chapter 16

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Erano le due di notte, e i tre ragazzi, dormivano in auto.
Freddie, sul seggiolino del passeggero, John nel sedile del guidatore, e Brian sdraiato nei 3 posti dietro, dato che era il più alto (e anche il più frustrato, una dormita abbastanza comoda gli avrebbe fatto solo che bene).

Roger, invece, non se la passava bene.
Piangeva, si arrabbiava ed urlava.
Era semplicemente sconvolto.
Suo padre, gli aveva fatto passare le pene dell'inferno.

14 gennaio, 09:35

Brian, fu il primo a svegliarsi.
I ragazzi non andarono neanche ad un bar per fare colazione, dovevano trovare Roger.
Presero la macchina e andarono nei posti più sperduti della città, ma di Roger, neanche l'ombra.
Si era fatta l'una.
Decisero di andare a casa a mangiare e a riposarsi, tanto se avessero girato a vuoto per la città non sarebbe stato molto utile.
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Ormai Roger non ce la faceva più.
L'avevano slegato, il che era un passo a avanti, ma era incatenato ad un palo di ferro.
Aveva a disposizione una richiesta, una cosa di cui assolutamente avrebbe avuto bisogno in quel posto che a malapena si poteva chiamare stanza.
Scelse un foglio, e una penna.
E scrisse canzoni, poesie, lettere che non avrebbe mai inviato e molto altro.
Pensava a Brian, alle sue carezze, ai suoi baci, al suo profumo e ai suoi capelli, pensava agli abbracci sinceri di Freddie e ai sorrisi di John, ai litigi, alle feste in casa, alle partite a Scrabble e tutte quelle piccole cose che in quattro mesi erano riuscite a stravolgergli la vita.
Poi, sentì la porta sbattere e aprirsi.
"JOHN"?! urlò Roger alzandosi in piedi.
John con sguardo basso entrò, rivelando poi al biondo il vero motivo della sua apparizione.
"Ho trovato il tuo amico vagare qua fuori mentre ti chiamava. Ora, se non ti dispiace, vado a vedere se riesco a trovare gli altri due" disse il padre di Roger.
John stava con lo sguardo basso, il labbro inferiore gli tremava ed era diventato pallido.
"Deaky, vedrai, Bri e Freddie ci tireranno fuori di qui, stai tranquillo" disse il più grande dei due con uno sguardo dolce.
Nemmeno un'ora e mezza dopo, sfortuna dalla loro parte, Roger, John, Freddie e Brian si ritrovarono nella stanza.
"SIAMO DEI FALLITI, FANCULO" disse Freddie ad alta voce sbattendo le mani per terra.
"Si Fred, concordo" rispose Brian con la testa tra le mani.
Almeno erano tutti insieme, e quello bastava ai quattro ragazzi.
Brian a volte lanciava occhiatine e sorrisi al suo ragazzo, che ricambiava mostrando quegli occhi blu oceano.
Poi, presero a cantare. Persino John, che si classificava come quello stonato, cantò con gli altri. Perché nient'altro riusciva ad unirli, se non la musica.
"My new purple shoes" cominciò Roger. "Seriamente Rog? La tua canzone"? intervenne Brian ridendo.
"Eddai Bri lo so che la sai" rispose Freddie. Brian si arrese e continuò.
"been amazing the people next door" cantò il riccio. "And my rock and roll '45" cantò John.
"Been enragin the folks, on the lower floor" si intromise Freddie.
E continuarono, fino alla fine, alla quale, tra parentesi, applaudirono.

17:40
La porta si aprì violentemente.
Una persona incappucciata entrò, con delle enormi cesoie, e tagliò le corde a ciascuno dei ragazzi, liberandoli da quei gelidi pali di ferro.
Poi la figura anonima fece segno di seguirla fuori.
Dopo 5 minuti interminabili di corsa giù per la collina, finalmente arrivarono alla macchina.

"Cosa faresti senza di me, fratellino"?

Roger per poco non si mise a piangere.
"C-CLARE"? Urlò entusiasta.
La ragazza abbassò il cappuccio della felpa.
"E chi sennò"? rispose lei.
Roger le andò in contro ad abbracciarla, mentre gli altri tre stavano a guardare.
"Uhm Clare, voglio presentarti queste persone molto belle" disse poi Roger con un sorriso.
"Questo è Freddie, il mio migliore amico, voce divina. Questo è John, altro migliore amico, suona il basso molto bene. E questo... È Brian, il mio~"
"Fidanzato" interruppe lei.
Freddie spalancò la bocca e fece un "cOOOOOOOsa?!" molto sorpreso.
"Secondo voi io non capisco che siete fidanzati? Io, sono una donna."
Roger rimase senza parole e poi riabbracciò la sorella.
Entrarono in macchina tutti e cinque, e finalmente tornarono a casa.

casa.

Era difficile chiamarla così dopo tutto l'inferno che era successo lì dentro, ma ai ragazzi non importava.

Finché erano insieme, ovunque poteva essere casa.



—fine—
Save Me
a Maylor fanfiction.

Save Me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora