Decisioni improvvise

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PoV Scorpius

"CHE CAZZO LE HAI FATTO?" Mi sentii inveire contro.
Mi rialzai a fatica dal pavimento, due occhi verdi mi guardarono con rabbia.
Vidi Albus caricare un altro colpo, ma prontamente mi allontanai di qualche passo, prima che il secondo pugno mi raggiungesse.

"Ma che diavolo ti prende Al?" Boccheggiai.
"COSA HAI FATTO A ROSE? HO SENTITO DI TUTTO! NON DIRMI CHE L'HAI MESSA INCINTA DAVVERO? PERCHÉ LEI? È MIA CUGINA NON UNA QUALUNQUE CHE PUOI PORTARTI A LETTO, COME E QUANDO VUOI!"

Non feci in tempo a schivare, Albus mi sferrò un altro colpo dritto in pancia, tossii violentemente, una mano a sorreggermi lo stomaco e le lacrime che mi lambivano gli occhi.

"SMETTILA IDIOTA! NON HO FATTO NIENTE A ROSE, DAVVERO TU CREDI A QUESTE INUTILI VOCI? TU, IL MIO MIGLIORE AMICO?!" Ruggii con rabbia, avvicinandomi al viso di Al, furente.
Lui rincarò la dose, sputandomi in faccia parole avvelenate: "INUTILI VOCI? SARESTI BENISSIMO CAPACE DI FARE UNA COSA DEL GENERE. SEI SOLO UN LURIDO MANGIAMORTE MALFOY". Spalancò gli occhi, sorpreso dalle sue stesse parole.

Io ero sempre stato abituato a questo tipo di offese, fin da piccolo, venivo guardato con disprezzo e diffidenza, il figlio del famoso mangiamorte Malfoy, soprannominato il vigliacco, l'ignavo, colui che era scappato nel mezzo della battaglia dietro la sottana di sua madre.

Cattivo sangue non mente.

Un giorno però conobbi Albus.

Era il mio primo anno di scuola, mi trovavo sull'Hogwarts Express e sguardi malevoli mi accompagnavano ovunque andassi. Vagavo alla ricerca di uno scompartimento vuoto, dove poter leggere in pace il mio nuovo libro e lasciarmi alle spalle tutto quell'odio immotivato.
Ma non lo trovai, quindi fui costretto a sceglierne uno già occupato.

Mi fiondai con tutto il coraggio che avevo su uno scompartimento a caso, spalancando la porta. Tre paia di occhi spaventati mi guardarono sorpresi.

"Ecco...io... non trovo un posto libero e mi chiedevo se...ehm... posso sedermi con voi?" Balbettai, le guance in fiamme.

Quello che sembrava il più grande dei tre, mi fece cenno di entrare, senza dire niente mi accomodai vicino ad una ragazzina dai capelli rossi, che mi squadrò con fare indagatore: "Tu sei Malfoy?"

La domanda a bruciapelo mi fece spalancare la bocca, nessuno mai era stato così diretto con me, si limitavano a bisbigliare alle mie spalle.
Non feci in tempo a rispondere, il ragazzo moro ed allampanato che mi aveva invitato ad entrare si alzò in piedi di scatto indicandomi con il dito indice, sul viso una smorfia incredula e schifata: "un Malfoy?! Hai idea di dove sei capitato? Hai idea di chi siamo noi?! Esci subito da qui mangiamorte!"

Mi guardai la punta dei piedi, lacrime di rabbia iniziarono a spuntare dai miei occhi.
Feci per alzarmi, ma una mano calda sulla spalla mi rimise delicatamente a sedere. Alzai la testa ed un sorriso a trentadue denti accolse la mia visuale: "James scherzava, vuole fare il gradasso, ma in realtà è una mammoletta, sono felice di conoscerti, io sono Albus, Albus Potter piacere."
Sporse una mano verso di me, in attesa.

Incredulo quasi urlai: "ALBUS POTTER? E tu... tu sei James Potter? I figli di...". Le parole mi morirono in gola, incapace di continuare, tra tutti gli scompartimenti, io ero finito proprio lì, con i POTTER!

"Già esatto, i figli del grande mago che ha salvato il mondo magico, salvato dai mangiamorte per la precisione, come tuo padre, quindi vedi di sparire!" Rincarò la dose James.

"Smettila idiota, lui resta qui, vattene tu se ti da tanto fastidio la sua presenza, i nostri genitori non sono noi, guardati, sei un imbecille, sicuramente non sei come papà, quindi non giudicare un libro dalla copertina." Lo rimbeccò Albus.
Furente dalla rabbia James sputò parole poco amichevoli contro il fratello e si affrettò ad uscire, sbattendo dietro di sé le porte dello scompartimento.

Ammettilo che sei attratta da me, Weasley (Scorose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora