chapter 13

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Martedì, 02 dicembre.
ore 03:04

Roger si alzò dal letto.
Guardò fuori dalla finestra, il cielo era limpido e la luce chiara della luna invadeva il vicinato.
Aprì la porta, uscì dalla stanza e la socchiuse.
Entrò nel bagno.
Si guardò allo specchio.
Ripeteva tra sé e sé la classica domanda: "perché"?
Si chiedeva il perché di Charles,perché Brian aveva scelto proprio lui, perché Freddie era voluto diventare il suo migliore amico, perché era nato così fragile e debole.
Tutte quelle domande che ti distruggono l'autostima, te la fanno a pezzi, come quando con il coltello picchi sul guscio dell'uovo, fino a che non si rompe.
Roger si odiava.
Aveva causato più problemi lui in un mese, che un criminale in 2 anni di attività.
Aprì il mobiletto.
C'erano farmaci, cotton fioc, dentifrici, smalti e batuffoli di cotone.
Poi, trovò quello che cercava.
Forbici da unghie.
Quelle forbicine piccole piccole, che sono però affilate, e tagliano come spade di samurai.
Si guardò il polso.
Ne valeva la pena?
Di sicuro John, Freddie e Brian avrebbero sofferto.
Ma senza lui di mezzo, Charles avrebbe smesso di farsi vedere.
Quindi si, ne valeva la pena.
Prese le forbici, e si sedette contro il muro.
Si tolse la maglia, voleva sentire il freddo delle mattonelle invadere il suo corpo, prima che diventasse della stessa temperatura di esse.
Sospirò, pensando a Brian e al suo sogno di diventare una rock star.

Sentì un rumore dal piano di sotto.
Non voleva morire da codardo, quindi, posò le forbici e andò a vedere.
Scese le scale piano piano, i suoi passi erano quasi impercettibili.
Vide una sagoma aprire la porta che portava alla sala musica, dove, nella stanza accanto, dormivano Freddie e Deaky.
Capì che era qualcun'altro.
Aspettò che entrasse, per poi andare in cucina a prendere una padella e un coltello.
Si avvicinò alla persona, che per via del buio era irriconoscibile, ma chi era l'unica persona che si intrufolava in casa loro alle tre di notte? Si, proprio lui, Charles Prenter.
Roger appoggiò il coltello su uno scalino, prese la padella con tutte e due le mani, e la diede in testa al presunto aggressore.
Non tenne conto, però, della sua debolezza, infatti, quando realizzò di avergli provocato solo una minima concussione cerebrale, tornò su e riprese il coltello dallo scalino, puntandolo contro la figura.
Tremava come una foglia, sia dal freddo che dalla paura.
"Guarda guarda chi si vede..." disse quello che palesemente era Charles.
"Non t-ti avvicinare, né a me, n-né a l-loro" balbettò il ragazzo.
"Sennò cosa fai, mi tiri un'altra padellata"? sogghignò Prenter.
Roger rimase in silenzio.
"Brava, è questo che fanno le puttane. Rimangono in silenzio".
Il poveretto era sull'orlo del pianto, ma doveva mostrarsi diete agli occhi dell'altro.
Brian nel frattempo, era andato a prendersi un bicchiere d'acqua.
Vide però Roger sulle scale, il che lo incuriosì.
"Roger" disse sussurrando, sconcertato.
"Bri, io ti amo" furono le ultime parole che riuscì a dire, prima che Prenter lo accoltellasse nello stomaco.
Brian si precipitò dal suo ragazzo, lasciando scappare Prenter, che in quel momento era l'ultimo problema.
"FREDDIE, JOHN" urlò Brian disperato.
Fortunatamente, Freddie aveva il sonno leggero.
Svegliò John di corsa e si precipitarono dal loro compagno.
"Cosa è-" il più piccolo non riuscì neanche a finire la frase.
Freddie corse a chiamare l'ambulanza, che arrivò pochi minuti dopo, portando Roger in ospedale.
Mentre John e Fred rimanevano a casa per capire come Charles avesse fatto ad entrare, Brian stava all'ospedale.
"Signor May, può entrare" disse l'infermiera.
Brian scattò in piedi, e si diresse verso la stanza.
Roger era sul lettino, con gli occhi semi chiusi.
"Roggie" disse il riccio con un sorriso dolcissimo, prendendogli la mano.
La guardò.
Poi, abbassò lo sguardo sul polso.
"Roger cosa sono questi" chiese con la voce rotta. Non ci voleva credere.

Il biondo aveva già cominciato da un po', ma con tagli più lievi. Quella sera, invece, voleva che fosse anche l'ultima.

"S-scusa Bri, io v-volevo solo porre fine alle vostre disgrazie" disse Roger bisbigliando.
"Non- non dirlo neanche per scherzo amore mio, se mai tu decidessi di farlo, lo farei anche io, con me stesso, nel peggiore dei modi." replicò Brian.

E così, passarono la notte del 2 dicembre.

spazio autrice.
Heej
si, ho aggiornato in soli 2 giorni.
:D
vabbeee sono le 02:12 e niente.
goodnight (oppure morning).
baci,
vic🖤

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