CAPITOLO 33

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ALISHA EDWARDS' POV

Afferro debolmente il bicchere d'acqua che mi porge Brett.

Sono ancora scossa.

"Sono stata più o meno un anno con Tobias, ma non sapevo dell'esistenza di un fratello. Pensavo fossero solo lui e Courtney"

Brett sospira, deglutendo.

"Beh, lui era in prigione"

Socchiudo le labbra, boccheggiando in cerca d'aria.

"Cos.. perchè?" chiedo per poi bere un altro sorso della mia acqua fresca.

Tutta questa situazione mi fa solo sentire peggio.

Sospiro pesantemente.

Brett, accorgendosi del tremolio della mia mano, si affretta a togliere il bicchiere di vetro dalle mie grinfie prima che finisca in frantumi sul pavimento.

Mi accarezza la schiena con il tentativo di calmarmi. E' uno dei suoi poteri.

Volto il capo per inchiodare i suoi occhi ai miei. In questo momento ne ho proprio bisogno.

Le sue iridi scrutano le mie ed io non perdo tempo a mostrargli tutto il mio amore e la mia gratitudine.

"Stai bene?" mi domanda dolcemente.

Annuisco e gli faccio cenno di continuare. Voglio capire di più di questa storia.

"Devo cominciare dal principio" mi averte.

Non importa quanto ci staremo. Ho tutto il tempo di questo mondo.

"Come sai ero fidanzato con Kinsley Wasley. Beh, non ero l'unico a volere quella ragazza" confessa.

Lo sento deglutire e ne ho la conferma quando vedo il suo pomo d'Adamo fare un movimento lento su e giù.

"Tony Harrison era al quinto anno come me e considerava Kinsley una delle sue prede preferite. Lei andava al secondo anno e si sa, le ragazze piccole sono più intriganti, specie se ti chiami Tony e sei un gran figlio di puttana" commenta con rabbia.

"Tra me e lui non scorreva buon sangue a causa dei nostri caratteri forti. In un modo e in un altro finivamo per fare a pugni. Quando ha scoperto del mio fidanzatamento con la sua 'preda preferita' ha fatto di tutto pur di prendersela, ma con scarsi risultati. Kinsley non l'ha mai voluto, al dire il vero la spaventava" dichiara con un risolino amaro.

Raccontarlo per Brett pare essere difficile, potrei paragonare la sua fatica ad una persona che ha appena finito una maratona.

Emette vari sospiri profondi che deduco gli servano ad andare avanti con il suo racconto.

"Tony non ha mai accettato di esser stato scartato per me. La sua ossessione per Kinsley aumentava di giorno in giorno, ha inziato a mandarle messaggi, chiamarla di notte, pedinarla ovunque, ma non c'è stato verso. Lei cominciava ad odiarlo ed io pure. L'ho pestato a pugni un sacco di volte pur di fargli capire di lasciarla in pace, ma non si è mai arreso. La voleva a tutti i costi. Quando ha realizzato di non avere alcuna speranza, l'ha uccisa " si schiarisce la gola, probabilmente a causa del magone che sembra essersi incastrato.

"Cosa ha fatto?" chiedo impulsivamente.

La gamba di Brett prende a muoversi nervosamente, palesando la sua rabbia repressa.

"Io e Kinsley stavamo andando ad una festa di un tizio dell'ultimo anno, dietro di noi c'era una Jeep che continuava a seguirci, quasi volesse finirci addosso. Stavamo per superare una traversa ed è proprio da lì che un'altra Jeep si è avventata su di noi, colpendo in pieno lo sportello del passeggero e uccidendo Kinsley all'impatto"

Un sussulto mi scuote il petto. Sgrano gli occhi, portandomi una mano alla bocca.

"Oh mio Dio" dico con voce ovattata a causa della mia mano premuta contro le mie labbra.

Brett sospira pesantemente, probabilmente percependo nuovamente il dolore provato quel giorno.

Gli stringo la mano più forte, vogliosa di fargli sentire il mio calore e la mia vicinanza.

Lo amo, gli starò sempre accanto come sta facendo lui in questo periodo tremendamente difficile per me.

"La polizia gli stava addosso da molto poichè avevano sentito parlare di vari giri di droga che gestiva lui, ma non ne avevano mai avuto conferma"

Brett inclina il capo a destra scrocchiando il collo, emettendo un suono raccapriciante che pare accompagnare questo racconto terribile.

"Un giorno l'ho seguito, sapendo dovesse dare della droga ad un ragazzino di circa sedici anni. Ho registrato e consegnato il tutto alla polizia, incastrandolo e facendolo arrestare. Non hanno mai saputo che Kinsley è stata uccisa da lui e che ciò che è successo quella sera è stato tutto fuorchè un incidente. Non so come abbia fatto ad uscire prima del dovuto poichè gli mancano ancora da scontare ben diciassette anni per traffico di droga, ma voglio rovinarlo di nuovo"

"Che intenzioni hai?" chiedo preoccupata.

Brett si volta verso di me, sorridendomi rassicurante.

"Non devi assolutamente temere niente. Ci penso io, piccola. Farei tutto per te"

Il mio cipiglio preoccupato non abbandona la mia faccia, donandogli un'espressione spaventata.

"Brett, ti prego.."

Lui scuote la testa, afferrandomi il viso tra le sue mani facendo immediatamente espandere il suo calore in ogni cellula del mio corpo, persino la più remota.

"Sto già pensando a tutto"

Mi mordo il labbro e sento gli angoli dei miei occhi pizzicare a causa delle lacrime che minacciano di scendere come un fiume in piena.

Non voglio che si faccia male. Temo il peggio. Se gli capitasse qualcosa non so cosa farei.

***

BRETT WARREN'S POV

Emetto un sospiro tremolante.

Sono un fottuto vigliacco che non ha le palle di entrare in quella fottuta centrale!

Guardo il mio cellulare posato sul portaoggetti, assicurandomi che la registrazione sia pronta.

L'ascolto per la quarta volta di seguito, volendo essere certo che ci siano tutte le informazioni per riuscire ad incastrarlo, sperando sia per sempre questa volta.

"Va' lì e basta, Brett"

Greyson si volta, facendomi un cenno verso l'entrata della centrale dove vi è un poliziotto appostato fuori che fuma con un suo collega.

"Falla finita con questa storia una volta per tutte. Farai giustizia a Kinsley e proteggerai Alisha"

Rifletto sulle parole di Greyson che mi danno la forza di aprire la portiera della macchina e scendere.

Poco dopo sento i passi del mio migliore amico alle mie spalle.

Ha insistito per accompagnarmi, ha ripetuto varie volte di non volermi lasciare da solo ad affrontare tutta questa merda dimostrandomi per l'ennesima volta di esserci per me.

Salutiamo educatamente i due poliziotti all'esterno, entrando.

Una volta dentro, noto un altro uomo in divisa intento a sistemare vari fogli, fermandoli tutti con una graffetta.

"Buongiorno" attira la sua attenzione Greyson, vedendomi nervoso e probabilmente sul punto di ripensarci e risolvere la questione da solo.

Ma è giusto affrontare la situazione nella maniera più pulita e corretta.

Cazzo, non sembro neanche io.

"Salve, come posso aiutarvi?"

"Dovremmo fare una denuncia"

"Di cosa si tratta?"

Io e Greyson ci guardiamo simultaneamente, scambiandoci un'occhiata che dà la forza ad entrambi di rispondere con voce decisa.

"Omicidio"












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