Always in my heart - Parte II

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What if we rewrite the stars?

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Always in my heart. – Parte II.

Louis.

Niente.

Ancora niente di concreto.

Troy Austin sembrava non esistere.

Louis grugnì leggermente quando anche la ricerca tramite il computer di Harry non ebbe portato ad alcun risultato interessante.

Stava cercando quell'uomo dal giorno in cui Des gli aveva comunicato la sua identità, eppure nonostante tutti i suoi sforzi, quel fantomatico Troy Austin non risultava da nessuna parte.

Sperava che con il sistema di ricerca avanzato istallato e inventato personalmente da Harry sarebbe riuscito a trovare qualcosa a riguardo.

Ma l'unica cosa apparsa era un certificato di nascita appartenente a Greensbook di più di cinquant'anni prima. Bene, ora sapeva la sua data di nascita. Doveva solo chiedere a tutti gli uomini del mondo che avevano cinquantacinque anni se, per caso, fossero nati il 10 settembre.

Il secondo e ultimo indizio che aveva era che, dai registri di Meier, l'uomo risultava essere un ricercato, condannato a morte.

Ma non c'erano foto, non c'erano altre informazioni collegate alla sua famiglia. Non c'era niente.

Un fantasma. Il suo padre biologico era un dannato fantasma.

Louis sbuffò, buttando la testa all'indietro. Forse, era il caso di chiedere aiuto ad Harry, lui sicuramente con la sua bravura sarebbe riuscito a trovare qualcosa di più.

Ma non voleva parlarne a nessuno, in verità. Non voleva che gli altri credessero che gli importava sul serio.

Insomma, quest'uomo li aveva abbandonati. Aveva lasciato che sua madre lavorasse per anni in un bordello, aveva lasciato che suo figlio crescesse in un ambiente tutt'altro che sano, l'aveva lasciato diventare un adulto senza fargli capire cosa volesse dire avere un padre.

Non si meritava niente, nemmeno il diritto di una spiegazione.

Eppure, eccolo lì che, dopo sei lunghi mesi, ancora sperava di avere dei risultati decenti.

"L'agente Calder è in arrivo alla base, agente Tomlinson" una voce, femminile e metallica ma con un non so che di sensuale fece sobbalzare Louis.

Louis si guardò intorno, spaventato da quella strana novità. Liam gli aveva accennato che Harry aveva modernizzato la base ma non si aspettava—questo.

"Ehm, grazie dell'informazione" disse solamente verso il soffitto, chiudendo subito tutte quelle ricerche appena svolte.

"Di niente, Louis" rispose ancora e, per chissà quale ragione, ebbe la sensazione che quella voce stesse sorridendo.

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