17th December

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È da due giorni che ignoro le chiamate e i messaggi di Taehyung.
Due giorni in cui non metto piedi fuori di casa, nemmeno per andare a lavoro... Quel lavoro che mi piaceva più di ogni altra cosa.
Eppure, sono certo che se andassi, l'azzurro sarebbe lì ad aspettarmi e non sono ancora pronto per ascoltarlo.

In queste quarantotto ore non ho fatto altro che pensare a lui, chiedendomi fino allo sfinimento se credere o meno alle parole di Namjoon; so bene che la soluzione migliore sarebbe ascoltare la versione di Tae ma la paura mi blocca... Cosa farei se nelle sue iridi leggessi la verità dietro quella storia? O peggio, se mi mentisse e io me ne accorgessi...

È come se avessi paura di distruggere l'immagine perfetta che mi sono creato di lui, finendo col non sapere più che tipo di persona sia.

Se qualcuno me lo avesse chiesto qualche giorno fa, avrei risposto che è un egocentrico senza pudore, ma anche il ragazzo più dolce, gentile e tenero di tutto il mondo.

Cosa accadrebbe se tutto questo venisse cancellato?

Ho riposto così tante aspettative in quella testa colorata che il vederle rompersi davanti ai miei occhi farebbe troppo male.

E quindi ho scelto la strada più facile: scappare.

Nemmeno Jimin sa cosa sta succedendo, mi sono limitato a dirgli che non mi sento molto bene e di avvisare Mark di questa mia assenza.

In qualche modo, non voglio che il biondo venga a conoscenza di questa storia; per quanto possa essere vera, voglio che Chim continui a pensare a Tae come una persona meravigliosa.

Ancora una volta, non voglio distruggere quell'immagine.

Stringendomi le ginocchia al petto, ignoro l'ennesimo squillo del mio cellulare, sapendo troppo bene chi è il mittente della chiamata.

Una parte di me continua a ripetermi di rispondergli, che il solo sentire la sua voce potrebbe farmi stare molto meglio ma l'altra, quella confusa e ferita, non ne ha il coraggio.

Sospiro, afferrando il telefono solo una volta terminata la chiamata, notando anche un messaggio del mio migliore amico.

Chim 🐥
"Ti sto per chiamare,
cretino di merda"

Aggrotto la fronte, confuso dal suo tono così freddo e adirato.
Che diavolo è preso anche a lui?

Nemmeno un secondo dopo, la sua chiamata in arrivo mi compare sullo schermo e non ci penso due volte prima di accettarla.

«MA CHE CAZZO STAI FACENDO?!»

E forse avrei dovuto farlo.

Allontano l'apparecchio dall'orecchio, non volendo rimanere sordo. Il biondo ha una voce davvero dolce ma quando si arrabbia è capace di perforarti il timpano.

«Ma che vuoi?! Sei tu quello che mi ha chiamato e mi urli anche contro?!»

«Giusto, scusa. Come va, Kookie? Dormito bene? Come stanno i tuoi? Ma soprattutto... PERCHÉ TAEHYUNG ERA AL CENTRO COMMERCIALE IN LACRIME?!»

Sgrano gli occhi, sentendo il cuore mancarmi un battito.
Taehyung stava... Piangendo?

Mi poso una mano all'altezza del petto, stringendo tra le dita il tessuto della felpa che indosso.
Non volevo questo.
Non volevo arrivare a tanto.

Non sentendomi rispondere, il tono di Jimin si addolcisce.

«Kook... Mi ha raccontato che è da tre giorni che lo ignori. Quel poverino è distrutto e confuso. Che è successo?»

Abbasso lo sguardo, non riuscendo nemmeno a formulare un pensiero concreto; tutto ciò a cui riesco a pensare è a quel bellissimo ragazzo, in lacrime, per colpa mia.
Per colpa della mia paura.

Santa's Workshop ❆ // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora