chapter 6

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"ROGER"
Brian lasciò cadere il suo zaino per terra e corse dal ragazzo, steso sul pavimento,in mutande, pieno di segni e lividi su tutto il corpo,con i capelli spettinati.
"Roggie svegliati ti prego,Roggie so che puoi sentirmi".
Nulla.
Prese una coperta, lo coprì, e rimase lì, per quasi un'ora, aspettando il risveglio del suo amato.
"n-no n-non t-toccarmi"
Roger stava avendo una specie di incubo.
Brian gli prese la mano.
"Roger sono io, Brian, Roggie piccolo svegliati".
"l-lasciami n-no N-NO TI PREGO"
Roger si alzò di scatto,tutto sudato,che piangeva e respirava a tratti irregolari.
Alzò gli occhi e vide Brian, che abbracciò il più piccolo con un sospiro di sollievo.
"B-bri"
"Roger, cosa è successo" chiese Brian con le lacrime agli occhi.
Roger abbassò la testa.
"Roger,per favore, dimmi chi ti ha fatto questo".
"sono d-debole, f-faccio s-schifo, n-non merito di v-vivere" disse il biondo balbettando, con gli occhi rossi e il volto rigato dalle numerose lacrime che aveva versato.
"Non dirlo neanche per scherzo, ora ti prego, dimmi chi ti ha fatto questo".
"P-prenter"
"Quale"?
"C-charles"
"Quel bastardo la pagherà cara"
"Bri"
"Dimmi amore"
"M-mi ab-abbracci"?
Brian si chinò e abbracciò il ragazzo con tutto l'amore che aveva dentro.
"Roger, guardami"
Il ragazzo alzò gli occhi.
"Ti amo" disse il riccio.
Lo baciò delicatamente, per paura di fargli male.
"A-anche io ti amo B-BriBri"
Passò un'ora, e arrivarono Fred e Deaky.
"Ragazzi, cos'è successo"? Chiese John alquanto perplesso.
Roger si era addormentato tra le braccia di Brian, ma la coperta si era spostata, perciò i lividi ed i succhiotti erano ben visibili.
"Brian, potresti spiegarci cosa è successo"?
"Roger è stato violentato da Charles Prenter, so solo questo, non sono riuscito a farmi raccontare i dettagli".
"cazzo, non credevo che Prenter fosse un gay malato che stupra i ragazzi più belli di Londra" disse Freddie, preoccupato per Roger.

"Lasciamolo riposare, riusciremo a farci raccontare i dettagli quando si sveglierà" disse John, prendendo Freddie per mano, e accompagnandolo al piano di sopra.
Brian spostò delicatamente Roger dalle sue braccia, scrisse un biglietto che lasciò sul tavolino, si mise il cappotto e uscì di casa.
Era incazzato, quel bastardo aveva toccato il suo amore, ferendolo fisicamente e mentalmente.
L'aria fredda di novembre gli punzecchiava il volto, stringeva i pugni dentro le tasche del cappotto, e camminava, non sapeva dove fosse diretto, ma continuava a camminare, preso dalla rabbia e dalla tristezza.

Roger si svegliò, vide un bigliettino sul tavolo e lesse:

Per John e Freddie:
Sono uscito, non svegliate Roger se fate le vostre cose, fatele in silenzio

Roger rise, poi girò il biglietto.

Per Roggie:
Ti amo

Il biondo sorrise, per poi provare ad alzarsi, ma invano, dato il dolore lancinante alla schiena.
Rimase sdraiato quindi sul divano, a fissare il vuoto, ripercorrendo quegli attimi di terrore, che provava a cancellare, ma che tornavano indietro come boomerang.
Le lacrime salate gli rigavano il viso, sentiva il sapore di sangue in bocca,ed il solo pensiero che Brian fosse la fuori con un pazzo come Prenter lo faceva stare male.
Ma no, cosa diceva, Brian non avrebbe corso nessun rischio, era lui quello debole, era lui lo sbaglio.

Voleva riaddormentarsi fino al ritorno di Brian, ma ad un certo punto sentì un urlo ed un tonfo provenire dal piano superiore.

spazio autrice
lo so, odiatemi.
ma io amo lasciare i capitoli in suspence.
lol
ily
baci
vic🖤

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