CAPITOLO 3

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ALISHA EDWARDS' POV

Dovrei organizzare un colloquio con la persona che ha inventato l'esistenza della sveglia, ma temo che questo non potrà mai accadere dato che sarà sicuramente passato a miglior vita.

Lascio mentalmente in pace Levi Hutchins e decido che sia arrivato il momento di alzare le chiappe dal letto.

Come posso fare certi pensieri di mattina presto proprio non me ne capacito.

Ma quando improvvisamente e senza una motivazione precisa mi compare il viso di Brett in mente, valuto quanto preferisca insultare Levi. La percentuale è dannatamente alta.

Getto dell'acqua gelida sulla mia faccia, come tutte le mattine, maledicendo ogni istante in cui pensi a lui.

Oh, avanti Ali. Non ad inizio giornata, accidenti!

Mi trascino nuovamente in camera mia, scrutando il mio armadio in cerca di qualche indumento decente.

Da quando ho tutte queste felpe? Dovrei rivoluzionare il mio guardaroba.

Infilo i pantaloni neri strappati che mi lasciavano le gambe come una seconda pelle e mi infilo la felpa dell'Adidas, spettinando la coda più del dovuto.

Trento di riordinare i miei capelli al meglio e, stranamente, ci riesco rendendoli presentabili.

Afferro la mia borsa e vado in cucina trovando mia madre sorseggiare una tazza di the caldo.

"Buongiorno"

Mi limito a farle un cenno ed uscire poco dopo di casa.

La mancanza di sonno comincia a farsi sentire e sono certa che sarò irritante per tutta la giornata.

"Ehy, Winx"

Sento mentre sorseggio il mio caffè davanti alla macchinetta del college.

Tutto il gelo che sentivo viene placato dall'aroma calda che continuo a sorseggiare.

"Ciao, Ronn" ricambio il saluto del mio migliore amico.

Prendo un altro sorso del mio caffè amaro.

"Va tutto bene, Ali? Sei strana" osserva scrutando il mio volto poco riposato.

Sospiro annuendo.

"Sono solo stanca"

Il che in parte è la verità. Diciamo che è una mezza verità.

La mia è stanchezza certo, ma anche la rabbia è in parte la causa della mia mancanza di sonno e del mio malumore.

Prima che io possa dire altro una mano si posa sulla macchinetta di fronte a me per poi inserire un paio di monete con l'altra.

"Buongiorno, Alisha. Dormito bene?" mi domanda Liam tentando di non fare movimenti bruschi con la spalla ancora dolente. 

La sua era una domanda retorica? Ha capito che ho passato in parte la notte in bianco e si sta prendendo gioco di me?

Oddio, avrò l'aspetto di uno zombie!

Avrei dovuto mettermi almeno un filo di matita sugli occhi per far distogliere l'attenzione dalle mie occhiaie spaventose, ma dopo aver realizzato di non possederne nemmeno una mi do della rincoglionita mentalmente.

"Più o meno. Come va la tua spalla?"

"Beh, sempre meglio di due giorni fa" ironizza alludendo al giorno dell'incidente.

Abbasso lo sguardo mortificata.

"Ehi, tranquilla. Siamo vivi, no? È questo che conta"

"Già, ce la siamo cavata" scherzo io.

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