22. STRESS

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"L'ho sentito" disse Lydia accompagnata da strani sguardi di intesa tra Aiden e i due ragazzi alle mie spalle. "Che cosa sappiamo?" Chiese il gemello sedendosi sulla scrivania di Stiles. "Si trova in un seminterrato industriale ed è ferito ad una gamba" risposi cercando di mantenere i nervi saldi. "Questa sera la temperatura scenderà di molto sotto lo zero, se davvero è in giro a pieni nudi e in pigiama, potrebbe già essere in ipotermia".
Vedo che non hai peli sulla lingua eh amico?

"Guardate" forse eravamo tutti troppo presi dallo stress e dall'ansia, ma non ci eravamo accorti dello stato in cui si trovava la sua stanza. Tutti i fili rossi che usava per collegare le foto appese ai muri indicavano il suo letto. Li aveva legati con dei ganci al materasso esattamente nel lato in cui dormiva lui. "Usa il rosso per i casi irrisolti" mormorai sfiorando uno del fili con mano tremante.

"Forse crede di essere un caso irrisolto" rispose Isaac facendo spallucce. "In questo momento l'unico caso irrisolto è la scomparsa del tuo cervello" sentii Aiden ridacchiare alle mie spalle e non appena lo fulminai con lo sguardo cercò di mascherare il tutto con un colpo di tosse.

"Queste sono prove, dobbiamo chiamare lo sceriffo" disse la ragazza prendendo il telefono dalla borsa. "Si prove di un disturbo mentale"
Era incredibile come, anche dopo la discussione di qualche minuto prima, Isaac trovasse ancora la voglia di scherzare. "Ripetilo"
Risposi lasciandomi sfuggire un ringhio.

"Basta cazzo!"
Beh che dire, Lydia Martin non diceva mai le parolacce e quando le usava metteva ancora più paura di quanta ne mettesse normalmente. "Non serve a niente continuare a ringhiarsi contro come dei cani con la rabbia, dobbiamo trovare Stiles!" Aveva ragione. Mi ero lasciata troppo prendere la mano e la situazione stava degenerando, e non poco.

Io, Isaac e Scott andammo alla centrale di polizia e dovetti subire un altro viaggio in auto con il peggior guidatore di tutti tempi. Quando tutta questa storia sarà finita chiederò a Stiles lezioni di guida, perché io so che finirà... ne sono sicura.

Trovarmi faccia a faccia con James, che non vedevo da più di una settimana era stato abbastanza brutto, dato il fatto che non potevamo mica fermarci a parlare. Riferire tutto allo sceriffo fu terribile e ovviamente dovetti pensare solo io alle parole da usare, visto che Isaac sembrava essersi perso nel mondo dei sogni, mentre Scott...
Scott aveva avuto la stessa reazione che avevo avuto io  quando Melissa mi aveva fatto vedere la cartella clinica di Claudia.

Stava seduto sul divanetto dell'ufficio dello sceriffo con la testa bassa e lo sguardo fisso sulle stringhe slacciate delle sue scarpe. Per un attimo pensai stesse cercando di allacciarle con il pensiero sopravvalutando i suoi poteri da vero alpha, ma ritornai alla realtà quando vidi una lacrima scendere sul suo viso. Ho esagerato, decisamente.

Lahey non smetteva di scrocchiare le dita e picchiettare la pianta del piede a terra. Forse non era come lo avevo descritto io, quel ragazzo cercava solo di nascondere il suo stato di stress usando la maschera dell'indifferenza.

Non parliamo dello sceriffo poi.
Lanciava continue occhiate al telefono. Forse si aspettava che si sarebbe messo a squillare da un momento all'altro annunciando il ritrovamento del cadavere di suo figlio, anche se in realtà era quello che temevamo tutti quanti.

Era passato almeno un quarto d'ora da quando Stilinski aveva emanato l'ordine di cercare una jeep cj5 azzurra, a costo di radere al suolo tutta la contea, quando un giovane poliziotto fece irruzione nella stanza.

Il mio cuore si fermò per un secondo.
Quegli occhi azzurri li avevo già visti da qualche parte...
Oh porca troia
Cosa ci faceva un poliziotto ad una festa piena di minorenni e alcool, ma soprattutto perché aveva deciso di provarci spudoratamente con me?

𝓗𝓲𝓼 𝓢𝓸𝓾𝓵 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora