Per molte persone, Dicembre è il mese più impegnativo dell'anno, tra le ultime settimane di scuola, i regali da comprare e la casa da addobbare ma a non è mai pesato così tanto. Anzi, è sempre stato il mio periodo preferito dell'anno.
Mi basta aprire gli occhi la mattina, rendendomi conto che novembre è finalmente finito, per essere di buon umore per tutta la giornata.
Fin da piccolo, mia madre mi chiamava "folletto di Babbo Natale" dato che avevo più spirito natalizio io che l'intero polo nord ma andavo fiero di quel titolo, tanto è vero che costringevo i miei genitori ad addobbare l'albero esattamente il primo di dicembre e tutto doveva essere perfetto.
Con il passare del tempo, il mio amore per questa festa è aumentato così smisuratamente che, compiuti diciassette anni, ho finalmente avuto il permesso di mia madre per fare domanda al mio lavoro dei sogni: lavorare come aiutante di Babbo Natale al centro commerciale, insieme al mio migliore amico.
Potrà sembrare una cosa stupida e anche infantile, ma è l'atmosfera che si respira lì mi fa sentire a casa; ormai a nessun adolescente importa più delle tradizioni e tra questi c'è anche Jimin, che ha deciso di seguirmi solo per la paga.
All'inizio avevo storto il naso per la sua mancanza di sincerità d'animo ma, alla fine, mi faceva piacere lavorare con lui.Speravo che, grazie a questa esperienza, anche lui potesse capire che il Natale è l'occasione per trasmettere ai tuoi cari quanto tieni a loro e che l'amore è qualcosa di strabordante.
Quasi ironico da parte mia pensarlo, dato che non ho mai avuto un ragazzo in tutta la mia esistenza ma non è mai stato un problema. L'amore arriverà quando se la sentirà.
«Kookie, tesoro, c'è Jimin fuori!»
Al suono della voce di mia madre, mi sbrigo a sistemarmi i capelli, guardandomi un'ultima volta allo specchio. Oggi è il mio primo giorno di lavoro e voglio che sia tutto perfetto.
Scendo di corsa le scale, salutando i miei genitori, intenti a preparare i soliti biscotti natalizi a forma di pupazzo di neve, prima di catapultarmi fuori di casa.
Prendo un lungo respiro, sorridendo a quell'aria così invernale.
È ancora preso per la neve ma il cielo grigio e la poca nebbia presente fanno sembrare già tutto molto natalizio.«Finalmente! Mi stavo ibernando vivo»
Sbuffo divertito, incamminandomi con il biondo verso il centro commerciale.
«Scusa se volevo essere presentabile»
«Presentabile? Indosseremo un osceno cappello natalizio con tanto di campanello! Non c'è niente di presentabile in tutto questo» piagnucola, con aria drammatica.
Eppure so bene dove vuole andare a parare questo nano bugiardo.«Che c'è? Hai paura che Yoongi ti veda vestito da folletto?»
Alzo un sopracciglio, osservandolo con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
Immediatamente, le sue guance si tingono di un rosa accesso, rispondendo inconsciamente alla mia domanda.È da più di un anno che Jimin ha una cotta per il suo vicino di casa, ma non ha mai trovato il coraggio di farsi avanti.
Le uniche volte in cui hanno parlato è stato quando il castano aveva finito lo zucchero ed era andato da lui a chiederglielo. Piuttosto cliché come scusa ma Jimin è troppo testardo per pensare che le sue intenzioni potessero andare oltre.«Smettila! Se dovesse davvero vedermi in quello stato non mi resta che seppellirmi vivo» mugugna, sconsolato, coprendosi le orecchie arrossate con il cappello grigio che indossa.
Sorrido, cercando di non farmi beccare, trovandolo già somigliante ad un folletto in quello stato.
«Stai ridendo di me, Jeon Jungkook?»
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Santa's Workshop ❆ // Taekook
Fanfiction«Quante volte devo dirti che devi lasciarmi lavorare?» «Pff, guarda che sono qui per babbo Natale!» «Ah sì?» «Certo. Voglio chiedergli se per natale mi fa trovare un commesso antipatico ma tremendamente sexy sotto l'albero... Magari nudo!» «Addio, T...