CAPITOLO 9

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BRETT WARREN'S POV

Quando mio fratello dice di sedermi, scuoto la testa.

"Sono venuto qui solo per portare il telefono ad Alisha"

Caroline si avvicina a me, stampandomi un bacio in guancia. La ignoro e incollo lo sguardo su sua figlia, di nuovo.

"Rimani un pò " insiste Joe.

Annuisco, guardando ancora la ragazza che mi sta palesemente ignorando e non capisco perchè, ma a quanto pare da quindici giorni sembra esser diventata la sua attività preferita così come non parlarmi.

Joe comincia a prendere in giro Caroline facendola ridere e sbuffare allo stesso tempo.

Continuo ad indugiare insistentemente con lo sguardo sulla ragazza che vaga con gli occhi ovunque, ma mai su di me.

Le do una leggera spinta, attirando la sua attenzione e facendola sobbalzare.

Mi chino fino ad arrivare con la bocca vicina al suo orecchio.

"Devo parlarti" le confesso.

Per la prima volta mi guarda per più di cinque secondi.

"Non ho niente da dirti"

"Forse tu, ma io sì" ribadisco tentando di convicerla anche con lo sguardo.

Sbuffa arrendendosi e mi fa cenno di seguirla.

La osservo mentre fa strada per camera sua e mi domando dove avessi la testa in tutti questi anni: Alisha Edwards è una gran figa, aveva ragione Greyson quando ha pronunciato queste parole per telefono.

Quando entriamo nella stanza, chiudo la porta alle mie spalle.

Lei guarda l'uscio forse valutando se sia una buona idea tenerlo chiuso dopo quello che abbiamo fatto.

"Di cosa dovevi parlarmi?" chiede titubante.

"Perchè questo silenzio?"

Appare confusa.

"Che intendi? A quale silenzio ti riferisci?"

"Quello che usi nei miei confronti da due settimana a questa parte"

Prende un respiro a pieni polmoni e incrocia le braccia al petto.

"Cosa ti importa?"

"E' per quello che abbiamo fatto. Sei pentitia, non è così?"

Deglutisce capendo a cosa mi riferisco.

"No ed è proprio questo il problema, Brett"

E' il mio turno essere confuso.

"Cosa significa?"

"Noi due.." muove il dito nello spazio tra noi, indicandoci nervosamente "..ci odiamo da ..sempre. Non va bene tutta questa situazione"

"Capita a tutti avere un momento di debolezza, non farne una tragedia, Alisha" le dico irritato dal suo essere esagerata.

Abbiamo fatto sesso, okay. E con questo? Vorrebbe farmi capire che non lo rifarebbe?

Il ricordo del suo corpo che si dimenava sotto il mio e le sue urla quando entravo dentro di lei mi dicono il contrario, ma sono certo che lei, testarda com'è, negherà l'evidenza.

"Non ne sto facendo una tragedia! Come fai a non capire? " strilla.

A grandi passi mi avvicino a lei tanto rapidamente che non fa in tempo a sfuggire dalla mia presa e l'affero per la nuca baciandola e unendo le nostre labbra violentemente.

Geme sorpresa, ma come mi aspettavo apre la bocca dandomi accesso e permettendo di inoltrarvi la mia lingua.

Presto le mie mani stanno vagando sotto la sua maglietta e le sue mi accarezzano il cavallo dei pantaloni, facendomi venire un'erezione.

Impreco contro le sue labbra e le sfilo velocemente la maglietta larga ammirando il suo reggiseno nero.

"Accidenti se sei sexy, Edwards" le sussurro, facendola arrossire.

Questa ragazza è assurda: due settimane fa era intenta a spogliarmi e adesso che lo sto facendo io sembra imbarazzata.

Non la capirò mai, ma a quanto pare è questo il bello della piccola Alisha.

Le afferro la vita e la conduco al letto, facendola distendere delicatamente.

E' strano. L'unica ragazza con cui sono andato a letto, al contrario di ciò che pensa la gente, è stata Shannon. Non mi sarei mai immaginato di trovarmi in questa situaziona con la ragazza che più non sopporto sul pianeta terra eppure la cosa non mi dispiace.

Anche se Alisha crede di no, la conosco come le mie tasche. Il bello di noi ragazzi è che non lo diamo a vedere che notiamo ogni minima sfaccettature delle ragazze, anche di quelle che non sopportiamo.

Alisha non saprà mai che è stata il mio primo bacio nè tantomeno che so che io sono stato il suo, non sa che lei è solo la seconda ragazza con cui vado a letto in vent'anni della mia vita e non la centesima come pensa che sia. Non lo sa e non lo deve sapere.

Muovo i fianchi contro i suoi e lei mugola.

"Brett, Joe e mamma ci .."

Le tappo la bocca mentre le mie dita vanno oltre i suoi pantaloni e le sue mutandine, entrando in lei.

Chiude gli occhi e getta la testa all'indietro, inarcandosi e facendo aumentare la mia voglia di lei.

Lecco il suo collo e Alisha prende a muovere i fianchi allo stesso ritmo della mia mano.

Le sue curve, il suo ventre piatto, il suo seno.. mi piace dannatamente tutto di questa ragazza. Particolari che prima d'ora non avevo mai notato, ma che adesso mi sembrano la fine del mondo.

Aggiungo un altro dito, affondandolo più dentro e facendola contorcere sotto di me come adoro.

Le metto una mano sul seno ancora coperto dal reggiseno che vorrei far scomparire.

Unisco le nostre labbra nuovamente attutendo i suoi gemiti quando sento dei passi dietro la porta.

All'improvviso bussano e lei spalanca gli occhi.

"Ragazzi? Tutto bene?"

La voce di mio fratello non mi ha mai infastidito prima d'oggi.

"Ehm... s-sì" strilla Alisha per farsi sentire, balbettando.

Non interrompo mai il movimento delle dita e lei si tappa la bocca per non urlare.

La situazione la eccita di più, ma mi afferra il polso pregandomi con gli occhi di smetterla.

"Sicuri? Vi ho sentito litigare"

"Sì, Joe, sparisci!" ringhio io.

Lo sento sbuffare ed imprecare, ma poco dopo se ne va.

Alisha mi scosta ed io mi levo dal suo corpo.

"Cosa c'è? Mi pare di non aver finito" le faccio notare e basta questo per farla arrossire.

Si abbottona i pantaloni e corre a prendere la maglietta per terra.

Mi alzo dal letto e continuo a guardarla finchè lei trova il coraggio di alzare lo sguardo da terra e smette di stroppiciarsi l'orlo della t-shirt.

"Io non voglio, Brett"

La sua voce è bassa e sembra rotta.

Sta per piangere?

"Non vuoi cosa?"

"Soffrire, non voglio soffrire"

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