Nei giorni seguenti,ho avuto qualche momento dove pensavo di crollare,di non farcela..
Passavo anche notti intere a piangere,per la troppa paura di non farcela.
Non avevo mai contato su me stessa e non sapevo fino a che punto sarei riuscita ad arrivare.
Lei mi aveva mangiato anche l'anima, tutte le forze e le speranze che avevo.
Io volevo i risultati però la salita era faticosa.
Mi vedevo già in cima,dove poi tutto il resto sarebbe stato in discesa, con Dan, i miei genitori e forse anche la scuola.
Ma avevo già iniziato a combattere,e anche se stava combattendo contro me stessa,avrei dovuto vincere.
Penso non ci sia cosa peggiore,una battaglia contro se stessi,contro una mente malata e un corpo poco forte,forse troppo debole.
Ma il cuore batteva ancora,quindi non ero ancora morta del tutto,solo dentro.
La dieta in parte andava bene,anche se i sensi di colpa ogni tanto si facevano sentire.
La nutrizionista l'avrei dovuta vedere due settimane dopo,questa era solo la prima settimana,forse la seconda avrei potuto fare di meglio e impegnarmi di più a mangiare qualcosa.
E infatti così fu,mangiai qualcosa in più,e iniziai a mangiare in modo regolare,colazione,pranzo e cena. Ero quasi soddisfatta,anche se le porzioni erano ancora minime.
Dan era felice e questo mi rassicurava ancora di più. Ero impazzita per lui,e forse il mio cuore batteva ancora proprio per lui.
Stavo cercando anche di superare la sua morte,forse era questa la cosa più difficile in tutto ciò,ma sentivo che piano piano stavo andando avanti e non ci pensavo più come prima.
Grazie Dan,era l'unica cosa che potevo dirgli.
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Io e ana
General FictionLa mia esperienza e forse quella di tante altre persone. Dolore,rassegnazione,male,ferite e tante cicatrici,come affronterà tutto questo? Lei la mangerà o la lascerà vivere? Supererà la sua morte o vivrà sempre con quel dannato pensiero?