Harry.
Jordan stava dando il meglio di lui, quella sera. Certo, non era mai stato scadente come amante, ma Harry era certo di non averlo mai visto così in forma.
Le sue ginocchia erano piantante profondamente nel materasso della sua camera e i suoi gomiti stavano iniziando ad implorare pietà. Se non fosse per gli stivali neri di pelle, con annesso tacco a spillo, che indossava sui piedi, Harry era completamente privo di vestiti. Le mani di Jordan erano appoggiate sui suoi fianchi in modo così solido che Harry sentiva la pelle bruciare. Lo teneva così tanto stretto e rivolto vero il basso che solo il suo sedere era esposto, mentre tutto il resto del corpo era completamente a contatto con il materasso.
L'uomo si muoveva dietro di lui con forza e velocità, senza nemmeno dargli un attimo di tregua. Quella sera era davvero incontentabile.
Ad un'ennesima spinta violenta, Harry emise un lieve gemito fin troppo femmineo, che gli procurò una ponderosa pacca sulla natica.
"Scusi, sir" disse, a mala pena. Conosceva la prassi, sapeva che non avrebbe dovuto farlo.
Jordan alzò un angolo della bocca, soddisfatto ma, immediatamente dopo, riprese le spinte con più vigore e, quelle volte, Harry non poté fare a meno di emettere gemiti, uno dopo l'altro che, ogni volta, gli costavano degli schiaffi sulle natiche. A fine serata, avrebbe avuto il sedere in fiamme.
Ad un certo punto, però, Jordan fermò le sue spinte. Harry riprese un attimo fiato, voltando il collo verso di lui e guardandolo con gli occhi languidi quasi a chiedergli il motivo per cui non stesse continuando.
Jordan gli accarezzò la guancia con il dorso delle dita, sorridendogli amabilmente. Ma, quel sorriso si trasformò immediatamente in un ghigno perverso. Infatti, portò la sua mano verso l'altro e intrecciò con forza le dita tra i suoi capelli, tirandolo verso di lui e facendogli inarcare ancora di più la schiena. Harry sapeva perfettamente cosa volesse dire infatti, mordendosi un labbro, iniziò a muovere il sedere in avanti ed indietro, scopandosi da solo con una certa cadenza.
La "lentezza" durò relativamente poco perché Jordan, allungato il braccio verso il comodino, afferrò il paddle e iniziò a picchiarlo sulle natiche per poterlo incitare a muoversi sempre più velocemente.
"Vai, troia, più veloce!" urlò, mentre Harry, tacitamente eseguiva i suoi ordini. A quel punto, decise di non trattenere nemmeno i gemiti.
A che serviva? Tanto, lo stava sculacciando comunque.
Harry sapeva che Jordan fosse al limite, la forza delle sue sculacciate stava diminuendo sempre di più. Stava per raggiungere l'orgasmo.
La sua tesi si confermò quando, quasi con rabbia, Jordan lo bloccò, uscendo da lui. Harry si fece manovrare come una bambola, infatti poco dopo si ritrovò disteso a pancia in su sul letto e la sua testa che ciondolava all'indietro al margine del letto.
Jordan si sfilò il preservativo ed entrò nella sua bocca. Amava completare il rapporto venendogli in bocca.
Harry si limitò a rimanere con la bocca aperta e a muovere la lingua, il resto fu compiuto da Jordan che senza alcuna remora entrava tutto dentro la sua cavità orale, schiaffeggiandogli leggermente il viso qua e là.
Poi, finalmente, Jordan venne dentro la sua bocca e sul suo viso, con un immenso urlo di piacere.
L'uomo si lasciò cadere a peso morto sul letto, con il sorriso sul volto e le palle, finalmente, vuote.
Harry, sfinito, socchiuse gli occhi e lasciò che il suo sperma gli colasse sulla faccia. A quel punto, non aveva voglia di muoversi.
Ma, sfortunatamente, doveva.
STAI LEGGENDO
What if we rewrite the stars?
FanfictionLouis/Harry, acenni Harry/Liam, Harry/OC, Liam/Zayn | kind of dystophian!AU Agent!Louis, Prostitute!Harry. Note: Slow burn! Louis è un detective della polizia con tanti, troppi segreti e un oscuro passato. Harry è una prostituta che finge di essere...