14. APOCALISSE ZOMBIE

4.5K 183 68
                                    

Ho sempre pensato di non essere capace di raccontare bugie, ma solo dopo aver tenuto nascosto tutto quello che mi era successo dal mio arrivo a Beacon Hills, mi ero resa conto che per tutta la mia vita avevo solo mentito. E non dico solo alle persone fantastiche che avevo incontrato dopo aver cominciato la mia nuova vita, ma a quelle che mi ero lasciata indietro. Persone che mi avevano sempre confidato i loro segreti e usato come spalla su cui piangere.

Forse dentro di me, anche io avevo bisogno di una spalla su cui piangere, ma per un inspiegabile motivo mi ero sempre ostinata a risolvere i miei problemi da sola, e non sempre nel modo giusto. Non mi ero mai confidata con nessuno ed ero sempre stata convinta di non averne bisogno, ma ora che Stiles mi aveva sempre aiutato, avevo finalmente capito quanto fosse bello parlare di me agli altri.

Ogni volta che vedevo Allison per i corridoi mi sentivo terribilmente in colpa. Lei mi aveva raccontato tutto di sè, ma io niente di me. Anzi, mi ero persino resa conto che nemmeno Stiles mi conosceva come probabilmente sarebbe stato giusto. Non mi aveva mai fatto domande sul mio passato e questo mi faceva quasi sentire come se non gliene importasse veramente, ma infondo nemmeno lui mi aveva mai spiegato niente sui suoi trascorsi ed io non gli avevo mai chiesto nulla. E se fossi sempre stata io l'egoista?

Ma alla fine era questo il mio problema. Pensavo troppo.

Sospirai e portai di nuovo il pennello all'altezza della tela ancora bianca. "Ti prego..." mormorai socchiudendo gli occhi. Ogni mia supplica ad una qualche entità paranormale, sicuramente sopravvalutata se non inesistente, risultò completamente inutile.

Il mio polso destro cominciò a muoversi freneticamente, così lo afferrai con l'altra mano libera cercando di tenerlo fermo, ma non servì a molto. Nervosa cominciai a fare dei segni sulla completamente a caso, più che altro degli scarabocchi.

Forse è il silenzio. Sì, c'è troppo silenzio.
L'aula di arte era vuota da almeno due ore, ma in fondo era solo un corso extra.
Avevo pensato molte volte di iscrivermi, ma in quella situazione era abbastanza improbabile uscirne viva.

Sentii un fruscio alle mie spalle, sembravano quasi dei passi trascinati. Girai la testa di scatto, ma dietro di me non vidi assolutamente niente.
Avanti Jane, basta farti prendere dal panico per ogni piccola cosa...

Quando tornai con lo sguardo sulla tela, mi scappò quasi un urlo. Sembrava un cinque, ma era al contrario... come potevo averlo fatto io? Non guardavo nemmeno dove muovevo il pennello.
Avanti è solo un cinque, una casualità.

Sentii un altro rumore, ma questa volta era più vicino. "Jane!" Sbuffai quando sentii la voce di Stiles e subito dopo la porta aprirsi. Mi fa sempre spaventare. In questa città dovrebbero imparare che ogni volta che c'è un' atmosfera di suspence -della serie, film Horror- con musica di sotto fondo completamente immaginaria, non arriverà mai una bambina vestita di bianco ed uno sguardo inquietante; ma uno Stiles completamente ignaro di averti fatto cagare sotto dalla paura.

"A meno che non ci sia un'apocalisse zombie imminente, preferirei essere lasciata sola"

"E se fosse qualcos'altro?"

"Se ciao, magari un serial killer scappato da una casa per pazzi?" Chiesi ridendo, ma quando vidi che lui era completamente serio smisi subito.

"No" gli puntai un dito contro "stai scherzando vero?"

Lui strinse gli occhi e alzò le spalle. "Si chiama Barrow, è scappato dall'ospedale aveva-"

"O mio dio, non ci posso credere!"

𝓗𝓲𝓼 𝓢𝓸𝓾𝓵 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora