9. MINACCE

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"Mi sono dovuto subire tutta la ramanzina di tuo padre"
Replicò Scott raggiungendoci davanti all'aula di Storia. "Scusa amico" rispose Stiles dandogli una pacca sulla spalla.

Eravamo arrivati prima del suono della campanella per iniziare a fare delle ricerche per il caso di Malia, ma avrei dovuto aspettarmi che alla fine avrebbe fatto tutto Stiles.
Aveva già preparato sul suo telefono e una mappa del sentiero che io, lui, e Scott, avevamo percorso la notte prima.

"Qui è dove abbiamo trovato la tana" disse Stiles indicando un punto segnalato in bianco sulla mappa.
"I coyote si spostano lungo gli stessi sentieri, ma sono d'accordo che non tornerà alla tana, ai coyote non piacciono i lupi" rispose Allison.

"No ma come!" Mi misi una mano sul petto con fare teatrale, facendo la finta offesa. La mia migliore amica alzò gli occhi al cielo e tornò a parlare.

"In più se non vogliono farsi sentire riescono a camminare in punta di piedi" non chiesi nemmeno ad Allison per quale motivo sapesse tutte quelle cose sui coyote.

"In punta di piedi?"

"Si stiles, in punta di piedi"

La campanella suonò ed Allison corse fuori dalla classe. "Devo andare. Mandami il punto esatto"
Stiles annuì prima di infilare il telefono in tasca.

Stavo per andare a sedermi in ultima fila, quando sentii qualcuno afferrarmi per la spalline della cartella. Stiles mi trascinò letteralmente davanti alla lavagna e si sedette al primo banco indicandomi quello di fianco al suo. Io lo guardai male e lui alzò le spalle indifferente.

"Perchè?" Gli chiesi essendomi e tirando fuori i libri dallo zaino.

Non mi rispose ma guardò dietro di lui, dove -nei posti che avevo scelto io prima- Kira parlava nervosamente con Scott.

"C'erano solo tre posti liberi là in fondo e se li avessimo occupati io e te lei sicuramente non avrebbe avuto il coraggio di avvicinarsi a lui."

Io guardai sorpresa il mio ragazzo e sorrisi. Stiles era il primo a sostenere l'idea di voltare pagina dopo la relazione con Allison, ma Scott era sempre stato troppo testardo e le uniche ragazze con cui parlava eravamo io e Lydia.

"Ogni giorno mi sorprendi sempre di più mio caro cupido" gli scompigliai i capelli e lui ridendo se li sistemò pettinandoli con le dita delle mani.

"Mi mancano solo arco e frecce "

"Chiedi ad Allison"

Se c'era una cosa che avevamo imparato su Yukimura era che non adorava arrivare in anticipo. Anzi, era perennemente in ritardo, ma questo per noi non era un grosso problema.

"Sei sicuro che sia giusta per lui?" Gli chiesi aprendo il libro di testo. "Per niente" corrugai sopracciglia e lo guardai di traverso. "Magari sì, ma io mi ricordo com'era quando stava con Allison. Non so se potrà più tornare ad amare qualcuno come ha amato lei. Anzi mi correggo, la ama tuttora"

Yukimura entrò in classe quasi correndo, con la sua solita valigetta di cuoio sotto braccio. "Scusate il ritardo ragazzi" disse con il fiatone. Si sistemò tranquillamente sulla sedia ed iniziò a parlare dei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. L'argomento più felice che potesse trovare insomma.

"C'è un passaggio che vorrei approfondire in modo più dettagliato, vediamo un po' che viene a leggere oggi..."

Io sbarrai gli occhi e vidi stiles stringere con le mani il banco fino a far diventare le sue nocche bianche. Lo guardai preoccupata, ma lui non mi degnò di uno sguardo. Aveva già attivato il classico meccanismo di copertura classico di noi studenti. Di abbassò ed iniziò a cercare qualcosa a caso nella cartella, mentre Yukimura scorreva il dito sul registro fin troppo lentamente.

𝓗𝓲𝓼 𝓢𝓸𝓾𝓵 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora