29. È una bugiarda

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Dopo aver discusso con Xander per il fatto di non aver concesso il tempo di far parlare quella ragazza, giungiamo nella villa del suo migliore amico.

«Perché siamo qui?» chiedo non capendo.

«Devo prendere delle scatole dalla sua famiglia, dove hanno messo tutti i vestiti che non utilizzano più per darli in beneficenza» mi spiega cercando un parcheggio.

Annuisco comprendendo, ricordandomi che anche la nostra famiglia fa lo stesso. Quando siamo liberi ci piace aiutare il prossimo soprattutto quelle in difficoltà, infatti le nostre famiglie sono molto riconosciuti per gli atti benefici che facciamo.

«Quindi mi puoi fare il favore di andare a prendere gli scatoloni? Intanto che cerco un parcheggio libero. Poi ti raggiungo» mi chiede distrattamente.

Annuisco scendendo dall'auto e andando verso l'enorme villa di casa Blake. Ogni volta che veniamo qui insieme alla mia famiglia, mi stupisco tutte le volte della grandezza della casa.

La costruzione è molto moderna, infatti l'avevano acquistato circa due anni fa e i muri di pietre color crema fanno insieme alle illuminazioni risplendere di più la struttura. Il prato verde ben curato ai lati delle mattonelle di pietra che collegano fino all'entrata della casa. È molto accogliente, come sempre.

Suono alla campanella, aspettando diversi minuti nella speranza che ci sia qualcuno in casa. Niente di niente. Suono per altre quattro volte aspettando minuti su minuti, guardando la facciata della villa e noto delle lievi luci sul piano di sopra.

Non capisco, perché non viene giù qualcuno?

Mi giro per tornarmene alla ricerca di Xander fino a quando sento un rumorino di una porta che si apre e la voce del migliore amico di mio fratello, urlare:

«Che fai Jace, su entra.»

Alzo le spalle poggiando la mano sulla maniglia, spingendo l'enorme porta pregiato e subentrando dentro la casa.

«Austin, dove sei? In ogni caso sono venuto per prendere le scatole per la beneficenza» lo informo non vedendolo da nessuna parte.

La casa sembra vuota man mano che attraverso il corridoio buio per entrare nel salotto. Scorgo lievemente un interruttore e lo accendo senza neanche pensarci.

«Sorpresa!!!»

«Cos... Ah!» cado per terra dallo spavento, tenendomi il petto palpitante.

«Buon Compleanno Jace!!!»

Si accendono finalmente le luci e noto tutti gli invitati sorridermi eccitati. Che ci fanno tutti qui? Li guardo sconvolti.

«Auguroni Jace» ridacchia il padrone di casa venendomi ad aiutare.

«Questo proprio non me l'aspettavo, pensavo che foste tutti a casa mia» dico tenendomi sulla spalla di Austin.

«È quello che abbiamo voluto farti credere fratellino» rispondono ridacchiando sia Xander che Glory, i quali spuntando da dietro una folla di persone mai viste.

Eh? In che occasione è arrivata Glory?
Non avevo nemmeno visto la sua auto.

«Accidenti, dovevo immaginarlo che ci fosse il vostro zampino» dico entrando nel salotto pieno di decorazioni e stuzzichini.

Ad un certo punto compare un ragazzo a me sconosciuto tra gli invitati, il quale urla:

«Che inizi la festa!!»

Ogni invitato si svaga a modo suo tra balli, canti, tuffi nell'idromassaggio e molto altro ancora. Io, insieme a degli amici che non vedevo da un sacco di anni chiacchieriamo allegramente annuendo al ritmo della musica messa nella cassa.

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