CAPITOLO 7

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ALISHA EDWARDS' POV

Una risatina al mio fianco continua ad infastidirmi nel sonno ed emetto un mugolio irritato anche dalla luce del sole che entra dalle finestre spalancate.

La risata diventa più sommessa ed io apro del tutto gli occhi, o almeno cerco di farlo.

"Buongiorno, piccola Alisha"

Sussulto sentendo la sua voce ed evito di girarmi nella sua direzione, la stessa da cui proveniva la risata.

Mi stiracchio, stando attenta a non scoprire il mio seno nudo così come tutto il mio corpo.

Mi stringo al petto il lenzuolo blu notte e mi giro lentamente alla mia destra, incontrando gli occhi di Brett che mi scrutano maliziosi ed un sorriso che gli contorna il viso donandogli un peccato mortale: la bellezza.

"Adesso fai la timida? Ieri non lo sembravi così tanto quando mi baciavi il collo e hai cominciato a spogliarmi in cucina"

Arrossisco violentemente al suono delle sue parole e per poco non mi tiro il lenzuolo fin sopra la testa, cominciando a pronunciare qualche formula magica, magari inventata al momento data la mia scarsa conoscenza al riguardo, che mi aiuti a sparire e ripresentarmi ... mai? Sì, decisamente mai.

Ma nonostante io desideri tutto questo, mi limito a schiaffeggiarlo ricevendo in risposta semplicemente una risata più alta di poco prima.

Dopo poco, si issa con le braccia alzandosi e scende dal letto mostrandomi alla luce del sole il suo corpo scolpito e modellato come pochi. I suoi movimenti sono così indifferenti dal fatto che è praticamente nudo di fronte a me che mi provocano un moto di invidia: anche io voglio con tutta me stessa una sicurezza simile alla sua.

"Facciamo colazione?"

Annuisco alla sua richiesta.

Quando ero immersa nella ricerca della mia maglietta quasi non impreco ricordandomi che si trova in cucina con un piccolo dettaglio: è strappata.

Proprio quando stavo per aprire bocca per ricordare a Brett la fine brutta della mia t-shirt lui sghignazza lanciandomene una sua abbastanza larga per la mia coporatura esile.

Il nero del capo d'abbigliamento è in netto contrasto con il colore pallido della mia pelle ed il disegno è di una band a me sconosciuta, ma una di quelle che sente lui a quanto pare perchè ci sono vari post che attirano l'attenzione in camera sua. Dio, il cantante è inquietante.

Scendiamo in cucina e subito afferro i due pezzi della maglietta, buttandoli nel secchio dell'immondizia.

Dopo qualche attimo vari tintinnii di chiavi che si muovono seguiti dallo scattare di una serratura eccheggiano per la casa.

Deglutisco.

E adesso? Come spiego la mia presenza qui?

Tranquilla, Alisha, non sospetteranno mai che tu abbia fatto sesso con loro figlio. Ti inventerai qualcosa.

"Oh, ciao cara. Cosa fai qui?" domanda Marianne, la madre di Brett.

"Io.. ehm.."

Guardo rapidamente Brett in cerca di aiuto e lui afferra al volo, stranamente.

"Ieri sera abbiamo visto un film e ci siamo addormentati" risponde.

Mi sorprende la rapidità della sua invenzione, ma decido di lasciare i miei complimenti a più tardi o magari risparmiarmeli del tutto per evitare la crescita del suo ego il quale si nutre già ogni giorno grazie alle ragazze del campus.

Marianne annuisce e Gerald ci sorride, continuando a scambiarsi occhiate varie con la moglie.

Brett le nota e finge di vomitare capendo che sicuramente riguardi la loro notte d'anniversario, avuta solo qualche ora fa.

Rido.

Li trovo così carini, dopo tanti anni di matrimonio si amano come il primo giorno e lo si nota subito.

Salgono le scale che abbiamo percorso poco prima io e Brett, ballando e cantando e aumentando la mia risata ed il disgusto del figlio.

"Sono troppo divertenti"

"Sono terribilmente ridicoli"

Lancio un'occhiataccia a Brett il coglione che dimostra di esserlo ogni volta che apre la sua cazzo di bocca.

Arrossisco una seconda volta nell'arco di mezz'ora ricordando quante volte mi ripetessi mentalemente il contrario mentre la posava su ogni centimetro del mio corpo ieri sera e per il resto della notte fino alle quattro del mattino. 

Fortunatamente non nota le mie guance paonazze, troppo preso com'è a preparare le uova strapazzate ed il bacon.

Io comincio a prendere i piatti dalla dispensa e del succo d'arancia.

Nell'arco di poco tempo ci ritroviamo, in silenzio, seduti a tavola, a goderci la colazione. Proprio quando il sollievo mi assale, notando quanto poco sembri intenzionato a parlare di quello che abbiamo fatto e come io abbia preso l'iniziativa Brett prende il discorso facendo frantumare le speranze di uscire da quella casa e lasciarmi tutto alle spalle.

"Allora, dato che, a quanto pare, non hai nessuna intenzione di prendere l'argomento su ieri sera, lo farò io: perchè mi hai praticamente spogliato?"

Per poco le uova non mi vanno di traverso e rischio di vomitare quel poco che ho ingurgitato.

"Io... "

"Tu?"

"Ero scossa per le parole di Tobias"

"Tobias?  E'questo il nome del ragazzo che ti urlava contro?"

"Lui è... aggressivo"

"Già, lo avevo notato"

Deglutisco, guardando il piatto. Il nodo allo stomaco mi avverte che la fame è passata ormai del tutto.

"Non voglio parlare di lui"

"Avevo capito anche questo"

Sospiro.

"Quando vuoi sono disponibile" aggiunge poi.

Alzo la testa di scatto, non sicura di aver capito quello che ha detto.

"Cosa intendi?"

Brett alza un sopracciglio e fa uno dei suoi soliti sorrisetti maliziosi che lasciano intendere molto e ricordare la notte che mi ha fatto passare.

"Oh, sto bene così" proseguo io.

"Mi pare che stanotte tu sia stata meglio, no?"

Alzo gli occhi al cielo, scuotendo la testa per la sua mancanza d'umiltà.

Ma non posso negare il tutto, sarebbe da ipocriti.

"Cosa vuoi che ti dica? Che è così? Sai già la verità quindi perchè dire qualcosa che già sai?"

Lui sbuffa "mi togli tutto il divertimento così, piccola Alisha"

E' il mio turno sbuffare.

Mi alzo dalla sedia sotto il suo sguardo confuso.

"Dove vai?"

"Via"

"Perchè? Pensavo avessi avvertito tua madre che fossi da me"

"E' così, ma adesso devo andare"

Sussulto quando anche lui si alza e si avvicina a me.

Lo nota e si morde il labbro.

"Dico sul serio, piccola Alisha, puoi venire da me quando vuoi" mi sussurra all'orecchio accarezzandomi il collo con le nocche della sua mano.

Chiudo gli occhi godendomi ogni suo tocco ed ogni suo respiro contro la mia pelle che rabbrividisce sempre quando Brett è accanto a me.

Tutto questo sta diventando una strada buia senza luce. Io sono semplicemente all'inzio del tunnel e non vedo nessuna via d'uscita.

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