Troppo presto o troppo tardi?

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Erano volati due mesi dalla sua morte, e quasi iniziai a superare la cosa, o meglio, ad accettarlo, se è andata così alla fine un motivo ci sarà no?
Per quanto riguarda me, andavo a momenti, un giorno bene e l'altro male, non sentivo bisogno di niente se non di lui.
Dan, un ragazzo conosciuto a scuola.
Uno di quelle persone un po' timide che si rinchiudono in sé stesse, però quando si aprono ti regalano il mondo.
Lui era un po'..la mia salvezza, ecco.
Quando ero con lui il mondo fuori non esisteva, cancellava ogni paranoia che avevo e faceva si che tutti i vuoti che avevo si riempissero di gioia.
Però quando ritornavo a casa e rimanevo sola con i miei pensieri non potevo fare a meno di ripensarci.
Ripensare che alla fine dei conti la vita non mi aveva mai dato nulla su cui poter contare, sicurezze, strade da prendere, niente di niente.
Era come vivere una vita senza sfumature, l'avrei dovuta dipingere io, lo so, ma non mi hanno mai dato i colori per farlo e così è sempre rimasta bianca, priva di qualsiasi cosa.
Ecco, forse quello era proprio il momento giusto per iniziare, forse Dan mi avrebbe potuta aiutare, ma avevo paura, paura che lui non potesse capire quello che c'era oltre quei sorrisi finti stampati in faccia.
Forse avrei potuto darmi un'altra possibilità e iniziare di nuovo a vivere, ma la paura a questo pensiero, aumentava solo di più.

Io e anaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora