Neanche se tu fossi l'ultimo uomo sulla terra

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PoV Rose

Quando ero un'ingenua e tenera undicenne, mi trovavo sul binario nove e tre quarti e si riusciva quasi a distinguere l'aria di trepidante attesa.
Io e la mia famiglia eravamo circondati da una baraonda di studenti e di genitori, riuniti lì per darsi l'ultimo saluto, prima di rivedersi durante le vacanze natalizie. Il treno soffiava fumo nero ad intervalli regolari, accompagnato da quel fischio, che da quel giorno in poi avrebbe significato l'inizio di un nuovo anno scolastico.
Ma non riprovai mai quella sensazione indescrivibile, la prima volta che varcai il muro tra i binari nove e dieci, all'idea di entrare finalmente nella famosa scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Non vedevo l'ora di scoprire quel posto tanto decantato dai miei familiari, dai miei cugini più grandi, non solo una noiosa scuola, ma un teatro di mille avventure. Ad un tratto mio padre si girò a guardarmi, si chinò verso di me e mi indicò una famigliola poco lontano da noi.

"E così quello è il piccolo Scorpius" commentò Ron sottovoce. "Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre".

"Ron, per l'amor del cielo" ribatté Hermione, un po' seria un po' divertita. "Non cercare di metterli contro prima ancora che la scuola sia cominciata!"

"Hai ragione, scusa" concesse Ron, ma non riuscì a trattenersi e aggiunse: "Non dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue".*

Adesso invece ero diventata una stupida diciassettenne, in preda agli ormoni, che non riusciva a non dare confidenza al piccolo Scorpius. Mi teneva letteralmente in pugno, ed io me ne compiacevo come una delle tante galline che gli ronzavano intorno, alle quali rivolgeva uno sguardo o un sorriso sghembo. Solo che, al contrario di quelle deficienti, il piccolo Scorpius mi rivolgeva ben più di sorrisini e occhiatine e mi stava facendo impazzire!

Avevamo deciso di vederci per studiare tutti i giorni nell'aula di trasfigurazione. Ok, non studiavamo proprio tutto il tempo, a volte ci dilettavamo in altre mansioni -se la McGranitt avesse saputo...- niente di eccessivamente erotico, ci scambiavamo spesso molti baci, anche lunghi e appassionati e, diciamo, altre cose. Ma non eravamo mai andati oltre e, sinceramente, non ne conoscevo il motivo. Mi lambiccavo il cervello con queste stupide domande, insomma, finalmente mi aveva convinta, era palese che avrei voluto saltargli addosso, e lui? Mi aveva praticamente rifiutata, o almeno me lo aveva fatto credere. Non riuscivo a capirne il perché. Voleva farmela pagare? Era una sorta di vendetta? In questo caso non sarei stata io a cedere per prima.

Intanto, nonostante in un angolino della mia mente ci fosse sempre il biondino platinato, i miei pensieri erano ben altri.
Quella mattina ci sarebbe stata la prima partita della coppa di Quidditch e si sarebbe aperto con un bello scontro all'ultimo sangue tra Serpeverde e Grifondoro. Questo era il mio ultimo anno, questa partita poteva essere non la più importante, ma quasi. Era una prima conquista, saggiava il terreno per vedere chi, tra le due squadre, sarebbe stata la più forte quell'anno. Per quelli del settimo anno era l'ultima possibilità per affermarsi, per spiccare sugli altri ed essere ricordato negli anni a venire.
Ok, forse la stavo facendo un po' troppo lunga, ma odiavo perdere e non volevo assolutamente farlo.

Lily, mia cugina, era il capitano della squadra.
Si, la figlia di Harry Potter. Assomigliava però più ai Weasley, che ai Potter, al contrario dei suoi due fratelli. Per esempio, aveva la mia stessa carnagione rosea, lo stesso fisico formoso, le lentiggini sparse un po' ovunque. Solo i capelli rossi, erano di un tono più scuro rispetto al resto della famiglia, gli occhi invece erano di un'incantevole sfumatura castana. Aveva sostituito suo fratello James quest'anno, seppur fosse una formidabile cercatrice, molti erano scettici e le erano andati contro, credevano fosse stata scelta solo per la parentela con i Potter. Si erano dovuti ricredere, eccome. Lily era un vulcano attivo, pronto ad esplodere da un momento all'altro. Teneva in pugno tutta la squadra.

Ammettilo che sei attratta da me, Weasley (Scorose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora