Bene o male?

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Rimasi in ospedale poco più di una settimana.
Ero rinchiusa in quel buco di stanza tutta bianca che mi metteva ancora più tristezza.
In quei giorni incontrai più volte una psicologa che lavorava lì, lei avrebbe dovuto capire dov'era infondo il problema,perché io ero diventata così.
Strano ma vero,riuscì a parlarci quasi tranquillamente.
Gli raccontai della sua morte,di quanto io abbia sofferto per questo e poi di lei.
Voleva aiutarmi,e forse dovevo cogliere l'occasione,così decisi di provarci.
Dopo qualche incontro mi lasciò il suo numero di telefono,per chiamarla in caso avessi bisogno di qualcosa.
Uscì da quel posto orrendo e tornai a casa.
Ma la situazione rimase sempre la stessa, anzi peggiorò,avevo deciso di non provarci,ormai era troppo tardi.
Lei era sempre più presente,e io non volevo assolutamente toccare cibo,nonostante a volte mi veniva imposto.
Dan anche era sempre presente,veniva a trovarmi spesso e anche lui voleva che iniziassi di nuovo a mangiare.
Ma perché non capivano? Cosa c'era di così tanto difficile da comprendere?
Io non volevo niente,più niente.

Io e anaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora