35. RICORDI

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Portai tutto il peso da una parte e aprii la grande porta scorrevole del loft di Derek. Ero passata a casa solo per cambiarmi. Avevo detto a James che avrei buttato i vestiti che avevo addosso qualche ora prima, ma la verità era che li avevo infilati sotto al letto. Non volevo buttare via l'unico ricordo che rimaneva di una delle giornate peggiori della mia vita. Li avrei sistemati più tardi da qualche parte.

Ero uscita di casa senza dire una parola ed ero corsa fino a casa di Derek per dargli la notizia. Lui ed Allison non si sopportavano. Lei faceva parte della famiglia che aveva sterminato quella del licantropo, mentre lui aveva indirettamente ucciso sua madre. Ma non si odiavano. La morte di qualcuno sconvolge sempre, anche se in dimensioni diverse.

Entrai nel loft e mi trovai davanti Derek che parlava con i gemelli. Erano entrambi feriti e i loro vestiti erano puntellati da fori di proiettili. "Cosa vi è successo?" Chiesi attraversando la stanza. "Non lo sappiamo di per certo. Sta di fatto che quei cosi erano pieni di strozzalupo"
Rispose Ethan massaggiandosi il braccio sinistro.

Barcollai leggermente, ma Derek mi aiutò a stare in piedi sostenendomi ognuna mano dietro la schiena. "A te cosa è successo?" Chiese facendomi sedere sul divano.

"Allison è morta"
Non lo avevo mai detto ad alta voce fino a qual momento. Le labbra tremavano e gli occhi bruciavano. Non avevo ancora versato una singola lacrima, e non avevo chiuso occhio nemmeno cinque minuti.
Probabilmente sembravo una drogata in astinenza e le borse sotto gli occhi erano diventate talmente evidenti, che io le sentivo pesare senza nemmeno il bisogno di toccarle.

"Dobbiamo andarcene. Allison è morta, Stiles sta morendo. Non possiamo più aspettare"
Rispose subito Aiden prendendo il fratello per un braccio. Non potevano scappare così. Dopo tutto il lavoro che avevano fatto per fare in modo che noi ci fidassimo di loro, volevano mandare tutto all'aria scappando. Avevano ormai raggiunto la porta, quando quella si richiuse velocemente.

Entrambi si girarono verso di me. Avevo capito come funzionavano i miei poteri. Venivano alimentati dalle emozioni e potevano essere reazioni spontanee alla rabbia, così come al dolore. Mi alzai velocemente dal divano e per qualche secondo vidi tutto nero.

Mi appoggiai alla poltrona portandomi due dita sulle tempie e strinsi i denti, quando sentii una scarica di dolore alla testa. Derek afferrò le mie spalle e cercò di fermi risedere, ma io mi rifiutai. "Siete dei codardi, ecco cosa siete!"
Urlai in preda alla rabbia. Ero pronta a sfogare tutto quello che sentivo, perché ormai mi sentivo morire sotto il peso dei miei stessi pensieri.

"Siete degli insensibili." Un passo. "Egoisti." Due passi. "Ora avete un posto in questo branco!" Spintonai Ethan che inciampò sui suoi stessi passi e per poco non cadde all'indietro. "Prendetevi delle responsabilità cazzo! Voi volete andarvene? Ok, fatelo. Sappiate che un branco non lo troverete mai, perché è un concetto basato sulla fiducia. Scott si fida di voi, sa che può contare sul vostro aiuto. Scappate! Allison Argent è morta per salvarci e aveva ancora tutta la vita davanti. Volete un'esistenza normale?
Mi dispiace ma non è più possibile."

Sguainai gli artigli e raggiunsi Aiden puntandoglieli a pochi centimetri dal collo. "Ce li abbiamo per un motivo questi giusto? Se proprio vuoi andartene, spero che li userai per tagliarti la gola."
Mi allontanai dai due fratelli e tornai a sedermi sul divano, con Derek che mi guardava con un misto tra fierezza e confusione.

"Hai un po' di acqua e zucchero?"
Chiesi all'ex alpha. Lui annuì e salì le misteriose scale a chiocciola che nessuno aveva mai salito. I due gemelli cominciarono a parlare fra di loro mormorando parole che preferii non ascoltare, in fondo erano liberi di fare quello che volevano. Il mio telefono suonò e guardai immobile il nome sul display.

𝓗𝓲𝓼 𝓢𝓸𝓾𝓵 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora