15th December

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«PORCA MISERIA! VI SIETE BACIATI?»

Faccio segno a Jimin di abbassare la voce, allarmato.

Dopo ciò che è successo ieri sera con Taehyung non sono riuscito minimamente a prendere sonno; il ricordo delle sue labbra sulle mie mi ha causato un mal di stomaco talmente forte che ho quasi pensato di aver un attacco di appendicite. E invece erano solo quelle stupide farfalle che non ne volevano sapere di smettere di svolazzare.

La scena si ripeteva nelle mia testa anche con le palpebre chiuse, anzi, sembrava addirittura più vivida.
E, accanto a questo fantastico mal di pancia, si era accostata anche la voglia di vederlo. Di parlargli ancora, nonostante ci fossimo separati da soli dieci minuti.

Insomma, non ero nelle condizioni migliori per raccontare al biondo cos'era effettivamente successo, così ne ho approfittato nella nostra pausa, a lavoro, ma, data la figura di merda che mi sta facendo fare con le persone che passano, forse non è stata un'idea poi così brillante.

Il nano non ha fatto altro che farmi la stessa domanda per dieci volte, come se volesse assicurarsi che non mi fossi inventato tutto, in balia dello spirito natalizio. Come se potessi avere delle allucinazioni!

«La smetti di domandarmelo? Stai diventando irritante» borbotto, mangiucchiando il tramezzino che mi ha preparato mia madre, anche se con poca voglia. Il pensiero di quel ragazzo dai capelli azzurri mi fa chiudere lo stomaco, per la mancanza che provo.
Dannato Taehyung.

«Scusa è che... Non pensavo avresti seguito davvero il mio consiglio! Sono così felice per voi!»

Prima che possa ringraziarlo, mi ritrovo stretto in un abbraccio, che mi porta a sorridere.

«In realtà non è stata un'azione riflettuta... Semplicemente, mi ha colpito così tanto con le sue parole che il mio cuore ha preso il sopravvento»

Per quanto mi imbarazzi dire queste cose ad alta voce, la mia felicità è così incontenibile che mi aiuta ad uscire dal mio solito guscio.
Quel ragazzo mi fa decisamente bene.

Parlando del diavolo, il telefono mi squilla nella tasca della salopette e il suo nome compare sullo schermo, portandomi a sorridere ampiamente.

Sotto lo sguardo malizioso di Jimin — che cerco bellamente di ignorare —, accetto la chiamata.

«Ma guarda un po' chi ha deciso di sfruttare davvero il mio numero di telefono»

Una risatina alquanto strana proviene dall'altra parte dell'apparecchio, facendomi aggrottare la fronte.
È nervoso?

«Te l'ho detto che ti avrei chiamato. Come sta andando a lavoro? È successo qualcosa di bello?»

«In realtà è stata una giornata tranquilla. Perché?»

Socchiudo gli occhi, come se questo possa aiutarmi a decifrare l'agitazione nel suo tono di voce.
Taehyung è sempre stato un libro aperto con me, quindi il non saper interpretare il suo stato d'animo mi sta preoccupando, e non poco.

«Devo assicurarmi che il mio Kookie non si stanchi troppo. Quindi niente clienti spossanti? Solo bambini carini?»

Ed è quel "mio Kookie" a mandarmi in tilt il cervello; è vero, non è la prima volta che utilizza un aggettivo possessivo, ma dopo ciò che è accaduto ieri mi sento più sensibile, dato che non abbiamo chiarito cosa c'è davvero fra di noi.

Sorvolo quindi sul suo strano comportamento, sorridendo ma coprendomi le labbra con la manica della felpa, per non attirare l'attenzione di Jimin, intento a chattare con Yoongi.

«Assolutamente. È strano, invece, che un certo qualcuno non sia ancora qui a tormentarmi»

«Ti manco, eh~. Purtroppo Sunmi ha invitato una sua nuova amichetta a casa e devo badare a loro»

Santa's Workshop ❆ // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora