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Dopo la scena nell'aula dell'università, nessuno si era più comportato male con lui, in più l'effetto della marchiatura, faceva da "repellente" ad altri Alpha.

Tanto da poter girare tranquillo senza più dover essere sempre accompagnato dai suoi compagni.

Stava chiacchierando con un suo amico omega, su un corso che frequentavano entrambi.

-Ehi, quello non è uno dei tuoi Alpha?- Gli disse indicando una coppia poco lontano, e si stavano baciando con trasporto.

Danny rimase impietrito.

Davanti a lui c'era Tom, con un tizio sconosciuto e si stavano baciando in un modo che pensava che solo con lui e Will faceva.

La rabbia lo invase, una cieca rabbia che lo mandò fuori di se.

Corse come una furia, avventandosi sui due, mollando un ceffone a Tom, e dando un pugno in faccia all'altro.

-Danny...- Disse il compagno, guardandolo sorpreso. -Io...non è come credi...- Disse infine.

Il piccolo lo fissò con odio, prese il telefono e chiamò Will.

-Cosa stai facendo, piccolo?-

-Sto chiamando Will...e dopo che gli avrai detto cosa stavi facendo...perché sarai tu a dirglielo, mi farò portare a casa.- Lacrime di rabbia gli solcavano le guance. -Come...come hai potuto?-

-Danny...io...non è come credi...-

-Ah...no? Allora spiegami cosa ci faceva la tua lingua nella bocca di quella puttana!- Gridò l'omega.

-Ehi, stronzo, io non sono una puttana!- Ringhiò il ragazzo in questione, massaggiandosi il mento, dove il piccolo lo aveva colpito.

Parlò veloce con Will, che pochi minuti dopo e un lungo silenzio imbarazzato arrivò.

Vide Tom con gli occhi bassi, Danny infuriato, e il terzo ragazzo che conosceva bene, purtroppo, era l'ex di Tom, che ogni occasione che aveva, si gettava fra le braccia dell'altro.

Non sapeva come, ma riusciva sempre nel suo intento di baciarlo e di farsi ricambiare i baci, come se il suo compagno entrasse in uno stato di trance.

Vide il livido sul mento del tizio, e la guancia rossa di Tom che continuava a guardare a terra.

Will sapeva che nemmeno lui riusciva a comprendere quei momenti, che la maggior parte delle volte li dimenticava.

-Danny...-Gli porse le chiavi della macchina. -Vai in macchina...-

-Io...-

-Fa come ti ho detto, cucciolo...-

Il piccolo annuì, gli occhi furiosi e pieni di lacrime, si posarono su Tom, poi corse alla macchina chiudendosi dentro.

Tom sembrava ancora confuso, come le altre volte.

-Ti avevo detto, Dustin, di stargli alla larga...- Ringhiò Will.

-Sei tu che non capisci...vedi come reagisce a me? Io sono il suo vero compagno...e prima lo capirai...meglio sarà per te e quella nullità del vostro omega.-

Tom sembrò riscuotersi a quelle parole, un lampo rosso gli passò negli occhi mentre prendeva per il collo l'altro ragazzo. -Non permetterti di dire niente di niente su Danny...-Ringhiò.

L'altro parve sorpreso a quella reazione. -T...Tom...s...sono...io...che...stai...fa...facendo?- Balbettò quasi senza fiato.

-Non me ne frega un cazzo di chi tu sia, stai lontano da me, e dai miei compagni...-Tom gli diede uno spintone gettandolo a terra.

Dustin sembrava sempre più sorpreso alla reazione di Tom.-Ma...ma...io...-

-Sta zitto!- Gridò furioso, facendo un passo verso di lui. Will posò piano una mano sul suo braccio, e solo allora si calmò.

Guardò negli occhi il suo compagno, che ora aveva delle lacrime.

-Andiamo...perché dovremo calmare la piccola furia...-

Tom annuì e tenendo lo sguardo basso, seguì Will alla macchina. In un silenzio teso, arrivarono a casa.

Danny si andò a chiudere nella camera degli ospiti, sbattendo la porta, e sentirono perfettamente lo scatto della chiave.

Tom sospirò. -Mi dispiace...io...non so che è successo...nemmeno ricordo di aver baciato Dustin...-

Will lo abbracciò. -Lo so, io so che hai una sorta di black out quando quel coglione ti è vicino ma...lui non lo sapeva...glielo spiegheremo quando si sarà calmato...ora vai a farti una doccia, e calmati...io preparo il pranzo...-

Tom annuì, e con il volto teso passò davanti alla porta della camera in cui era Danny, posò la mano sul legno chiaro, per poi proseguire verso la loro camera da letto.

Danny guardò fuori, e vide Will in cucina che trafficava per preparare il pranzo.

-Quando ti ha detto che non è come pensi...era vero...- Gli disse dandogli le spalle.

Il piccolo sorrise, da quando lo avevano marchiato, i suoi Alpha erano diventati più sensibili alla sua presenza.

-E allora? Come sarebbe andata invece?-

Will fece un profondo sospiro, e iniziò a raccontargli della storia travagliata che aveva avuto Tom, con quella sanguisuga di Dustin.

-Io non so come faccia, quell'essere, ma se guardi Tom in quel momento vedi che non è in se, che non si rende nemmeno conto di essere là, è come se fosse ipnotizzato...che facesse qualcosa sotto diretto controllo di quella merda...-

-È un beta?-

Will annuì. -Della peggior specie, ha approfittato di Tom della sua generosità inventandosi storie strappalacrime e spillandogli tanti di quei soldi...che nemmeno lui si rendeva conto di...elargirgli. Finché i suoi gli bloccarono le carte, i conti...e non avendo più la gallina dalle uova d'oro...Dustin sparì. Poi sono arrivato io nella vita di Tom, e ci siamo innamorati e riconosciuti come compagni...e ora ci sei anche tu...se fosse stato lucido, non lo avrebbe mai baciato, ma non riusciamo a capire come faccia, abbiamo fatto esami, clinici, e provato anche con ipnosi, ma niente...oggi è stata la prima volta che lo vedevo reagire...solo per difendere te...fino a prima del tuo arrivo, sarebbe rimasto in uno stato catatonico per un giorno...- Guardò l'orologio. -E credo sia ancora così, è da troppo tempo in bagno...- Guardò le pietanze sui fornelli.

-Vado a controllare io...-

Will sorrise dolcemente baciando Danny sulla fronte. 

Two For MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora