CAPITOLO 12

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ALISHA EDWARDS' POV

"Non so, Ali"

Ronn appare stanco mentre si gratta incerto la nuca valutando se voglia realmente venire a casa mia,le occhiaie sotto gli occhi mi danno la conferma che stia poco bene.

"Va tutto bene? E' successo qualcosa con Court?"

Lui sbuffa.

"Non ne ho idea, accidenti"

Il suo tono è esasperato e frustrato.

"Cosa intendi?"

"Temo mi stia tradendo, Ali. L'idea mi assale ogni notte non facendomi dormire e ipotizzando il motivo per cui lei possa scappare da un altro"

Scuoto la testa "Courtney è pazza di te, sei decisamente paranoico" gli rispondo incredula da ciò che dice.

Per Il resto della mattinata, al college, ho provato a rallegrare Ronn, ma con scarsi risultati.

Alla fine ha accettato di venire a casa mia e adesso sto facendo la cioccolata calda per entrambi.

"Dove la preferisci?" gli domando mostrandogli una tazza di Frozen ed un'altra del Grinch.

Lui scuote la testa, ma indica quella dell'essere verde come pensavo.

Nonostante desiderassi, invano, che scegliesse Elsa decido di farmene una ragione e dare l'onore di bere nella tazza del Grinch al mio migliore amico che non sta tanto bene oggi.

Quando, finalmente, la cioccolata è pronta ci dirigiamo in salotto per vedere il film che abbiamo noleggiato.

Fortunatamente sono riuscita a strappare qualche risata a Ronn e la serata è andata liscia come l'olio, finchè il mio amico si è addormentato lasciandomi in balia dei miei pensieri.

Dopo esser andata da Liam ieri mattina, il quale mi ha detto di avere i suoi metodi, e aver chiarito l'argomento 'indirizzo di casa', sono ancora titubante nel credergli o forse più di quanto lo ero prima sulla persona che dimostra. E' chiaro che è una facciata la sua e devo scoprire a che gioco sta giocando.

Ma inevitabilmente, nella mia testa, compare l'espressione che ha assunto Brett quando l'ho lasciato in macchina dopo avergli provocato un'erezione.

So di esser stata stronza e di averlo fatto per una persona che in fin dei conti non conosco bene e della quale addirittura dubito della sua personalità.

Temo che Brett abbia ragione per quanto riguardo la questione 'stare lontano da lui', come mi ha detto la sera in cui l'ho trovato in camera mia.

Courtney, invece, a differenza del mio migliore amico e di Brett il coglione, mi ha ripetuto continuamente che ogni ragazzo riesce a sorprendere a modo suo e che quello era uno dei suoi trucchi. Tuttavia a me non ha sorpeso bensì inquietato.

Suonano al campanello ed io mi affretto ad aprire prima che Ronn si svegli a causa del frastuono, ma dimenticandomi che addosso ho solo dei pantaloncini per i riscaldamenti a palla.

Un conto è che mi veda il mio migliore amico, un altro è che mi veda... Brett?

Oh, cazzo.

"Cosa fai qui?" chiedo, cercando di non scoppiare a ridere ricordando come l'ho lasciato ieri in macchina.

"Ti senti spiritosa?" ringhia guardandomi malamente.

Entra spintonandomi ed io chiudo la porta, tentando di contenere ancora la mia ilarità che minaccia di uscire.

Quando mi volto verso Brett noto che mi fissa le cosce leccandosi le labbra.

"Sei disgustoso. Contieniti, accidenti!"

"Tu indossi degli shorts maledettamente provocanti" mi accusa puntandomi un dito contro.

Subito dopo mi afferra per il polso e mi avvicina a se, facendo scontrare i nostri petti e facendo ritrovare le nostre labbra a pochi centimetri di distanza.

"Brett.." sussurro estasiata da quei due pezzi di carne che sono dannatamente vicini ai miei.

Ho una voglia matta di baciarlo che mi sembra di impazzire.

"Piccola Ali" bisbiglia al mio orecchio "ho voglia di te"

Queste parole mi fanno bagnare più del dovuto e stringo le cosce, sperando che la pulsazione che sento si plachi almeno un po'.

Mi spinge fino a far aderire la mia schiena alla porta ed in poco tempo le sue dita sono nei miei shorts.

Ridacchia constatando che le mie mutandine, ormai, sono fradicie.

"Ti perdono per quello che hai fatto ieri, ma sappi che mi hai ferito" dice ironicamenre e con un ghigno stampato in viso.

Gemo e sussulto quando le sue dita entrano in me.

"Porca troia, come sei bagnata piccola Ali"

Mi tappo la bocca con una mano cercando di non urlare e quindi svegliare Ronn.

"C'è Ronn.." avverto con voce strozzata e ovattata dalla mia mano a Brett.

"Mhh..chissene frega"

Prende a baciarmi il collo e leccarlo, ma successivamente si sofferma su un punto in particolare facendomi capire che mi sta facendo un succhiotto.

Mi dimeno non volendo, ma lui resiste alle mie spinte leggere per la poco forza che ho a causa dell'eccitazione.

Le sue dita aumentano la velocità ed io, dopo qualche secondo, vengo mugolando il suo nome.

Lui scoppia a ridere, baciandomi.

Sbuffo e lo spingo, cercando di ricompormi.

Vado in cucina, barcollando leggermente per l'orgasmo appena avuto e ripeto mentalmente al mio cuore di placare la sua corsa.

So perfettamente che Brett mi provoca emozioni che avrei preferito non uscissero per lui.

Tutto questo da quando è ritornato da Strasburgo.

Una parte di me è stanca di lottare contro i miei sentimenti, temendo di soffrire una volta abbandonata ad essi, ma l'altra mi urla di resistere e mi ricorda che un soggetto come Brett non è fatto per amare, lui non ama nemmeno se stesso.

I suoi tatuaggi danno la conferma del suo odio per ... tutti? Sì, per tutti e per tutto.

Sarei solo un'illusa se pensassi che in un certo senso potrei piacergli quindi mi limiterò ad avere solo dei rapporti sessuali con lui.

"Perchè sei venuto qui?" chiedo sedendomi sul tavolo e guardandolo in attesa di una risposta.

Ma lui sembra a corto di parola e si gratta la nucca forse in cerca del risultato di un problema impossibile da risolvere, o perlomeno è questa l'impressione che da.

"Allora?" insisto notando che lui non è intenzionato a darsi una mossa.

"Ecco ... io... non ne ho idea" risponde imbarazzato.

Perfetto, Alisha. L'ennesima conferma che è un coglione: è venuto qua semplicemente per divertirsi ed io, come una scema, l'ho lasciato fare.

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