissi con affanno, una volta raggiunto l'ingresso della Tana.

Scorpius, che era intento a parlare di chissà cosa con mio fratello, una volta sentita la mia voce, si girò a guardarmi facendomi un sorriso da infarto.

Dopo tre anni insieme riusciva ancora a farmi attorcigliare le budella come se fosse stata la prima volta.

"Alla buon ora Weasley, ma come ti sei vestita?" Mi apostrofò lui, squadrandomi da capo a piedi.

Era pur sempre Scorpius odioso Malfoy dopotutto.

"Parla per te." Mugugnai mettendo il broncio.

Ok, ero un disastro, ma non serviva di certo apostrofarlo!

"Io sono fantastico." Ribattè il biondo, passandosi le dita tra i capelli lucenti. Se io avessi fatto un gesto del genere, probabilmente la mia mano sarebbe rimasta incastrata per sempre tra i ricci.

Dannazione se aveva ragione comunque, era semplicemente bellissimo, indossava un paio di jeans scuri e una camicia bianca che metteva in mostra le sue braccia allenate. Il suo abbigliamento non era tanto diverso dal mio, come faceva a sembrare un tizio appena uscito da una rivista di moda?

Ammettilo che sei attratta da me, Weasley (Scorose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora